Vertiginoso aumento dei casi di celiachia in Umbria. Sono orami quasi 5000 gli umbri colpiti con cento nuove diagnosi ogni anno che hanno fatto registrare un incremento costante del 5%. Il dato è triplicato rispetto a dieci anni fa. A fornire il quadro completo della diffusione della patologia nella nostra regione è l’Associazione Italiana Celiachia.

Aumentano i casi di celiachia in Umbria, Rossi (Aic): “Ci aspettiamo almeno 8000 celiaci nella regione”

Di celiachia se ne sente parlare da relativamente poco e la consapevolezza rispetto a questa patologia “recente” ancora scarseggia. Eppure “continua ad aumentare il numero dei celiaci nella nostra regione ed in tutta Italia” sottolinea il presidente di Aic Umbria, Samuele Rossi. Gli esperti sospettano che la celiachia sia molto più diffusa di quanto finora riportato.

Questi dati – aggiunge Rossi – confermano quello che da sempre diciamo: cioè che circa l’1% della popolazione sia interessata da questa patologia. Ci aspettiamo almeno 8.000 celiaci nella nostra regione e, probabilmente, questa stima dovrà essere rivista al rialzo perché i primi dati dello screening pediatrico su diabete e celiachia, istituito dal Ministero della Salute, ci fanno sospettare che l’incidenza tra la popolazione sia ancora maggiore“.

Tra l’incremento dei dati e le stime al rialzo, è lampante che il trend si confermerà in ascesa nel prossimo futuro.  “La celiachia e l’intolleranza al glutine – prosegue Rossi nella nota dell’associazione – sono già e saranno ancor di più nel prossimo futuro, un vero e proprio fenomeno sociale al quale le istituzioni politiche e sanitarie e la società tutta devono essere preparati ed adeguatamente informati“.

Cosa fare se si hanno sospetti o si ha diagnosi di celiachia

Celiachia e intolleranza al glutine possono insorgere a qualunque età. La sintomatologia è varia e complessa e può manifestarsi con segnali che possono essere facilmente confusi con altre patologie. A maggio, l’Aic umbra, in occasione dell’assemblea annuale, aveva fatto il punto fornendo indicazioni su come comportarsi in caso di sospetti. “Questa è una patologia molto subdola. L’unico modo per scoprirla è sottoporsi a uno screening andando a cercare gli anticorpi transglutaminasi per vedere se si è sviluppata“ aveva specificato Rossi.

Data l’incidenza in crescita, della celiachia si parla ormai come di una “malattia sociale“. In Italia chi ne soffre, una volta confermata la diagnosi e in quanto patologia cronica, ha diritto anche all’esenzione dei ticket per gli esami di follow-up dopo. La dieta priva di glutine è il mezzo principale con cui si può far fronte alla patologia. Se anni fa i prodotti gluten free erano una rarità da farmacia, oggi quasi tutti i supermercati ne sono forniti. Su questo fronte va menzionata anche l’erogazione mensile gratuita di alimenti senza glutine riservata ai celiaci, che possono essere ritirati presso farmacie, parafarmacie, supermercati e negozi specializzati. Si tratta di una apposita misura messa in campo dal Servizio Sanitario Nazionale che destina fino a 124 euro al mese per l’acquisto degli alimenti specifici.

L’invito dell’Associazione Italiana Celiachia a una maggiore consapevolezza

Poiché l’informazione quando si parla di salute è sempre la prima arma, Rossi invita i celiaci a rivolgersi all’Associazione Italia Celiachia per chiarire ogni dubbio e approfondire i vari aspetti legati alla patologia. “L’Associazione italiana celiachia Umbria Aps – spiega il presidente – è da anni punto di riferimento per i celiaci umbri e per le loro famiglie. Offriamo assistenza e sappiamo accompagnare nel corretto percorso i neo diagnosticati su come affrontare questa patologia che modifica radicalmente abitudini consolidate ed offriamo supporto per una corretta gestione in ambito familiare, scolastico e lavorativo. Portiamo avanti numerosi progetti grazie al sostegno dei nostri iscritti e delle istituzioni ed invitiamo tutti a contattarci per un supporto che da consapevolezza e serenità ai celiaci che si avvalgono dei nostri servizi“.