05 Oct, 2025 - 17:00

Moiano, cercasi giocatori di briscola per mamma Maria: in tanti rispondono all'appello sui social

Moiano, cercasi giocatori di briscola per mamma Maria: in tanti rispondono all'appello sui social

Non un appello generico, ma un invito preciso: trovare compagni di carte per una signora che oggi si muove in carrozzina. Succede a Moiano, frazione di Città della Pieve (Perugia), dove una figlia ha usato i gruppi Facebook del Trasimeno per chiedere qualche ora di compagnia alla madre. Dal web, anzi dai social media, al pianerottolo: in pochi giorni sono arrivati disponibilità, contatti e anche le prime date per giocare. La storia è stata ricostruita in prima battuta da Il Messaggero con un articolo di Egle Priolo, che ne ha raccolto le voci e i dettagli di un gesto di solidarietà che riaccende la speranza nei gesti piccoli ma dalla grande importanza. 

L’annuncio nei gruppi locali e la risposta del territorio

L’invito ha circolato nei gruppi Facebook di Città della Pieve, Panicarola e Castiglione del Lago, generando decine di condivisioni e molti commenti. Al centro non c’è un evento, ma una routine: mescolare le carte, fare una partita, spezzare la giornata con una merenda e magari qualche sorriso in compagnia. "Cercasi giocatori di briscola a casa nostra. Offresi merenda e sorrisi": è la formula scelta per presentarsi, semplice e diretta.

La richiesta ha intercettato una disponibilità diffusa, tipica dei paesi dove la socialità passa ancora per il salotto e il tavolo da gioco. Un tassello di quella cura informale che integra i servizi e che, in questa occasione, trova nei social un acceleratore utile.

La scelta di Mara: assistenza in famiglia e fiducia reciproca

La protagonista è Mara Bardellini, cinquantenne, figlia di Maria. Dopo un peggioramento delle condizioni di salute della madre e un periodo in una struttura, ha deciso di occuparsi direttamente dell’assistenza. Lo racconta a Il Messaggero con parole chiare: "Mamma fino a gennaio riusciva a deambulare, poi però ha iniziato a camminare sempre peggio e ogni giorno cercavo di farle fare qualcosa, una passeggiata, un’uscita. Ma poi farla entrare e uscire dall’auto ha iniziato a diventare difficile e, dopo un periodo in una casa di riposo, ho deciso di pensarci io".

La disponibilità ad aprire casa a nuovi conoscenti non è improvvisazione, ma una scommessa sulla buona fede delle persone: "C’è chi mi dice che è pericoloso invitare sconosciuti a casa" – spiega – "ma noi siamo persone perbene e contiamo sulla buona fede degli altri. E comunque non viviamo isolate, è solo un modo per riempire questa grande casa". Parole che restituiscono un equilibrio: attenzione alle fragilità, ma rifiuto dell’isolamento.

Dalla bacheca al campanello: la prima partita già fissata

La risposta è stata numerosa e non è rimasta online. Il passaggio al concreto è rapido: una coppia ha già dato la propria disponibilità per il primo incontro. "Giocheremo a briscola e mangeremo una pizza con una signora e suo marito" – dice Mara –. "Il dolce lo porta lei perché lunedì è il suo compleanno". Un dettaglio che racconta bene la natura dell’iniziativa: non assistenza formale, ma condivisione di tempo, con ritmi domestici e una socialità senza cerimoniale. Per Maria, che ha accolto con entusiasmo l’idea, la partita è insieme passatempo e riabilitazione leggera, mentre per chi entrerà in casa sua è un bellissimo gesto di vicinato.

Un caso esemplare di “micro‑solidarietà” quotidiana

Questa vicenda suscita ben più di un sorriso e dimostra come strumenti ordinari – un post, una chat, un gruppo locale – possano sostenere bisogni molto pratici. In un territorio di piccoli centri, la rete informale resta decisiva: amici, parenti, conoscenti che fanno visita, tengono compagnia, consentono ai caregiver di prendersi una pausa. E, soprattutto, scacciano quel mostro nero che è la solitudine dalla vita delle persone anziane.

La briscola, poi, è il gioco popolare per eccellenza e funziona bene come pretesto: le regole sono note, l'impegno è limitato, il costo nullo. Oggi a Moiano, domani chissà, magari altrove: lo schema è replicabile con una tombola, un libro letto ad alta voce, una passeggiata di quartiere. Un modo dolce e semplice per non rimanere soli.

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Giorgia Sdei
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