14 Oct, 2025 - 08:56

Bancarotta nella logistica umbra: tre rinviati a giudizio, oggi l’udienza preliminare a Perugia

Bancarotta nella logistica umbra: tre rinviati a giudizio, oggi l’udienza preliminare a Perugia

Una cooperativa attiva nei trasporti e nella logistica, il fallimento dichiarato il 9 marzo 2021 e tre ex amministratori chiamati a rispondere davanti al giudice per l’udienza preliminare Natalia Giubilei. È il quadro del procedimento che approda oggi, 14 ottobre 2025, al Tribunale penale di Perugia, con imputazioni che spaziano dalle ipotesi di bancarotta documentale e patrimoniale all’omesso versamento dei tributi.

L’indagine, coordinata dalla Procura e supportata dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, ricostruisce una gestione breve ma intensa, tra conti non consegnati, libri mancanti e crediti ritenuti dissipati.

Le contestazioni della Procura

Al centro del fascicolo firmato dal sostituto procuratore Mara Pucci ci sono i tre imputati – due uomini e una donna, tra Perugia e Panicale – che all’epoca ricoprivano i ruoli di liquidatore, presidente e consigliera vicepresidente del Cda. In particolare, al liquidatore si contesta di avere “sottratto o distrutto i libri o le altre scritture contabili”, impedendo “la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari”.

Secondo l’accusa, non sarebbero mai stati consegnati gli estratti dei conti correnti per l’intero arco di attività, la situazione patrimoniale aggiornata alla data del fallimento, le schede contabili dal 2017 al 2021, le dichiarazioni dei redditi (modello Unico) dal 2017 al 2020, le dichiarazioni modello 770 per gli anni d’imposta 2017-2021 e i libri contabili obbligatori. Un vuoto documentale che, nelle ipotesi accusatorie, avrebbe reso opaca la fotografia economica dell’ente nel passaggio cruciale verso il dissesto.

Il nodo tributi e i crediti “spariti”

La Procura contesta inoltre al liquidatore e alla consigliera vicepresidente del Cda di avere “dissipato o distratto” crediti per circa 80mila euro. Un filone che si affianca a quello fiscale: al liquidatore e al presidente del Cda viene imputato di aver “cagionato con dolo o per effetto di operazioni dolose il fallimento della società”, omettendo sistematicamente – nel triennio 2017-2019 – il pagamento dei tributi erariali per complessivi 80.762 euro tra Irpef e addizionali comunali e regionali.

Un quadro che, se confermato in sede dibattimentale, segnerebbe una gestione segnata da scelte inidonee a garantire la continuità aziendale e il rispetto degli obblighi verso l’Erario.

Tre rinviati a giudizio, inizia oggi l'udienza preliminare per bancarotta a Perugia 

Persona offesa nel procedimento è la curatrice fallimentare della cooperativa, cui spetta tutelare la massa dei creditori e la regolarità delle operazioni di liquidazione. Sul fronte della difesa, i tre imputati sono assistiti dagli avvocati Francesco Simioli, Gaetano Figoli e Nicola Barocci. In udienza si delineerà il perimetro delle posizioni, con la verifica dei materiali d’indagine raccolti dalla Guardia di Finanza e delle responsabilità attribuite a ciascun ruolo apicale.

Le difese potranno chiedere riti alternativi o contestare nel merito le condotte ipotizzate, a partire dalla tracciabilità dei flussi, dalla concreta disponibilità della documentazione contabile e dalla riconducibilità delle omissioni a scelte consapevoli o a criticità organizzative.

Cosa succede ora: i prossimi step

L’udienza preliminare ha un passaggio decisivo: il giudice Giubilei dovrà valutare la tenuta delle contestazioni avanzate dalla Procura e decidere se disporre il rinvio a giudizio oppure, in tutto o in parte, pronunciare decisioni diverse. Per la platea dei creditori e per il territorio, la vicenda tocca un settore – quello della logistica – nevralgico per la filiera produttiva umbra. A prescindere dall’esito processuale, il caso riporta al centro l’importanza della trasparenza amministrativa nelle cooperative, del rispetto delle scadenze fiscali e della corretta tenuta dei libri: presìdi essenziali per prevenire crisi improvvise e tutelare lavoratori e imprese. Oggi, in aula, il primo banco di prova.

Inchiesta della GdF su frode PAC: indagati anche in Umbria

Qualche giorno fa la Guardia di Finanza di Padova ha eseguito un sequestro preventivo da 17,2 milioni di euro nell’ambito di una presunta frode ai fondi PAC (FEAGA) tra il 2017 e il 2022, in un’indagine della Procura europea di Venezia che tocca anche l’Umbria. Secondo gli atti, il meccanismo avrebbe utilizzato frazionamenti societari e pascoli “di comodo”, con un ulteriore blocco di circa 4 milioni su titoli AGEA e un danno erariale stimato in 32,1 milioni.

Un contesto che, senza sovrapporre i piani investigativi, conferma come il tema della legalità economica — dalla contabilità societaria alla corretta gestione dei contributi pubblici — resti centrale per il tessuto produttivo regionale.

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Giorgia Sdei
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