Con Only Wine, Città di Castello si conferma “Capitale del vino giovane”, fulcro di un percorso dedicato al bere consapevole e all’innovazione sostenibile. Fino a lunedì 28 aprile, oltre cento produttori under 40 – fra cui aziende giapponesi e ucraine – animano il Salone dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine. Allestito nel suggestivo parco rinascimentale di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, l’evento si estende con “Extra Wine” nel cuore del centro storico, offrendo un ricco calendario di degustazioni, masterclass e iniziative che guardano al futuro del vigneto con rispetto per la tradizione e l’ambiente.
Con 215 espositori provenienti da tutta Italia e dall’estero, Only Wine offre un punto di vista inedito sulla viticoltura d’avanguardia. Piccole aziende a conduzione familiare, ma con produzioni di elevata qualità, illustrano tecniche di vinificazione innovative e mettono a confronto generazioni di vignaioli in dialogo con le tendenze del mercato globale.
"Città di Castello è pronta a fare la sua parte per ospitare e supportare iniziative come quelle delle ‘vigne urbane’ e altri progetti con grandi risvolti sociali, mantenendo sempre alto il livello di qualità e innovazione che Only Wine garantisce da oltre 12 anni, promuovendo a 360° il territorio e le sue eccellenze”, hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore al Turismo Letizia Guerri.
Per la prima sul suolo nazionale, i produttori della Urban Vineyards Association (UVA) hanno presentato il loro innovativo progetto di “vigne urbane”: coltivazioni di vigneti inserite nel cuore delle città, capaci di coniugare patrimonio storico-paesaggistico e produzione vitivinicola. Durante la masterclass curata da Francesco Saverio Russo – co-organizzatore di Only Wine insieme ad Andrea Castellani – sette etichette urbane hanno guidato i partecipanti in un percorso multisensoriale.
Il progetto nasce per tutelare e valorizzare il patrimonio rurale e storico rappresentato dalle vigne urbane. La missione è promuovere questo patrimonio dal punto di vista culturale e turistico, trasformandolo in una risorsa produttiva nel pieno rispetto dell’ambiente.
Sul palco dell’Urban Vineyards corner, Secondi e Guerri hanno sottolineato l’importanza di allargare l’orizzonte di Only Wine al di là dei confini tradizionali del vino, accogliendo idee capaci di generare valore sociale e ambientale. L’inserimento di Città di Castello tra le potenziali nuove sedi di vigneti urbani rappresenta la concreta volontà di legare la filiera vitivinicola a processi di riqualificazione urbana e partecipazione civica.
Fondata a Torino nel 2019, l’associazione conta oggi 27 vigne urbane in Europa, Nord America, America Latina e Australia. In Italia partecipano al progetto:
Cascina Moroni di Bergamo
Weingut Nusserhof di Bolzano
Etna Urban Winery di Catania
Vigna Michelangelo di Firenze
Vigna del Gallo di Palermo
Vigna Villa della Regina di Torino
San Francesco della Vigna, Sant’Elena, San Michele e Vignole a Venezia
Grazie alle iniziative già avviate a Città di Castello, la città sta predisponendo i presupposti per entrare a far parte di questo network, puntando su progetti di agricoltura urbana e turismo esperienziale.
Lunedì 28 aprile, la manifestazione si trasformerà in evento B2B, riservato agli operatori e alla stampa. Tra gli appuntamenti di rilievo, si segnala l’intervento del prof. Vincenzo Russo (IULM Milano) sul neuromarketing applicato al vino, realizzato in collaborazione con Amorim.
Con Only Wine, Città di Castello rilancia il proprio ruolo di hub enologico emergente, radicando nell’identità urbana la cultura del vino e aprendo nuove prospettive di sviluppo sostenibile. Sotto i portici rinascimentali e tra i filari delle vigne urbane, il futuro della viticoltura prende forma tra tradizione, innovazione e passione giovanile.