Non si fermano le operazioni della Polizia di Terni nella lotta al contrasto dello spaccio. La IV sezione della squadra antidroga ha arrestato una donna di 59 anni, proprietaria di un bar situato in zona Stadio. Nell’esercizio sono stati rinvenuti diversi involucri contenenti cocaina, alcune dosi erano già pronte per essere vendute, altre ancora non tagliate. Una volta immessa sul mercato, la sostanza avrebbe fruttato diverse migliaia di euro.
L’indagine è stata condotta nei giorni scorsi dagli agenti, che durante un servizio di osservazione, avevano fermato un cliente del bar trovandolo in possesso di 0,5 grammi di cocaina. L’uomo aveva rivelato di essere un cliente abituale, essendosi recato nel bar per almeno una trentina di volte nel corso dell’anno, allo scopo di acquistare cocaina, che avrebbe pagato 50 euro a dose, indicando la proprietaria quale venditrice. Gli agenti hanno immediatamente perquisito il locale. Qui hanno trovato la titolare intenta a disfarsi di alcuni incarti gettandoli nell’immondizia. Gli agenti hanno recuperato dodici involucri contenenti contenenti 12,3 grammi di cocaina. Nella perquisizione, sopra una mensola della cucina, dentro a un barattolo di patatine sono stati rinvenuti altri 5,8 grammi della stessa sostanza. Anche un dipendente del bar è stato trovato in possesso di quattro involucri di cocaina per 2,6 grammi e a casa di quest’ultimo sono stati trovati ulteriori 4,4 grammi di hashish.
La donna, già nota alle forze dell’ordine per simili illeciti, è stata quindi arrestata in flagranza di reato con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio. Immediata la convalida dell’arresto a cui è seguita l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. L’udienza è fissata per il prossimo 16 maggio. L’uomo, un 60enne ternano anche lui con precedenti specifici, è stato segnalato in Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.
Cocaina a Terni, lo spaccio è un fenomeno stratificato
La cronaca locale, solo nell’ultimo periodo, ha riportato numerosi eventi connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Quello che emerge è un quadro complesso e stratificato che denuncia come l’attività nella città di Terni e non solo sia un fenomeno esteso. In tutta l’Umbria le attività delle forze dell’ordine volte al contrasto al fenomeno dello spaccio si sono intensificate.
Già la scorsa settimana, nella notte tra 16 e 17 aprile, i militari allertati dalle guardie del servizio Securpool, avevano rinvenuto della cocaina all’interno dell’ex bocciofila Prampolini, nel quartiere di San Valentino. La Polizia intervenuta sul posto, aveva trovato che la sostanza era già stata suddivisa in dosi, una decina, confezionate e pronte per la cessione, e una parte era contenuta anche in un barattolo. Oltre allo stupefacente, vi erano contanti e un bilancino di precisione.
A marzo in città aveva fatto la sua comparsa anche la cocaina rosa. Un cinquantenne aveva allertato i militari dopo aver ricevuto dal corriere un pacco al cui interno c’erano una serie di buste sigillate contenenti 12 grammi di anfetamine e 5 della nuova cocaina rosa. L’uomo completamente ignaro e estraneo alla vicenda, si era visto recapitare il plico con mittente sconosciuto. Immediate le indagini da parte dei Carabinieri. In questo caso, le riflessioni da fare sono due. La prima è che lo spaccio si evolve e trova sempre nuovi canali, inclusa la consegna attraverso i corrieri. L’altra ha a che fare con la natura della sostanza. La nuova cocaina rosa, un mix tra ketamina e Mdma che di fatto non contiene cocaina, sarebbe infatti destinata al mercato “per ricchi”. Molto più costosa e molto più potente della cocaina “tradizionale” arriverebbe a costare anche 400 euro al grammo.
Sempre a marzo, i Carabinieri del comando di San Gemini, avevano arrestato un 23enne residente a Aprilia, con l’accusa di traffico di stupefacenti. Aveva con sé un chilo e mezzo di hashish e 750 euro in contanti rinvenuti nell’auto a seguito di un controllo. Anche per lui sono scattati i domiciliari e il divieto di dimora nel Comune di Terni.