Il 19 maggio presso il Chocohotel di Perugia, si è svolta l’assemblea ordinaria dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) Umbria. Un evento che ha offerto spazio non solo alla riflessione collettiva, ma anche alla presentazione di strategie per affrontare la celiachia nella regione.

Secondo le recenti statistiche, infatti, quasi 4.500 persone in Umbria sono affette da celiachia. Un dato che testimonia l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe medica sull’argomento. Il presidente dell’AIC Umbria, Samuele Rossi, sottolinea: “Si stima che l’1% della popolazione sia celiaco, nella nostra regione mancano molte persone all’appello“.

Numeri in crescita per gli affetti da celiachia in Umbria

Nel 2023 il numero di persone affette da celiachia in Umbria ha raggiunto la cifra di 4.410, il che pone l’attenzione su un costante aumento rispetto agli anni precedenti. Tra queste, 3.072 sono donne e 1.338 sono uomini. Un’analisi dettagliata rivela che la celiachia colpisce individui di tutte le fasce d’età: 65 casi riguardano bambini sotto i 5 anni, 159 si registrano tra i 6 e i 9 anni, 262 tra i 10 e i 13 anni, 288 tra i 14 e i 17 anni, 3.005 tra i 18 e i 59 anni, mentre 631 riguardano individui sopra i 60 anni.

Su questo Samuele Rossi, presidente dell’Associazione Italiana Celiachia in Umbria afferma: “Un tempo si pensava fosse interessata solo l’età pediatrica, ma abbiamo scoperto con il tempo che può esordire a qualunque età. Le diagnosi le abbiamo maggiormente in età giovanile e pediatrica, perché c’è una maggiore attenzione da parte dei genitori o comunque dei pediatri e dei medici di base su quella che è la crescita del bambino“.

celiachia umbria

La crescita esponenziale della celiachia in Umbria è evidente se si considerano i dati degli anni precedenti: nel 2022 i celiaci erano 4.175, nel 2021 3.996, nel 2020 3.821 e nel 2019 3.707. Questi numeri parlano chiaro e indicano un aumento costante della prevalenza della malattia nella regione. Ogni anno si registrano almeno un centinaio di nuovi casi, da qui l’urgenza di approfondire la conoscenza di questa patologia e promuovere iniziative per la sua prevenzione e gestione.

Celiachia in Umbria, l’importanza dei follow up e degli screening

La celiachia rappresenta una sfida crescente per il sistema sanitario e per la società nel suo complesso. Si tratta di una patologia relativamente recente che necessita di essere ancora pienamente compresa e affrontata. La necessità di aumentare la consapevolezza su questa malattia è evidente, poiché la diagnosi precoce e una gestione adeguata possono migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti affetti.

La celiachia in umbria è una patologia sempre più conosciuta ma con cui ancora bisogna combattere” – dichiara Samuele Rossi – “sia per affrontarla per chi ha una diagnosi, sia per chi ancora non sa di essere celiaco“. In Umbria si parla di circa 4.500 diagnosi “ma siccome si stima che circa l’1% della popolazione sia celiaco, ancora ne mancano all’appello molte“. “La nostra attività“, prosegue Rossi, “va verso quella che è una corretta diffusione delle informazioni sulla celiachia e una sensibilizzazione della classe medica e politica per far conoscere sempre più questa patologia e fare attenzione a quelli che possono essere i sintomi per far emergere sempre più nuove diagnosi“.

Proprio per questo durante l’assemblea è stata messa in evidenza l’importanza dei follow up e degli screening per il monitoraggio e la diagnosi precoce della celiachia. Il comitato scientifico di AIC Umbria ha approfondito temi cruciali come il follow up (con la dott.ssa Rita Cozzali), lo screening per il Diabete di Tipo 1 e la Celiachia (con le dott.sse Giulia Berioli e Rita Cozzali), oltre agli studi di coorte e alle terapie alternative nell’adulto (insieme al dott. Francesco Valitutti).

Sintomi e trattamenti della celiachia: un quadro completo

Ma quali sono i sintomi della celiachia? La celiachia è infatti una condizione complessa che può manifestarsi con una varietà di sintomi, alcuni dei quali possono essere insidiosi e facilmente confusi con altre patologie. Tra i segni più comuni si annoverano la diarrea cronica, il vomito, l’anemia da carenza di ferro, l’insorgenza di artriti e osteoporosi, nonché disturbi cardiaci. Nei primi 6-24 mesi di vita, la malattia può presentarsi anche con il calo del peso corporeo o una scarsa crescita in altezza e peso.

La sintomatologia è molto vasta fino ad arrivare anche all’assenza di sintomatologia“, dice il presidente dell’Associazione Italiana Celiachia in Umbria. “Questa è una patologia molto subdola. L’unico modo per scoprirla è sottoporsi a uno screening andando a cercare gli anticorpi transglutaminasi per vedere se si è sviluppata“.

La celiachia non è solo una questione di salute individuale, ma anche una malattia sociale che richiede un adeguato supporto e consapevolezza nella comunità. Per questo è inclusa nell’elenco delle malattie croniche, così da garantire ai pazienti una serie di diritti, tra cui l’esenzione dei ticket per gli esami di follow-up dopo la diagnosi. Un aspetto cruciale nella gestione della celiachia è l’adozione di una dieta senza glutine. A tal fine, i pazienti hanno diritto a un’erogazione mensile gratuita di alimenti senza glutine, che possono essere ritirati presso farmacie, parafarmacie, supermercati e negozi specializzati. Il tetto di spesa mensile varia in base all’età e al sesso del paziente, partendo da 56 euro per i bambini sotto i 5 anni e arrivando a 124 euro per i ragazzi dai 14 ai 17 anni.

La settimana della celiachia, somministrati 4.865 pasti senza glutine

Durante la Settimana Nazionale della Celiachia, che si è svolta dal 11 al 19 maggio, l’Associazione Italiana Celiachia (AIC) ha lanciato un’iniziativa senza precedenti, in collaborazione con i Comuni e le principali aziende della ristorazione collettiva. L’obiettivo? Promuovere la consapevolezza e l’inclusione delle persone affette da celiachia attraverso l’evento “Tutti a tavola, tutti insieme: le giornate del menu senza glutine”.

In Umbria numerosi istituti scolastici hanno aderito all’iniziativa, offrendo pasti senza glutine nelle mense delle scuole dell’infanzia e primaria. Complessivamente, sono stati somministrati ben 4.865 pasti senza glutine, che testimoniano il grande successo e l’entusiasmo suscitato dall’evento.

L’iniziativa è stata diffusa capillarmente nei vari Comuni umbri, con una programmazione giornaliera dedicata alla somministrazione dei pasti senza glutine. Lunedì 13 maggio, ad esempio, le scuole del Comune di Bastia hanno offerto 950 pasti gluten free, mentre martedì 14 è stata la volta della direzione didattica “Jole Orsini” di Amelia con 435 pasti. Mercoledì 15 il Comune di Orvieto ha servito 700 pasti senza glutine, seguito dal Comune di Foligno il giovedì 16 con ben 1.500 pasti. Venerdì 17, infine, l’iniziativa si è estesa nei Comuni di Nocera Umbra (180 pasti) e Spoleto (1.100 pasti), portando l’esperienza senza glutine a un vasto pubblico in tutta la regione.