La Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Assisi ha rintracciato e denunciato due truffatori di nazionalità irlandesi. L'uomo e la donna sono stati riconosciuti dalla stessa commerciante raggirata, a distanza di pochi mesi.
Oltre i recenti casi di truffa del "finto poliziotto", c'è un episodio di raggiro, davvero singolare, capitato nei mesi scorsi ad Assisi. La titolare di un esercizio commerciale della città, ha rintracciato e denunciato, un uomo e una donna, rispettivamente di 50 e 43 anni, ritenuti responsabili del reato di truffa.
La vittima della truffa, titolare di un negozio di souvenir nel centro storico di Assisi, avrebbe raccontato, in sede di denuncia alla Polizia, di essere stata truffata lo scorso mese di giugno dalla coppia di stranieri.
I due si sarebbero presentati nell'esercizio commerciale, in due diverse occasioni, per alcuni acquisti per il valore complessivo di 1000 euro circa. Al momento di pagare, però, la coppia avrebbe fatto credere alla titolare che ci fosse un malfunzionamento in Italia della propria carta di debito straniera, con la richiesta di poter pagare attraverso un bonifico istantaneo.
La commerciante avrebbe fornito l’iban sul quale effettuare il pagamento e i due avrebbe mostrato alla donna la schermata sul proprio telefono cellulare nella quale si ritraeva un bollino verde, per far credere che l'operazione fosse andata a buon fine.
I turisti sono usciti dal negozio e, solo allora, la commerciante controllando la propria home banking si è resa conto di essere stata truffata.
Negli scorsi giorni, però, la coppia sarebbe passata di nuovo al di fuori del negozio e la commerciante ha riconosciuto i due che si sarebbero avvicinati anche all'impianto di videosorveglianza esterna del negozio, per poi allontanarsi.
La commerciante, a quel punto, ha sporto denuncia presso la sede del Commissariato di P.S. di Assisi. Gli agenti, grazie anche alla descrizione fornita, sono riusciti a rintracciare i due soggetti, fermati mentre si aggiravano per le vie del centro. I due cittadini irlandesi, un uomo di 50 anni e una donna di 43 anni, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.
Come anticipato, il refrain della tentata truffa (soprattutto) ai danni degli anziani fingendosi un'altra persona continua. Nelle ultime settimane, sempre ad Assisi, un uomo di 86 anni non ci è cascato e ha permesso alle forze dell'ordine di denunciare il truffatore. Si trattava di un 25enne, già con dei precedenti, per una lunga serie di reati simili in tutta Italia. Aveva provato a far credere di essere la figlia del signore anziano tramite un SMS.
Nel dettaglio, il denunciante, un 86enne di Assisi, ha riferito agli Agenti della Polizia di aver ricevuto un messaggio dove un soggetto ignoto, che si era finto sua figlia, gli diceva di aver rotto il telefono e che aveva urgenza immediata di soldi per riacquistarlo.
La richiesta era di un accredito di 800 euro, da effettuare tramite bonifico al numero di conto corrente dallo stesso indicato. L’86enne, però, si è insospettito, e, dopo aver preso tempo, si è recato sul luogo di lavoro della figlia, la quale gli ha confermato di non essere stata lei a richiedere il suo aiuto e che si trattava di un tentativo di raggiro.
Dopo aver presentato denuncia presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Assisi, i poliziotti hanno effettuato alcuni approfondimenti sul numero di telefono utilizzato. Le indagini hanno portato rapidamente all’identificazione del presunto autore della truffa, soggetto noto alle Forze dell’Ordine per via delle numerosissime denunce sporte nei suoi confronti, su tutto il territorio Nazionale (essendo residente in un'altra regione) per reati di truffa effettuati con le medesime modalità. In questo caso la truffa è stata sventata grazie alla prontezza di riflessi della vittima.