06 Aug, 2025 - 14:00

Bimbo aggredito dal cane è fuori pericolo grazie all'équipe di Terni: ora al maxillo-facciale del Gemelli

Bimbo aggredito dal cane è fuori pericolo grazie all'équipe di Terni: ora al maxillo-facciale del Gemelli

Sarebbe fuori pericolo il bambino di 15 mesi aggredito domenica scorsa dal cane di famiglia nel territorio spoletino. Il piccolo è stato trasferito ieri dalla terapia intensiva pediatrica al reparto di chirurgia maxillo-facciale del Policlinico Gemelli di Roma, dove proseguirà il percorso di guarigione specialistico. La notizia arriva dopo giorni di apprensione e rappresenta il coronamento di una catena di soccorsi che ha visto protagonista l'eccellenza sanitaria umbra.

Il trasferimento nel reparto specialistico romano segna una tappa fondamentale nel recupero del piccolo, che aveva riportato gravi traumi facciali dopo essere stato azzannato dal cane di razza Corso della famiglia. Le condizioni cliniche stabili hanno permesso ai medici del Gemelli di procedere con il trasferimento dalla rianimazione al reparto dove riceverà le cure specifiche per le lesioni maxillo-facciali.

L'eccellenza dell'équipe ternana che ha fatto la differenza

Il successo dell'operazione di salvataggio porta la firma indelebile dei professionisti dell'ospedale Santa Maria di Terni. Quando l'elisoccorso Nibbio è atterrato domenica mattina sul tetto del nosocomio ternano, ad attendere il piccolo paziente c'era una macchina organizzativa perfetta, orchestrata con precisione chirurgica.

Il dottor Andrea Rivaroli della Chirurgia Maxillo-Facciale ha guidato l'intervento durato due ore, supportato dalle dottoresse Maria Laura Scarcella e Maura Massarucci dell'Anestesia e Rianimazione, insieme alla dottoressa Anna Egidi della Pediatria. Una squadra multidisciplinare che ha lavorato contro il tempo con quella professionalità che trasforma l'emergenza in routine salvavita.

"La sinergia tra le diverse unità operative ha permesso di affrontare un caso di estrema complessità", sottolineano dalla direzione ospedaliera. L'integrazione tra specialisti di diverse discipline ha rappresentato il valore aggiunto che ha fatto pendere la bilancia dalla parte della vita.

La rete sanitaria umbra protagonista del salvataggio

L'episodio ha messo in luce l'efficacia della rete sanitaria regionale. Dopo le prime cure ricevute al San Matteo degli Infermi di Spoleto da parte del personale della USL Umbria 2, la decisione del trasferimento immediato a Terni si è rivelata determinante. Il codice rosso attivato dai medici spoletini ha innescato una catena di competenze che ha portato il bambino dalle cure di base a quelle super-specialistiche in poche ore.

L'elisoccorso regionale ha garantito il trasporto rapido e sicuro, permettendo di superare le distanze geografiche che in casi del genere diventano ostacoli insormontabili. Due voli salvavita: il primo da Spoleto a Terni, il secondo da Terni a Roma, orchestrati con la precisione di un'operazione militare.

La Direzione dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria ha espresso "profondo apprezzamento per il lavoro svolto da tutto il personale coinvolto", definendo l'intervento "un esempio virtuoso della capacità di risposta rapida, efficace e integrata alle emergenze pediatriche più delicate".

Dal trauma domestico alla speranza di guarigione

Il cane di razza Corso aveva causato al bambino una ferita trapassante alla guancia e allo zigomo, oltre a una lesione occipitale che richiedeva un intervento immediato e specialistico. La domenica mattina che doveva essere di serenità familiare si era trasformata in un incubo, risolto grazie alla competenza e alla dedizione dei sanitari umbri.

Ora il piccolo paziente proseguirà il suo percorso di guarigione nella chirurgia maxillo-facciale pediatrica del Gemelli, seguito dai migliori specialisti del settore. Il trasferimento dalla terapia intensiva rappresenta un segnale incoraggiante che lascia ben sperare per il futuro del bambino, la cui vita è stata salvata dalla professionalità e dall'organizzazione del sistema sanitario umbro.

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Federico Zacaglioni
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