06 Jun, 2025 - 09:25

Svelata la cinquina finalista del Premio Letterario Città di Lugnano in Teverina. Sabato 28 giugno la premiazione

Svelata la cinquina finalista del Premio Letterario Città di Lugnano in Teverina. Sabato 28 giugno la premiazione

Nel vivace panorama dei premi letterari regionali, quello di Lugnano in Teverina, piccolo Comune in provincia di Terni, va certamente menzionato per spessore e qualità. Curato da Elisabetta Putini, organizzato dal Comune con il patrocinio della Regione Umbria, il concorso ha carattere nazionale e nel 2025 festeggia la sua undicesima edizione. Da poco sono state annunciate le due cinquine finaliste per entrambe le sezioni in cui è articolato: romanzo edito e racconto inedito. 

Romanzo edito: i finalisti

Per la sezione romanzo edito, il Premio ha aperto a romanzi di qualsiasi genere pubblicati in lingua italiana nel periodo compreso tra primo Gennaio 2024 al 17 Aprile 2025. Ogni autore poteva partecipare con una sola opera mentre gli editori potevano presentare un massimo di due opere.

Nella cinquina finalista di quest'anno ci sono:

  • 'Ferro e ruggine' di Cosimo Calamini, Morellini;
  • 'Malotempo' di Veronica Galletta, Minimum Fax;
  • 'Volevamo magia' di Matteo Quaglia, Nottetempo;
  • 'La mezz’ora della verità' Yari Selvetella, Mondadori;
  • 'L’isola dei femminielli' Aldo Simeone, Fazi.

Tutti nomi già molti noti ai lettori e che in più occasioni hanno ricevuto premi e riconoscimenti in ambito letterario.

La cinquina dei racconti inediti

Come ogni anno, il Premio prevede anche una sezione dedicata agli scrittori emergenti che propongono un proprio racconto. Il tema di quest'anno era 'L'armadio' e i finalisti sono: 'Lasciti' di Alberto Favaro; 'L’anima a scaffale' di Raffaella Lauricella; 'Recisioni affrettate' di Fabrizio Matetich; 'Le cose che restano' di Francesca Mortara e 'Proverbio americano' di Andrea Sponticcia.

Le due giurie

Il Premio si affida ad una giuria di esperti affiancata da una giuria popolare. Della giuria di esperti fanno parte Paolo Petroni, che ne è il presidente, critico letterario e teatrale, giornalista Ansa e Corriere della Sera. Emanuela Anechoum, scrittrice e collaboratrice editoriale e vincitrice dell’edizione scorsa con il romanzo 'Tangerinn' edito da e/o; Daniela Carmosino, saggista e docente di critica letteraria e letterature comparate  all’Università degli Studi Campani L. Vanvitelli; Annagrazia Martino, giornalista, podcaster ed ideatrice e conduttrice del podcast format aperto "Storie da raccontare"; Giorgio Nisini, scrittore, saggista, organizzatore culturale, docente di  Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università La Sapienza di Roma; Paolo Pintacuda, scrittore e sceneggiatore; Ilaria Rossetti, scrittrice e docente di tecniche narrative e scrittura fiction/non fiction presso la Scuola Holden di Torino e Carlo Zanframundo, regista e filmaker. 

La giuria popolare, coordinata da Maurizio Ramogida, si esprimerà solo sulle opere finaliste e assegnerà un proprio riconoscimento speciale. Ne fanno parte, oltre a Ramogida, oltre Ramogida: Francesco Ambrosino, Stefania Aurigemma, Barbara Felcini, Vincenza Fortino, Chiara Grimaldi, Letizia Longobardi, Giuseppe de Nicolellis, Sara Patrizi, Idea Riccitelli, Paola Riccitelli e Laura Schiavon. I vincitori di entrambe le sezioni saranno premiati con il Rosone d’Argento, simbolo del Comune di Lugnano.

La premiazione

La premiazione di entrambe le sezioni è fissata per sabato 28 giugno quando verranno scelti i vincitori con una nuova votazione della giuria di esperti a cui si aggiungerà quella della giuria popolare. Alla premiazione seguiranno una cena all’aperto e il concerto “L’era del cinghiale bianco” del gruppo Ensemble Egocentrique e non mancheranno le belle sorprese.

Il premio alla carriera a Terence Hill

Tra le novità di quest'anno, infatti, c'è l'assegnazione del Premio alla carriera a Terence Hill che prenderà parte alla cerimonia di premiazione. Il popolarissimo attore, tra le icone dello spaghetti western, è infatti legatissimo all'Umbria. Oltre alle 13 stagioni di Don Matteo girate in buona parte nel cuore verde d'Italia, condivide un legame ancora più forte con la nostra regione dal momento che suo padre era originario di Amelia e proprio nel borgo nel sud dell'Umbria, ha scelto di vivere ormai da molti anni.

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Sara Costanzi
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