07 May, 2025 - 19:30

Calendimaggio di Assisi, insulti omofobi durante una rievocazione medievale: ferma condanna da parte dell'organizzazione

Calendimaggio di Assisi, insulti omofobi durante una rievocazione medievale: ferma condanna da parte dell'organizzazione

Una parentesi sgradevole all'interno di un grande appuntamento: questo è il riassunto di quanto è avvenuto durante una delle giornate del Calendimaggio di Assisi, dove un giovane è stato oggetto di insulti omofobi. Solidarietà e ferma condanna è arrivata da parte della Magnifica Parte de Sotto che ha organizzato l'evento.

Assisi, insulti omofobi al Calendimaggio

Un brutto episodio durante una festa. In occasione del Calendimaggio di Assisi, una delle manifestazioni più amate dell’Umbria, con le sue storiche rievocazioni medievali, c'è stato un comportamento "primitivo".

Un giovane, infatti, sarebbe stato infatti vittima di insulti omofobi da parte di alcuni partecipanti a questa festa che si celebra ogni primo mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dopo il 1º maggio di tutti gli anni, per salutare l'arrivo della primavera. Tanta indignazione da parte dei presenti ma anche una presa di posizione netta da parte della Magnifica Parte de Sotto.

L'organizzazione: "Profonda amarezza, episodio inaccetabile"

La Magnifica Parte de Sotto che ha organizzato il Calendimaggio di Assisi ha voluto condannare l'episodio omofobo attraverso un comunicato: "Con profonda amarezza apprendiamo che, durante una cena che ha convolto i nostri partaioli, un ragazzo è stato oggetto di insulti omofobi da parte di alcuni partecipanti".

"Un fatto grave, che non possiamo e non vogliamo ignorare - rimarca il Consiglio direttivo - Si è trattato di un episodio Inaccettabile, che colpisce non solo la dignità della persona coinvolta, ma anche i valori fondanti del Calendimaggio e della nostra comunità".

Il Consiglio direttivo: "Chiedere scusa è un atto di coraggio"

"Il rispetto, l’inclusione e la fratellanza sono pilastri imprescindibili del nostro stare insieme - sottolinea il direttivo della Magnifica - nessuna tradizione può giustificare la violenza verbale o l’emarginazione. Le parole contano, e quando diventano strumenti di esclusione e violenza, feriscono profondamente. Feriscono la persona che le riceve, ma feriscono anche tutta la comunità che vuole costruire qualcosa di bello insieme. Invitiamo e chi ha pronunciato quelle parole a riflettere profondamente sull’offesa arrecata e a chiedere scusa, non solo al ragazzo, ma a tutta la Parte, ferita nei suoi valori più profondi".

"Chi ha pronunciato certe parole rifletta - conclude la Magnifica Parte de Sotto - Chiedere scusa è un atto di coraggio e di maturità, e può essere un primo passo per ricucire. Per questo invitiamo tutte e tutti a comportarsi con il rispetto e la sensibilità che questa festa merita. Difendiamo lo spirito di accoglienza che ci rende orgogliosi di far parte della Parte de Sotto".

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Emanuele Landi
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