L'ondata di calore che ha investito l'Italia ha colpito duramente l'Umbria, e in particolare Terni e Orvieto, dove nei prossimi giorni si raggiungeranno punte di 38 gradi. Un anticiclone africano sta trasportando masse d'aria roventi e cariche di polveri sahariane, facendo schizzare verso l'alto l'umidità e i livelli di ozono, mentre l'assenza di ventilazione peggiora ulteriormente la situazione.
Le previsioni indicano che a Terni, la città più calda della regione, la colonnina di mercurio toccherà i 36 gradi giovedì e venerdì, per poi salire a 37 sabato e arrivare a 38 domenica. Non va molto meglio a Orvieto, dove è già stato attivato lo stato di preallerta e diffusi bollettini informativi alla popolazione. Anche Perugia, seppur con valori leggermente inferiori, è sotto osservazione con punte previste di 35 gradi.
La Usl Umbria 2 ha messo in campo un vero e proprio "piano calore", in sinergia con i Comuni e la Protezione Civile. Il sistema prevede l'attivazione di punti di accoglienza in ambienti climatizzati per le fasce più a rischio, tra cui anziani, bambini, persone fragili e cittadini affetti da patologie croniche. I medici di famiglia sono stati incaricati di compilare una scheda per ciascun paziente vulnerabile, da trasmettere ai centri di salute per organizzare l'eventuale trasferimento in strutture idonee. Inoltre, viene garantita assistenza domiciliare nei casi più gravi.
Il Comune di Orvieto ha diffuso un vademecum con le principali raccomandazioni: evitare l'esposizione al sole tra le 11 e le 16, bere molta acqua, consumare pasti leggeri, evitare l'attività fisica all'aperto durante le ore più calde e indossare abiti leggeri in fibre naturali. Particolare attenzione viene richiesta ai cittadini affetti da patologie cardiovascolari, respiratorie o neurologiche. A livello locale si raccomanda inoltre di controllare frequentemente le condizioni di salute dei propri familiari più anziani o vulnerabili, e di segnalare situazioni di disagio alle autorità sanitarie competenti.
Secondo il bollettino del Ministero della Salute, Perugia e Terni sono contrassegnate da bollino arancione, con un rischio elevato di effetti negativi sulla salute per la popolazione, in particolare per i soggetti fragili. Il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), Alessandro Miani, ha dichiarato: "Le temperature raggiungeranno i 32 gradi, con picchi percepiti anche superiori, in condizioni di elevata radiazione solare e bassa ventilazione".
Tra le strategie suggerite, oltre alla protezione individuale, Miani ha indicato la necessità di politiche urbane mirate, come la creazione di corridoi verdi, tetti riflettenti e pavimentazioni fresche. È fondamentale anche, secondo l'esperto, garantire accesso a centri di raffrescamento pubblici, fontanelle e docce nei quartieri più colpiti, oltre a fornire assistenza specifica per i senza fissa dimora. Misure che, se adottate in modo sistemico e pianificato, possono davvero contribuire a mitigare l'impatto delle ondate di calore sulle comunità urbane.
Nonostante manchino ancora alcuni giorni all'inizio dell'estate astronomica, l'estate meteorologica è già iniziata sotto il segno dell'emergenza climatica. I dati forniti da Arpa Umbria mostrano come l'intera regione sia interessata da un aumento anomalo delle temperature, con punte critiche nei fondovalle come quelli di Terni, Narni e Magione. Il Centro funzionale della Protezione Civile ha avvisato che si tratta di valori superiori di almeno 10 gradi rispetto alla media stagionale, un campanello d'allarme che impone non solo attenzione, ma anche azioni preventive coordinate.
La Regione ha già anticipato l'entrata in vigore del sistema di allerta a quattro livelli del Ministero della Salute, un segnale chiaro della gravità della situazione. In attesa di una possibile tregua, le istituzioni raccomandano prudenza e collaborazione per superare indenni l'ondata più calda di questo primo scorcio d'estate. Le alte temperature potrebbero proseguire anche nella settimana successiva, con oscillazioni tra i 34 e i 37 gradi: un dato che invita cittadini e amministrazioni a non abbassare la guardia e a mantenere attivi i protocolli di emergenza anche nei giorni a venire.