Assisi nel fine settimana appena conclusosi è diventata il crocevia per migliaia di giovani che da oggi e fino al 3 agosto incontreranno Papa Leone XIV a Roma per il loro Giubileo. La città serafica ha rappresentato una meta imprescindibile del pellegrinaggio che li condurrà verso San Pietro. Anche in questa occasione Assisi ha voluto ribadire il proprio impegno per costruire una pace solida e duratura e ieri sera, alle 22, la campana delle Laudi ha suonato per la Palestina, unendosi idealmente a tanti altri Municipi che hanno voluto far sentire la propria voce attraverso un potente gesto simbolico nell'ambito della mobilitazione nazionale 'L'ultimo giorno di Gaza'.
Due minuti di "rumore e solidarietà" in Piazza del Comune per squarciare il silenzio e "per esprimere vicinanza alla popolazione palestinese martoriata dalla guerra e richiamare l’attenzione sull’emergenza umanitaria in corso nella Striscia di Gaza".
Assisi, che dal 1989 è gemellata con Betlemme in Terra Santa, ha voluto lanciare "un segno di vicinanza e un grido di pace dalla città simbolo di dialogo e fraternità - ha sottolineato il sindaco Valter Stoppini -. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle violenze che si stanno consumando a Gaza, dove la popolazione è oppressa da fame e sofferenza. Assisi promuove i diritti umani e la dignità della vita e auspica un accordo internazionale fondato su dialogo, diplomazia e giustizia. La città di San Francesco è per la pace, contro ogni conflitto" ha concluso.
Per l'occasione era presente ad Assisi anche il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, arrivato in Umbria per accompagnare alcuni giovani alla volta della Capitale. Presso la Domus Pacis, il religioso è intervenuto alla presentazione della mostra 'Io, Frate Francesco. 800 anni di una grande avventura' organizzata in concomitanza con il Meeting per l’amicizia fra i popoli che si terrà a Rimini dal 22 al 27 agosto.
"La situazione è veramente complicata a Gaza ma non soltanto lì. C'è tanta devastazione soprattutto nelle relazione umane - ha dichiarato il cardinale -. "Ci sono ancora persone giovani che in questo mare di devastazione umana sono ancora capaci di dare la vita per l'altro".
Dal religioso sono giunte parole toccanti e di grande incoraggiamento e speranza verso i giovani. "Sono convinto - ha affermato - che la vostra generazione è quella che avrà la responsabilità di portare nel mondo un nuovo linguaggio e una nuova narrativa. La pace non arriva subito ma deve essere costruita, mattone dopo mattone ed è conseguenza di un linguaggio basato sull'uguaglianza, sul rispetto, sulla dignità delle persone senza alcuna differenza l'uno dall'altro. La nostra generazione non è stata capace e ne vediamo le conseguenze in Terra Santa. Voi avrete questa responsabilità e sono certo che Gesù questo sarà possibile".
Ai pellegrini ha infine rivolto un accorato appello: "Voglio chiedere a voi di pregare per i giovani che sono in Terrasanta e con loro".
Sono stati 15mila i giovani - 9mila soltanto ad Assisi - che hanno sostato in Umbria lungo la strada per Roma e che hanno ricevuto un'accoglienza calorosa. Anche la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, nella sua città ha fatto gli onori di casa.
"L’Umbria, lo avevo detto e così è stato - ha commentato in una nota -, è la porta del Giubileo della speranza, e i tanti giovani che oggi hanno pregato, cantato e ballato, testimoniano la forza di un’umanità che rimane viva nonostante l’orrore che sta accadendo. Ad Assisi, nel nome di Francesco, per un messaggio di pace che vogliamo portare in tutto il mondo".