12 Jun, 2025 - 14:05

Perugia stretta nella morsa del caldo. Le raccomandazioni per la salute di Alessandro Miani, presidente Sima

Perugia stretta nella morsa del caldo. Le raccomandazioni per la salute di Alessandro Miani, presidente Sima

Caldo record in arrivo. Nella giornata di domani, venerdì 13 giugno, è scattato il bollino rosso per tre città: Perugia, Campobasso e Bolzano. I medici di Sima - Società Italiana Medicina Ambientale, hanno lanciato l'allarme circa le possibili ripercussioni sulla salute, soprattutto nei soggetti più fragili.

Per comprendere meglio gli effetti del caldo eccessivo e le strategie da adottare per affrontarli, ne abbiamo parlato in esclusiva per Tag24 Umbria con il professor Alessandro Miani, presidente di Sima.

Miani: "Attese temperature di 32°, picchi percepiti anche superiori"

A Perugia caldo da bollino rosso. Professor Miani che cosa ci dobbiamo aspettare per questo secondo fine settimana di giugno?
"È attivo un bollino giallo per rischio caldo intenso in Umbria sabato 14 giugno, secondo le allerte del Servizio Meteorologico e di Meteoalarm. Le temperature raggiungeranno i 32 °C con picchi percepiti anche superiori, in condizioni di elevata radiazione solare e bassa ventilazione".

Come possono difendersi i cittadini dal caldo eccessivo?
"Le strategie raccomandate includono una costante idratazione, l’assunzione di pasti leggeri e freschi, l’utilizzo di abiti chiari e traspiranti, il raffrescamento del corpo con docce fredde o spruzzi d’acqua, e il soggiorno in ambienti climatizzati o ben ventilati. È importante evitare l’esposizione al sole tra le 11:00 e le 17:00 e proteggersi con cappelli, occhiali da sole e creme solari. Oltre ai comportamenti individuali, soluzioni tecnologiche come i materiali riflettenti (cool roofs, cool pavements) e i sistemi di raffreddamento radiativo passivo permettono di ridurre le temperature ambientali fino a 1–2 °C senza impatto energetico".

Da chi è costituita la fascia più a rischio nelle ondate di calore?
"I gruppi più vulnerabili sono gli anziani, in particolare gli over 85, i bambini molto piccoli, le persone affette da patologie croniche (cardiache, respiratorie, renali, diabete), chi assume psicofarmaci o è disabile, i lavoratori all’aperto, le donne in gravidanza e le persone in condizione di povertà o senza dimora. L’EPA e l’OMS confermano che questi soggetti hanno una ridotta capacità di termoregolazione o un’esposizione maggiore al rischio. Gli homeless, ad esempio, registrano tassi di ricovero 27 volte superiori durante le ondate di calore, e studi recenti indicano effetti severi anche nei giovani adulti che svolgono attività fisiche prolungate all’aperto".

Combattere il calore eccessivo: dai corridoi verdi ai centro di raffrescamento accessibili

Quali provvedimenti possono mettere in campo le istituzioni per riuscire a mitigare gli effetti del caldo eccessivo nelle città?
"Le strategie istituzionali più efficaci includono interventi sulla morfologia urbana e politiche sociali integrate. Tra le misure urbane: piantumazioni strategiche e verde verticale per ridurre la temperatura urbana di 2–3 °C; tetti e superfici riflettenti ad alta albedo (la capacità di una superficie di riflettere la luce o la radiazione solare ndr) capaci di abbassare di 1–2 °C la temperatura delle superfici; pavimentazioni permeabili o trattate con materiali freschi (cool pavements) che riducono il calore trattenuto al suolo; corridoi verdi e progettazione di ventilazione naturale per favorire la dispersione del calore. Dal punto di vista infrastrutturale e sociale: creazione di centri di raffrescamento accessibili (biblioteche, centri anziani, piscine pubbliche), installazione di stazioni d’acqua e docce nei quartieri più colpiti, monitoraggio satellitare e urbano delle isole di calore per interventi mirati, regolamenti edilizi che rendano obbligatori tetti verdi o riflettenti. Le politiche di protezione devono includere l’assistenza a persone senza fissa dimora, la tutela dei lavoratori con orari flessibili o interruzioni nelle ore critiche, e incentivi per il raffrescamento domestico nei nuclei fragili. L’integrazione tra pianificazione urbana, salute pubblica e politiche climatiche è oggi la via più efficace per contrastare gli effetti delle ondate di calore, come confermato da casi studio in città europee e nordamericane".

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Sara Costanzi
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