21 May, 2025 - 10:36

Assemblea Legislativa dell'Umbria, approvate le mozioni sulla culla per la vita e contro la violenza di genere

Assemblea Legislativa dell'Umbria, approvate le mozioni sulla culla per la vita e contro la violenza di genere

L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato due mozioni di grande impatto sociale, entrambe votate il 20 maggio 2025, che mirano a rafforzare la protezione delle madri e dei neonati da un lato e il contrasto strutturale alla violenza di genere dall'altro. Due atti distinti, ma uniti da una medesima visione: mettere la persona al centro delle politiche regionali, soprattutto nelle sue fasi più vulnerabili.

Parto in anonimato e Culla per la vita: promuovere informazione e alternative sicure

Tra i temi più delicati trattati in Aula, la mozione approvata sulle "culle per la vita" ha riacceso il dibattito attorno al diritto alla maternità in condizioni protette e anonime. Il documento, sostenuto anche dai consiglieri del Partito Democratico Letizia Michelini e Cristian Betti, mette in evidenza l'importanza di promuovere l'istituto del parto in anonimato, previsto dalla normativa italiana, come primo strumento di tutela per le madri in difficoltà. "La priorità che dovrebbe perseguire il nostro sistema sanitario pubblico è garantire la salute e la sicurezza di tutte le madri e dei loro bambini. In particolare quelle che vogliono partorire in anonimato, utilizzando il relativo istituto disciplinato dalla legge", hanno dichiarato Michelini e Betti.

Che aggiungono: "Dobbiamo sensibilizzare tutte le madri a rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche, dove attraverso il parto in anonimato, potranno trovare assistenza, tutela della loro privacy e avere la certezza che la salute propria e dei loro bambini non sarà mai messa a repentaglio". L'obiettivo è quindi, in ultima istanza, "intensificare una campagna informativa sulle modalità di accesso al parto in anonimato".

Violenza di genere: un cambio di paradigma nelle politiche regionali

Unanime e trasversale, invece, l'approvazione della mozione contro la violenza maschile sulle donne. L'iniziativa, promossa dal capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Fabrizio Ricci, mira a superare la logica emergenziale per adottare un approccio strutturale, educativo e preventivo. "La violenza di genere in Umbria ha assunto proporzioni intollerabili e richiede risposte immediate, strutturali e coraggiose", ha spiegato Ricci in Aula, evidenziando che non bastano più inasprimenti di pena o iniziative simboliche.

Il testo impegna la Giunta regionale su molteplici fronti: dalla diffusione del numero antiviolenza 1522 e del numero verde regionale, fino al sostegno economico a Case rifugio e Centri antiviolenza. Fondamentale anche la promozione di percorsi educativi sull'affettività e sul consenso nelle scuole umbre, e l'inserimento di strumenti di inclusione lavorativa e abitativa per le donne in uscita dalla violenza. Tra le proposte operative anche l'introduzione del bilancio di genere regionale e il potenziamento dell'Osservatorio regionale Serena per la raccolta e analisi dei dati.

Ricci ha sottolineato l'importanza di un impegno istituzionale continuativo: "Con questa mozione vogliamo contribuire a rendere ancora più efficaci le politiche regionali, con impegni precisi, tempi certi e risorse adeguate". L'approvazione unanime dell'Aula è un segnale forte, che indica la volontà condivisa di rafforzare la rete territoriale contro ogni forma di violenza.

Una regione in cammino tra diritti e fragilità

Con l'approvazione delle due mozioni, l'Umbria sceglie di guardare in faccia alcune delle questioni più complesse del presente, agendo su due versanti fondamentali: la tutela delle madri in condizioni di estrema vulnerabilità e la lotta alla violenza di genere. In entrambi i casi, emerge la necessità di politiche integrate, informate, capaci di affrontare la realtà con strumenti adeguati e risorse concrete. Se i voti dell'Assemblea rappresentano l'intenzione politica, ora la sfida è quella della realizzazione: trasformare le mozioni in azioni, le parole in cambiamento, le promesse in protezione.

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Giorgia Sdei
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