Sembra una di quelle casualità che si vedono nei film, eppure è tutto vero. Proprio ieri l’Atc 1 (Ambito territoriale di caccia) di Perugia aveva promosso un incontro dal titolo quasi profetico: “Il cinghiale questo sconosciuto“. Stamattina, neanche a farlo apposta, una signora del quartiere perugino di Ponte d’Oddi se ne è ritrovati ben sette nel cortile di casa, in pieno centro abitato.

La testimonianza è stata raccolta da Il Corriere dell’Umbria a cui la donna ha riferito di essersi trovata di fronte a un branco, probabilmente una famiglia, con quattro adulti e tre piccoli affamati intenti a procacciarsi cibo. Scioccata dall’incontro ravvicinato, si è rifugiata dai vicini che le hanno offerto conforto. La signora ha anche allertato le forze dell’ordine da cui però si è sentita rispondere di non poter effettuare l’intervento.

I cinghiali, una presenza assidua in città e i danni in campagna

Capita con sempre maggiore frequenza che anche in città si verifichino incontri come quello di stamattina. Gli avvistamenti riportati da cittadini e cittadine sono numerosissimi e guadagnano spesso spazio nelle pagine della cronaca locale. Spinti dalla fame, gli ungulati raggiungono i centri abitati dove arrecano inevitabilmente danni e spaventano chi li incrocia. L’aumento della popolazione di cinghiali causa spesso incidenti stradali e situazioni di pericolo per i cittadini che non possono essere ignorate. Date queste premesse, le istituzioni da anni si adoperano per adottare contromisure atte al contenimento della specie che come è noto è infestante, non avendo predatori naturali.

Nell’incontro di ieri, Atc Perugia 1 ha fatto il punto della situazione, da un lato promuovendo una maggiore conoscenza della specie e delle sue abitudini, dall’altro stimando i costi che questa arreca all’agricoltura nel perugino. Il convegno si è svolto nella sede di Confagricoltura Umbria a Perugia e ha visto la partecipazione di tecnici del settore, associazioni agricole e venatorie.

Nel periodo compreso tra 2019 e 2023, l’Atc perugino ha reso noto di aver impiegato il 60% delle proprie risorse nella gestione del cinghiale. La stima dei danni arriva a 260mila euro, con un danno medio ad azienda di circa mille euro. Nei 14 distretti in cui è suddiviso l’Atc di Perugia emergono dei costi estremamente variabili. Si parte da distretti dove un cinghiale costa 3 o 4 euro ad azienda mentre in altri arriva a 170. Molto dipende dalle tipologia delle colture interessate, laddove ve ne siano di pregio il danno causato dagli ungulati inevitabilmente sale.

La questione dei danni causati dai cinghiali, nella sua ampia diffusione, merita che venga approntata una strategia condivisa che metta necessariamente in rete tutti i soggetti coinvolti: cacciatori, agricoltori e istituzioni. Un problema a cui è impossibile rispondere con soluzioni semplici.

I cinghiali a Perugia e nel resto dell’Umbria, la diffida del WWF al Comune di Todi

Tutta l’Umbria condivide la preoccupazione per la gestione dei cinghiali. E anche le associazioni animaliste intervengono. A Todi, a inizio aprile, la questione si è ulteriormente complicata quando il sindaco, Antonino Ruggiano, ha ricevuto formale diffida da parte del WWF perugino in merito all’ordinanza di contenimento dei cinghiali nelle zone limitrofe al centro abitato. L’associazione ha contestato all’Amministrazione la validità dei metodi utilizzati che, attraverso l’impiego dei selecontrollori, farebbero ottenere dei risultati opposti a quelli sperati. Il primo cittadino, da parte sua, aveva invitato l’associazione a collaborare con proposte concrete per limitare i pericoli alla pubblica incolumità.

L’accesso alle misure anti cinghiale nella nostra regione, recentemente, è stato reso anche più rapido. A novembre 2023, è stata attuata in Umbria una misura regionale che ha facilitato l’abbattimento degli animali, allo scopo di contenere i danni creati all’agricoltura. Oltre agli interventi programmati, è stata introdotta infatti la possibilità di richiedere interventi in urgenza ai vari Atc competenti che entrano in azione entro un’ora, a esclusione delle ore notturne.