04 Aug, 2025 - 21:00

⁠Aree interne, dalla Regione Umbria 9,3 milioni per rilanciare il Sud Ovest Orvietano

⁠Aree interne, dalla Regione Umbria 9,3 milioni per rilanciare il Sud Ovest Orvietano

Un pacchetto di investimenti da 9,3 milioni di euro destinato al rilancio economico e sociale del Sud Ovest Orvietano: è quanto previsto dalla nuova strategia "Abitare e crescere", approvata dalla Giunta regionale dell’Umbria. Il piano, articolato e multilivello, punta a intervenire su più fronti – dalla rigenerazione urbana ai servizi sanitari, dal turismo sostenibile all’inclusione lavorativa – attraverso i fondi del PR Umbria FESR e FSE+ 2021-2027.

9,3 milioni dalla Regione per il rilancio delle aree interne: come sono ripartiti i fondi

Il progetto si propone di intervenire nelle aree più fragili della regione, quelle interne, con azioni concrete volte a contrastare lo spopolamento, ma anche a creare occupazione e migliorare la qualità della vita. Una quota significativa delle risorse sarà infatti destinata alla riqualificazione di spazi pubblici e servizi di base, con l’obiettivo di renderli più accessibili e funzionali per tutti: si tratta di circa 3,5 milioni di euro, cifra che si inserisce in una visione di sviluppo locale fondata sulla sostenibilità e sulla prossimità.

Un altro fronte d’azione riguarda la valorizzazione del patrimonio naturale e la promozione dell’ecoturismo, a cui andranno oltre 1,4 milioni. Il piano prevede inoltre l’ammodernamento delle infrastrutture sanitarie, il potenziamento dell’offerta culturale e turistica, e una forte spinta all’occupazione giovanile, attraverso percorsi di formazione e inserimento nel mercato del lavoro.

Meloni: "Un investimento sul futuro delle comunità locali"

Alla base della strategia vi è un’idea chiara: considerare le aree interne non più come territori marginali, ma come risorse da attivare attraverso politiche mirate. "È la conferma che le Aree Interne non sono periferie, ma luoghi generativi di futuro", ha affermato l’assessora regionale Simona Meloni, promotrice della strategia. "Con questi interventi puntiamo a migliorare concretamente la qualità della vita delle persone, rafforzare le opportunità di lavoro e creare nuove occasioni per i giovani".

Particolare attenzione è riservata al progetto “Insieme”, che si pone l’obiettivo di integrare servizi sociali e sanitari su base comunitaria, favorendo la coesione e il sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione. Una logica che rafforza il concetto di welfare di prossimità, centrale nelle politiche di sviluppo territoriale più avanzate.

Innovazione e coesione come leve di competitività

La strategia “Abitare e crescere” non si limita a distribuire fondi, ma disegna un vero e proprio modello di sviluppo. Un modello fondato sulla cooperazione tra istituzioni, amministrazioni locali e cittadini, per costruire politiche partecipate e condivise. "L’Umbria sceglie di investire sulla prossimità, sulla coesione e sull’inclusione. Lo fa in modo concreto, con risorse mirate e una visione chiara: quella di un’Umbria che cresce insieme e non lascia indietro nessuno", ha aggiunto Meloni.

In questo senso, il Sud Ovest Orvietano diventa territorio pilota per sperimentare interventi capaci di attivare economie circolari, capitalizzare le risorse naturali e culturali locali e attrarre nuove energie, anche imprenditoriali. L’obiettivo di fondo è creare condizioni favorevoli affinché le comunità non solo restino, ma prosperino.

Verso un nuovo paradigma per le aree interne

In un contesto nazionale in cui molte zone periferiche faticano a trovare spazio nelle agende di sviluppo, l’Umbria sceglie di ribaltare la prospettiva: non più assistenza, ma investimento. La logica della strategia “Abitare e crescere” va in questa direzione, proponendo un paradigma che mette insieme rigenerazione urbana, servizi di prossimità e sviluppo economico radicato nei territori.

"Come Regione vogliamo restituire protagonismo alle nostre comunità, sostenendo modelli di sviluppo sostenibili, radicati nei territori e attenti alle persone", ha concluso l’assessora. "Questa strategia è un esempio concreto di buona programmazione, che guarda lontano".

In definitiva, il piano rappresenta una scommessa di lungo periodo su territori troppo a lungo considerati marginali: un investimento che, se ben attuato, potrebbe generare effetti strutturali sull’economia umbra e diventare un modello replicabile su scala nazionale.

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Giorgia Sdei
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