24 May, 2025 - 15:00

Capanne, assenteismo in carcere: condannati due agenti e un medico

Capanne, assenteismo in carcere: condannati due agenti e un medico

Condannate tre persone dalla Corte dei conti dell’Umbria per assenteismo fraudolento nel carcere perugino di Capanne. A finire nei guai sono due agenti della polizia penitenziaria e un medico dell’Usl Umbria 1, costretti al risarcimento per danno erariale, accertando la responsabilità per il disservizio causato all’amministrazione pubblica e, in due casi, anche per il danno all’immagine. I tre complessivamente dovranno restituire poco più di 4.200 euro.

Assenteismo tra il 2015 e il 2018: puniti due agenti e un medico

Le assenze (non dovuto al lavoro) risalgono tra il 2015 e il 2018: si tratterebbe di 42 giorni di assenza, 35 dei quali in capo a uno degli agenti, "giustificati" con certificati medici falsi.

Dopo i vari casi di agenti della polizia penitenziaria a Capanne, vittime di aggressioni, in questa circostanza due agenti sarebbero "colpevoli" di assenteismo fraudolento. 

L’inchiesta è partita nel 2015 dopo la segnalazione, da parte della direzione del carcere, per alcune anomalie nei certificati medici presentati. C'era un accordo illecito, rivelato dalle indagini, tra alcuni agenti e due medici del carcere: i certificati sarebbero stati rilasciati senza alcuna visita medica e, spesso, prima dell’inizio della malattia dichiarata o in coincidenza con ferie e festività.

Le indagini hanno portato a incrociare i dati dei tabulati telefonici e dispositivi telepass: gli assenteisti erano in luoghi diversi da quelli indacati per scontare la "malattia".

Tre condannati a un risarcimento di circa 4.200 euro

La Corte dei conti dell’Umbria ha condannato due agenti della polizia penitenziaria e un medico dell’Usl Umbria 1 al risarcimento di un danno erariale, per un totale di poco più di 4.200 euro.

Le responsabilità accertate, in questo procedimento penale iniziato nel 2019, riguardano il disservizio causato all’amministrazione pubblica e, per i due agenti, anche il danno all’immagine dell’ente.

Gli importi dei risarcimenti variano: da circa 140 a 900 euro per il danno da disservizio, fino a poco più di 2.000 euro per il danno all’immagine. A fronte di una richiesta iniziale della Procura di oltre 16.000 euro, la Corte ha ridimensionato le somme, considerando già risarcito il danno patrimoniale. Solo una dottoressa dell’Usl 1, coinvolta per un solo certificato, è stata assolta in sede penale per la tenuità del fatto.

La sentenza

Gli episodi di assenteismo fraudolento - si legge nella sentenza della Corte dei Conti - si verificavano in periodi particolari dell’anno, in concomitanza della stagione estiva o periodi festivi quali Natale, Capodanno, Pasqua, provocando un peggioramento degli standard operativi di sicurezza dell’intero istituto penitenziario, grazie al rilascio di certificazioni mediche false da parte di un solo medico di base che aveva in carico assistenziale tutti gli agenti di custodia coinvolti nella vicenda, e prestava servizio non solo come guardia medica presso gli ambulatori della USL, ma anche presso il carcere, alle dipendenze del Presidio della sanità penitenziaria della USL Umbria 1”.

I medici - riportano le indagini - formavano una certificazione falsamente attestante lo stato di malattia degli agenti. Questi ultimi presentando il certificato l'istituto penitenziario inducevano in errore l'amministrazione del carcere sulla legittimità dell'assenza per malattia. In questo modo gli agenti si procuravano “l'ingiusto profitto pari alla retribuzione indebitamente percepita per il periodo di tempo in cui era ingiustificatamente assente dal posto di lavoro, con conseguente danno per l’ente”.

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Emanuele Landi
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