Amanda Knox torna a farsi sentire sul caso che ha segnato la sua vita. L’ex studentessa americana, assolta in via definitiva dall’accusa di aver partecipato all’omicidio di Meredith Kercher, ha commentato con parole forti la nuova imputazione nei confronti di Rudy Guede.
Contattata dall’Ansa, Amanda Knox ha espresso la sua opinione con un tono deciso: "Spero che le persone prestino attenzione e non permettano ancora una volta a questo assassino dimenticato di sottrarsi alla responsabilità dei suoi crimini".
Amanda Knox era stata coinvolta nelle indagini sull’omicidio della coinquilina Meredith Kercher (commesso a Perugia il 1° novembre 2007), ma la Corte di Cassazione l’ha poi "definitivamente assolta". Con questo commento Knox ribadisce l’importanza di non dimenticare i fatti del 2007, affinché ogni colpevole venga chiamato a risponderne.
Le dichiarazioni di Amanda Knox si inseriscono in un momento in cui il nome di Rudy Guede torna nuovamente nelle cronache giudiziarie. Knox, oggi libera e riabilitata sul piano legale, ha sempre mantenuto una posizione ferma rispetto alla propria estraneità ai fatti. Il suo commento più recente non è solo un richiamo alla memoria collettiva, ma anche una critica implicita a chi, secondo lei, ha permesso che Guede potesse tornare alla vita pubblica senza il giusto controllo.
Venerdì 11 luglio 2025 il Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Viterbo, Rita Cialoni, ha disposto il rinvio a giudizio di Rudy Guede. In passato Guede aveva scelto il rito abbreviato e la Cassazione lo ha condannato definitivamente a 16 anni di reclusione per concorso in omicidio e violenza sessuale. Questi reati riguardavano proprio il delitto di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la notte del 1° novembre 2007.
Nella nuova inchiesta, Guede è accusato di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni personali nei confronti di una sua ex fidanzata, una donna di 24 anni. La prima udienza dibattimentale è stata fissata per il 4 novembre 2025. Guede, che era già uscito di prigione dopo aver scontato la pena per il caso Kercher, respinge ogni addebito. La parte civile è costituita dalla presunta vittima, come riportato nelle cronache giudiziarie.
Meredith Kercher era una studentessa britannica di 21 anni uccisa a Perugia la notte dell’1 novembre 2007. Quella vicenda ebbe risonanza internazionale: tre persone furono inizialmente indagate. Nel processo di primo grado a Perugia (2009) Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede erano stati condannati rispettivamente a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Guede aveva scelto il rito abbreviato: la Corte d’Assise di Perugia lo condannò a 30 anni e la Cassazione nel dicembre 2010 confermò la pena definitiva a 16 anni.
Diverso il percorso giudiziario degli altri due imputati: Knox e Sollecito furono assolti in appello nell’ottobre 2011. Nel marzo 2015 la Corte di Cassazione ribadì che i due "non hanno commesso il fatto" e li prosciolse definitivamente dalle accuse di omicidio. Resta soltanto una condanna residua a carico di Knox: tre anni (pena ridotta) per calunnia verso Patrick Lumumba, l’uomo ingiustamente accusato nel primo periodo delle indagini. Anche questa sentenza è poi caduta in prescrizione, chiudendo il capitolo giudiziario per la sua posizione.
Nei giorni successivi alla sentenza di Cassazione del 2015, Amanda Knox aveva descritto il suo lungo iter giudiziario come un vero "calvario" e dichiarò che la consapevolezza della propria innocenza le aveva dato "la forza nei tempi più bui". Oggi Knox continua a rivendicare la propria innocenza e si rivolge all’opinione pubblica.