25 Jun, 2025 - 17:00

Blitz antidroga a Terni, il plauso del ministro Piantedosi e di Fratelli d’Italia: “Lo Stato c’è e colpisce con fermezza”

Blitz antidroga a Terni, il plauso del ministro Piantedosi e di Fratelli d’Italia: “Lo Stato c’è e colpisce con fermezza”

Nel cuore dell’Umbria, un’operazione antidroga fa breccia nel sistema criminale locale e riceve l’attenzione diretta del Ministro dell’Interno.
Il blitz scattato a Terni ieri contro un sodalizio criminale dedito al traffico di stupefacenti non solo ha portato a 17 arresti, ma ha conquistato l’attenzione del ministro Matteo Piantedosi, che ha scelto i suoi canali social per rendere pubblico il plauso alla Polizia di Stato. Immediate le reazioni del mondo politico umbro, in particolare dal sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco e dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia del Comune di Terni, che hanno sottolineato l’efficacia dell’azione investigativa e la linea di fermezza dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata.

La risposta delle istituzioni: “Un segnale chiaro di presenza dello Stato”

La rilevanza dell’operazione è stata sottolineata in prima persona dal ministro Matteo Piantedosi, che ha pubblicato un post su Facebook per rendere noto il risultato del blitz, rafforzando il messaggio della presenza statale sul territorio. A stretto giro, il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco ha rilasciato una nota ufficiale: “Un plauso alle donne e agli uomini della Questura di Terni e dello Sco della Polizia di Stato per la brillante operazione condotta oggi contro un gruppo criminale dedito allo spaccio di droga, che conferma l’alta capacità investigativa e la costante presenza dello Stato sul territorio.Questa attività, frutto di mesi di lavoro e collaborazione tra diversi uffici, è un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per l'illegalità, nemmeno nelle forme più diffuse e subdole come lo spaccio e il traffico di droga che continua ad essere combattuto con determinazione”.

Prisco ha aggiunto:“Legalità, sicurezza e lotta alla droga restano priorità per i cittadini e per il Governo che continuiamo a perseguire con determinazione. Lo Stat c'è e colpisce con fermezza contro spaccio e traffico di droga”.

Un riconoscimento altrettanto netto è arrivato dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia al Comune di Terni, composto da Elena Proietti, Roberto Pastura e Marco Cecconi. In un comunicato congiunto, i consiglieri hanno espresso “il più sentito plauso alla Polizia di Stato e a tutte le forze impegnate nella brillante operazione antidroga che ha portato allo smantellamento di una vasta rete criminale attiva nel territorio cittadino. Questo risultato conferma un principio per noi imprescindibile: la sicurezza non si garantisce con slogan o proclami, ma attraverso un sostegno concreto, quotidiano e strutturato alle Forze dell’Ordine. È su questa linea che il Governo Meloni sta dimostrando coerenza e determinazione.”

Nel testo si fa riferimento al recente decreto sicurezza, che prevede nuovi investimenti in dotazioni operative e assunzioni nel comparto sicurezza, a testimonianza di un piano governativo volto a rafforzare l’azione repressiva e preventiva.

“A loro va la nostra gratitudine e il nostro rispetto e a questo Governo va riconosciuto il merito di aver scelto la via dei fatti”, concludono i tre esponenti di FdI.

Operazione “Amazzone”: 17 arresti, 21 misure cautelari e un’organizzazione radicata a Terni

L’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile di Terni e coordinata dal Servizio Centrale Operativo (Sco), è partita dalle segnalazioni ricevute attraverso l’applicazione YouPol e si è sviluppata nell’arco di oltre un anno. Le indagini hanno coinvolto 21 persone, ritenute gravemente indiziate di appartenere a un’unica struttura criminale responsabile del traffico di eroina, cocaina e hashish. L’attività si è conclusa con 9 arresti in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 4 divieti di dimora.

Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati circa 5 chili di droga e due pistole illegalmente detenute, mentre altre 10 persone sono risultate indagate nello stesso procedimento, pur non colpite da misure cautelari.

Dalle ricostruzioni investigative, è emerso un quadro strutturato: la droga veniva approvvigionata da un corriere nigeriano, mentre al vertice del gruppo risultavano due italiani, un uomo e una donna legati sentimentalmente. La donna assumeva il comando delle operazioni durante le fasi di detenzione del compagno, facendo occultare gli stupefacenti in buche nei giardini condominiali. Le attività di spaccio avvenivano con modalità studiate, mediante contatti diretti tra pusher e clienti nei luoghi indicati.

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Federico Zacaglioni
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