La Regione Umbria prosegue il confronto sulla caccia con la Consulta regionale. Da poco si è svolto un nuovo incontro "in un clima di confronto costruttivo e partecipato" a cui hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni venatorie e l'assessora regionale alle Politiche agricole e forestali, Simona Meloni. Tra le novità che si prospettano c'è l'istituzione di un Tavolo tecnico permanente sulla caccia e l'impegno congiunto a rendere più snelle le procedure per il rilascio dei tesserini digitali.
L'argomento caccia è particolarmente sentito in Umbria dove l'attività venatoria è ancora molto diffusa, soprattutto nelle campagne e nelle zone rurali. La Regione su questo fronte intende collaborare con i diretti interessati con l'obiettivo di costruire "un sistema equilibrato e inclusivo, capace di garantire pari dignità a tutte le forme di caccia, e definire calendari venatori condivisi e calibrati sulle esigenze concrete dei cacciatori".
In merito l'assessora Meloni ha ribadito la necessità del confronto attraverso un monitoraggio più capillare di concerto con i cacciatori stessi. "È tempo di rivedere e rivalutare il territorio regionale - ha dichiarato -. Questo va fatto attraverso un percorso di partecipazione, condivisione e nei tempi dovuti. La strada è tracciata".
La volontà regionale è chiara: aprire al dialogo per rendere il settore venatorio più moderno e in sintonia con i territori. "Abbiamo scelto la strada della collaborazione – ha dichiarato ancora l’assessore Simona Meloni – per costruire, insieme alle associazioni, una visione più moderna e funzionale del settore venatorio, che tenga conto delle esigenze territoriali, delle criticità e delle specificità di ogni forma di caccia. Nessuna forzatura, ma una reale volontà di lavorare fianco a fianco per un modello più sostenibile e rispettoso delle regole".
In questo processo di ammodernamento, per la prima volta con il calendario venatorio 2025-2026, è stato introdotto il tesserino digitale obbligatorio per tutti i cacciatori di selezione di età inferiore ai 65 anni. Oltre agli over 65, per i quali è facoltativo, ne sono esclusi coloro che praticano attività venatoria fuori regione. Si tratta di uno strumento che rappresenta un primo passo importante per il settore venatorio garantendo una gestione più incisiva e trasparente dei dati sulla fauna selvatica.
Su questo argomento l'assessora Meloni ha voluto rassicurare le associazioni venatorie. "Lavoriamo - ha detto - per facilitare la caccia e garantire a tutto il mondo venatorio l’inizio regolare della stagione. La Regione è impegnata ad agevolare il più possibile l’accesso agli strumenti necessari allo svolgimento dell’attività, semplificando e sostenendo con pragmatismo e buon senso".
Priorità del Tavolo tecnico sarà la caccia al cinghiale. La presenza degli ungulati in Umbria è massiccia e spesso rappresentano un pericolo sia per la sicurezza pubblica che per le coltivazioni. Un'emergenza vera e propria che riguarda ormai sia le campagne che le città e che per essere gestita necessita dell'intervento congiunto di istituzioni, associazioni e cittadini.
Su questo fronte andranno ripensate le strategie e rimodulati gli obiettivi partendo, specifica la Regione, "da un lavoro di ascolto e analisi per valutare un possibile riassetto territoriale, condiviso e funzionale alle esigenze gestionali ed ecologiche".
Tra gli argomenti sollevati, infine, la possibilità di eventuali deroghe al calendario approvato includendo specie come la tortora dal collare, il piccione di città e lo storno sui quali i cacciatori hanno chiesto di intervenire.
"Il settore venatorio – ha ribadito Meloni – rappresenta per l’Umbria un importante presidio di tutela ambientale e un segmento rilevante delle nostre aree interne e rurali. Il dialogo e la collaborazione tra istituzioni e mondo venatorio saranno la base per risposte concrete e sostenibili".