23 Dec, 2025 - 10:49

Invasione di cinghiali al Parco di Colfiorito. Coldiretti lancia l'allarme: "Situazione fuori controllo"

Invasione di cinghiali al Parco di Colfiorito. Coldiretti lancia l'allarme: "Situazione fuori controllo"

I cinghiali colpiscono ancora e stavolta nel mirino degli ungulati c'è una delle zone di maggior pregio dell'Umbria: il Parco di Colfiorito. A lanciare l'allarme è Coldiretti che parla di una "situazione grave", "dove è in corso da tempo un’invasione incontrollata di cinghiali che sta provocando ingenti danni alle aziende agricole e mettendo a rischio la sicurezza pubblica".

La richiesta di intervento al Comune di Foligno

La problematica a Colfiorito, spiega Coldiretti Umbria, è stata formalmente segnalata al Comune di Foligno a cui è stato richiesto un immediato intervento per fronteggiare una situazione ormai fuori controllo.

La massiccia presenza dei cinghiali non è certamente una novità da queste parti. Ormai sia le campagne che le città fanno quotidianamente i conti con questi animali che si riproducono in maniera rapida crescendo esponenzialmente e, in cerca di cibo, non hanno timori ad avventurarsi anche fin davanti alla porta di casa. A rimetterci, come dimostra anche il caso di Colfiorito, sono sempre più spesso le produzioni agricole. Le cronache, del resto, sono piene di incontri "ravvicinati", a volte con conseguenze purtroppo tragiche come nel caso degli incidenti stradali. 

Coldiretti: "Grave danno economico e problema per la sicurezza pubblica"

Il quadro che è emerge a Colfiorito è allarmante. "I cinghiali stanno letteralmente devastando le colture e compromettendo il lavoro di svariate imprese agricole - spiega Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria -. Siamo di fronte a una presenza massiccia e costante che rappresenta un danno economico enorme e un serio problema per la pubblica sicurezza".

A complicare ulteriormente la situazione c'è la natura stessa del parco dove, come si verifica anche in altre aree protette, è in atto un "effetto serbatoio". Con questa premessa si è creato cioè un "habitat ideale per la specie, dove vivere e riprodursi con più facilità, date anche le restrizioni all’attività venatoria". Ciò, sostiene Coldiretti, è "sempre più penalizzante, con i parchi che sono diventati un vero e proprio bacino di riproduzione, a discapito anche della biodiversità, da dove i cinghiali si spostano verso le zone agricole, al loro interno e limitrofe, provocando danni continui". 

Agricoltori esasperati, territorio sotto assedio

Anna Chiacchierini, presidente di Coldiretti Perugia, ha parlato di una situazione diventata ormai insostenibile per chi lavora sul territorio. "Gli agricoltori di Colfiorito e del territorio vicino, sono esasperati. I terreni vengono rovinati, le colture distrutte, per non parlare delle conseguenze di questa invasione pure sul fronte viabilità stradale. Non è accettabile che una simile emergenza venga ancora sottovalutata. Servono misure efficaci e immediate per contenere la fauna selvatica e tutelare il lavoro agricolo e la comunità".

L'associazione chiede interventi efficaci che siano in grado di "limitare l’espansione incontrollata degli ungulati, prevenire ulteriori danni alle imprese agricole e garantire l’incolumità delle persone". Agabiti e Chiaccherini insistono soprattutto sul controllo nelle aree protette che "continuano ad essere zone di sovrappopolazione per la specie, con ripercussioni sempre più gravi. Chiediamo quindi risposte tempestive: la tutela dell’agricoltura, dell’ambiente e della sicurezza pubblica deve essere una priorità assoluta" concludono.

Quanti sono i cinghiali in Umbria?

I boschi e le campagne dell'Umbria sono la casa di molte specie selvatiche, inclusi i cinghiali che però risultano infestanti. Con un tasso di riproduzione altissimo, con una scrofa che può partorire anche due volte l'anno fino a dieci piccoli a parto (Fonte: WWF Italia), il numero è in crescita costante. Le ultime stime sulla popolazione degli ungulati in Umbria parlano di almeno 150mila esemplari che provocano danni annuali per oltre un milione di euro, tra coltivazioni e incidenti stradali. Anche la Regione dal canto suo è corsa ai ripari istituendo un fondo da 800mila euro annui destinati proprio ai rimborsi che, assicurano dal governo regionale, saranno più rapidi.

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Sara Costanzi
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