Il bilancio del SII, il Servizio idrico integrato dell’ATO Umbria 2, chiude in utile e un’approvazione unanime. Il giorno dopo la battaglia politica sulle nomine, quello contabile resta l’unico terreno sul quale si è trovata la quadra prima della tempesta. Ma anche sull’ottimo risultato di esercizio (1,1 milioni di utile) si è, di fatto, aperto un nuovo confronto. Perché i soci pubblici (che detengono il 51% del capitale sociale) hanno chiesto di ripartire parte del positivo risultato per finalità sociali. In pratica, per la creazione di un fondo a sostegno delle famiglie meno abbienti e gravate dal rincaro delle bollette per via della crescita dei costi elettrici e delle tariffe. Una richiesta che dovrà essere approfondita dal CDA e che sarà oggetto di successivi atti, qualora la costituzione del fondo sociale venga considerabile fattibile.
La seduta dell’Assemblea, che si è svolta con la partecipazione dell’84 per cento del capitale sociale, si è conclusa comunque con l’approvazione del bilancio all’unanimità.
Bilancio SII: i numeri del 2023 e la soddisfazione del CDA
Detto dell’utile di esercizio, nel 2023 sono stati fatti investimenti per 16 milioni di euro. Un risultato raggiunto grazie agli interventi, a cura dei soci operatori ASM, Aman e Umbriadue (Acea), che con il loro contributo alle attività di esercizio ed alle manutenzioni, ha determinato il risultato della società e la qualità del servizio percepiti dai clienti e dal territorio.
Gli investimenti per abitante sono aumentati, passando da 49 euro nel 2021 a più di 76 euro nel 2023, valore superiore all’importo medio investito a livello nazionale.
“Esprimo grande soddisfazione – afferma il presidente Carlo Orsini – per i risultati raggiunti. Che reputo lusinghieri. La SII sta sta crescendo sotto il profilo della reputazione aziendale, sia grazie agli investimenti, sia alle iniziative messe in campo sul territorio, dimostrando vicinanza alla comunità. Solo per fare un esempio, vorrei citare il progetto Acqua Amica, dedicato alle nuove generazioni. L’iniziativa, rivolta alle scuole dei 32 Comuni soci della Sii si sta sempre di più consolidando e sta diventando un punto di riferimento per quanto riguarda la sensibilizzazione dei bambini e dei ragazzi sull’uso consapevole della risorsa idrica. Le nuove generazioni rappresentano il nostro futuro ed abbiamo il dovere di insegnare loro l’importanza della sostenibilità ambientale”.
Cresce la marginalità dell’attività di gestione del servizio: Ebitda a oltre 15 milioni di euro
“L’esercizio 2023 – aggiunge l’amministratore delegato Giuseppe Testa – restituisce un bilancio che riflette una gestione efficiente dei costi. Abbiamo conseguito un miglioramento dei risultati reddituali, presentando un margine operativo lordo di oltre 15 milioni di euro, circa un milione in più rispetto al 2022. I risultati testimoniano l’impegno costante della società nel raggiungere in maniera capillare gli obiettivi aziendali e soddisfare le aspettative di tutti gli stakeholder. Il nostro impegno è quello di mantenere questo slancio positivo. Per il futuro ci sono molti progetti da mettere in campo, continueremo il percorso avviato per migliorare sempre di più il servizio”.
La riflessione su nuove alleanze per sbloccare l’impasse del rinnovo del CDA
Messa da parte l’approvazione unanime del bilancio, il giorno successivo all’Assemblea è anche quello della riflessione per lo strappo impresso dal patto di ferro tra Comune di Terni, ASM e Acea. In sala assembleare si è consumata una battaglia tutta politica tra la sindaca di Amelia, Laura Pernazza (capofila dei piccoli Comuni e delle amministrazioni di centrodestra) e il vicesindaco di Terni Riccardo Corridore.
In occasione dell’assemblea dei soci è stato eletto il nuovo collegio sindacale formato da Fabio Ciotti (presidente), Carlo Geronimo Cardia e Marco Cremonesi e Caterina Brescia ed Alessia Zenone (supplenti). Tutti nomi presenti nella lista presentata dal Comune di Terni.
Una vicenda che ha scatenato la protesta della stessa Pernazza, che ha adombrato l’esistenza di patti parasociali tra soci pubblici e privati e ha accusato il capoluogo di non tenere in considerazione i comuni minori. Accusa rispedita al mittente dall’amministrazione ternana, che ha ribattuto come nel recente passato la situazione fosse diversa solo perché a governare era il centrodestra.
Lo scenario che si profila per la parte pubblica ora è quello di tre poli: Terni col suo monocolore di Ap, i comuni di centrodestra e quelli di centrosinistra, che hanno lasciato subito la sala. Per eleggere il nuovo CDA sarà necessario trovare i numeri con intese di coalizione. Oppure che venga ribaltato il parere del collegio dei revisori uscente, che aveva sentenziato fosse impossibile eleggere i 5 consiglieri di amministrazione pubblici senza una maggioranza assoluta.
Definitivo il quadro del nuovo CDA di Umbria Distribuzione Gas: ecco tutti gli eletti
Il patto di ferro ASM-Acea e Comune di Terni ha portato alla definizione del nuovo CDA di Umbria Distribuzione Gas, joint venture con Italgas. Per il Comune di Terni era fondamentale la tenuta del patto trilaterale pubblico-privato, perché di mezzo c’è la transazione economica che darà respiro e prospettiva a Terni Reti. Alla società guidata da Alessandro Campi andranno gli arretrati (26 milioni in tranche di 6 anni) per l’utilizzo della rete ternana di distribuzione, che la UDG aveva smesso di pagare alla fine della concessione.
Il CDA sarà formato – come anticipato – da Stefano Tirinzi (ASM), che andrà a ricoprire il ruolo di amministratore delegato, Patrizia Vasta (Acea) e Bruno Ianniello (indicato dal Comune di Terni). Nella lista Italgas eletti invece l’ex Ad Bruno Burigana (probabile nuovo presidente), Nunzio Ferrulli e Riccardo Zinno. L’ufficialità degli incarichi al primo consiglio di amministrazione.