24 Mar, 2025 - 12:30

Spacciava hashish davanti alla scuola. Arrestato un minorenne a Terni, per lui scattano i domiciliari

Spacciava hashish davanti alla scuola. Arrestato un minorenne a Terni, per lui scattano i domiciliari

Non ha neanche 18 anni il ragazzo arrestato perché sorpreso in flagranza di reato mentre cedeva dell'hashish a un altro studente, minorenne anche lui. Il tutto è avvenuto davanti a un Istituto superiore di Terni, poco prima che suonasse la campanella per l'entrata.

Spaccia con lo zaino in spalla, finisce ai domiciliari

I due, con lo zaino in spalla, erano stati notati dal personale della Digos mentre uno cedeva all’altro un frammento di sostanza marrone. Gli agenti, insospettiti, si sono avvicinati e li hanno fermati e controllati. Il ragazzo che aveva venduto la dose, ha mostrato un pacchetto di sigarette con all'interno altri tre pezzi della stessa droga che poi gli agenti hanno accertato essere hashish. A quel punto è scattata anche la perquisizione domiciliare. A casa del giovane, la polizia ha poi rinvenuto altri 23 grammi della stessa sostanza oltre a un bilancino di precisione.

I poliziotti della Digos coordinati dal vice questore Marco Colurci hanno così tratto in arresto il giovane con l'accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Un'accusa aggravata dall'aver commesso il fatto proprio davanti alla scuola. La Procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni guidata da Flaminio Monteleone, ha disposto la convalida dell'arresto e richiesto al GIP l'obbligo della permanenza in casa per il ragazzo indagato.

Un episodio che desta preoccupazione

Il fatto di cui sopra ingenera preoccupazione e pone alcune inevitabili domande. Sale l'allarme per la diffusione delle sostanze tra giovani e giovanissimi, al punto che anche una scuola può trasformarsi in luogo di spaccio. Proprio la scuola che per la sua missione è lo spazio privilegiato per l'educazione e la formazione dei giovani e pertanto dovrebbe essere percepito come sicuro. Da tempo ormai, i controlli delle forze dell'ordine gravitano anche intorno agli Istituti d'istruzione dove, proprio come accaduto a Terni, capita che si verifichino episodi di spaccio tra minorenni.

In più occasioni, anche da queste stesse pagine, abbiamo riportato notizia di fatti del tutto simili che dimostrano come lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti siano molto diffuso tra i più giovani. Ma a fotografare la situazione non è soltanto la cronaca: ci sono i dati.

In aumento la criminalità minorile in Umbria

In occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il Procuratore Generale Sergio Sottani ha tracciato un quadro preoccupante relativamente alla criminalità minorile in Umbria. Nell'ultimo semestre del 2024 la Procura dei Minori in Umbria ha aperto 674 procedimenti, quasi cento in più rispetto ai 589 dell'anno precedente. Un aspetto particolarmente sconfortante riguarda l'aumento dei reati commessi dagli under 14 che sono passati da 34 a 38.

Tra i reati giovanili più diffusi nella nostra regione, al primo posto vi sono quelli contro l'incolumità personale, seguiti dai furti e dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Allarmanti anche i reati di natura sessuale. 

Lo spaccio alimenta altre forme di devianza

Lo spaccio, un fenomeno molto stratiificato, sembra stia cambiando fisionomia. Il procuratore Monteleone aveva evidenziato infatti come non si tratti più soltanto di un reato legato alla mera necessità, bensì stia diventanto una sorta di 'collante' fra alcuni giovani che, in cerca di soldi facili, vi intravedono una pericolosa scorciatoia. Se negli anni passati lo spaccio riguardava principalmente i minori di provenienza nordafricana, ora coinvolge anche quelli di altre nazionalità. 

Quella che emerge è, come non di rado succede in certe dinamiche giovanili, la volontà di farsi accettare anche laddove i modelli siano tutt'altro che positivi. Una "integrazione antisociale" alimentata dalla ricerca di possedere alcuni status symbol costosi, come smartphone, abiti di marca, gioielli e altri orpelli che compongono un preciso corollario.

È chiaro che la criminalità minorile sia una piaga che origina da un profondo disagio, sul quale va coinvolta l'intera comunità educante, dalle famiglie alle scuole, alle istituzioni.

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Sara Costanzi
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