È bufera sulle case popolari a Terni. Il sindaco Stefano Bandecchi in un video postato sui social ha denunciato che l'Ater, l’agenzia regionale per l’edilizia residenziale pubblica, pur avendo nella propria disponibilità 600 alloggi non è in grado di concederli a chi ne avrebbe diritto, perché mancano i fondi per ristrutturarli e renderli fruibili.
Il nodo al centro della questione è in Regione, dichiara il primo cittadino. Perché la Giunta Proietti, pur avendo varato la manovra fiscale con conseguente aumento delle tasse, non ha previsto fondi aggiuntivi da destinare all'Ater per portare a termine quanto sopra. Un argomento infuocato quello dell'edilizia residenziale pubblica che nel pieno dell'emergenza abitativa, rischia di lasciare ancora in attesa intere famiglie che attendono una casa.
Barcaioli: case pronte, è il Comune che non le assegna
L'assessore regionale al Welfare e alle Politiche Abitative, Fabio Barcaioli risponde e passa la palla al Comune di Terni che, accusa, non starebbe assegnando le case popolari.
"Ci sono trenta appartamenti Ater già pronti e disponibili a Terni - scrive in una nota in risposta al sindaco Bandecchi -. Trenta case che potrebbero essere assegnate subito a famiglie in graduatoria, ma restano vuote. Perché dal 17 luglio la commissione comunale che dovrebbe valutarle non viene convocata. L’ultima riunione risale a tre mesi fa. E intanto centinaia di persone con punteggi alti aspettano, vivono nel disagio, scelgono tra pagare l’affitto o mangiare".
Bandecchi: "Voglio le chiavi dei 600 appartamenti sfitti". Barcaioli lo accusa di populismo
Il sindaco nel suo video ha sottolineato che "sono circa mille le case Ater in Umbria non assegnabili. Di queste, più di 600 sono a Terni. Anche se fossero 500 sarebbe grave lo stesso". Una situazione paradossale perché "siamo un ottavo della popolazione regionale ma abbiamo oltre il 60% delle case inutilizzabili. È un dato che dimostra la scarsa considerazione delle giunte di sinistra e, purtroppo, anche di quella di destra".
Sulle case inutilizzabili su cui Bandecchi ha chiesto con tono deciso alla Regione e alla presidente Proietti di intervenire prontamente, e ha lanciato anche una sfida: "Voglio le chiavi dei 600 appartamenti Ater che a Terni sono sfitti per mancanza di manutenzioni - ha detto-. Le voglio per darle alle famiglie che ne hanno bisogno, perché il diritto alla casa è un elemento essenziale anche per far girare l’economia di una città".
Barcaioli, dal canto suo, ha accusato Bandecchi di lanciare "proclami a effetto". "Parole vuote, slogan da populismo, mentre le famiglie restano senza risposta. È il suo modo di fare politica - ha aggiunto -, proclami senza cognizione, frasi ad effetto che non risolvono nulla".
Barcaioli: "Noi dalla Regione lavoriamo sodo"
L'assessore regionale punta il dito contro la mancata convocazione della commissione comunale che valuta le domande. "I sindacati - scrive ancora - lo denunciano da mesi, e la realtà è chiara, manca la volontà di convocare una commissione. Dal 2023 tante famiglie aspettano una casa popolare, bloccate da ostacoli burocratici che il Comune di Terni non rimuove".
Anche dalla Regione, assicura Barcaioli, sono all'opera. "Noi, come Regione Umbria, insieme ad Ater, sindacati e organizzazioni degli inquilini, lavoriamo sodo. Lavoriamo perché il diritto all’abitare sia reale, non uno slogan. Lavoriamo per una programmazione seria dell’edilizia residenziale pubblica. E continueremo a farlo, senza fermarci".
"Magari - conclude l'assessore regionale -, nel frattempo, anche il Comune di Terni farà la sua parte, convocando finalmente la commissione e assegnando quei trenta alloggi già pronti e disponibili".