Aeroporto internazionale dell’Umbria, intrapreso l’iter per ottenere fondi pubblici che assicurino collegamenti aerei stabili con le principali città italiane ed europee. È il primo passo concreto per uscire da una fase di crisi economico-finanziaria che pesa sul bilancio della Sase, la società di gestione dello scalo “San Francesco d’Assisi”, e per superare l’isolamento infrastrutturale della regione. Ma sullo sfondo, si accende lo scontro politico: Melasecche e Tesei (Lega) attaccano la presidente Proietti, accusando la Regione di aver respinto una proposta di Ryanair per nuove rotte e investimenti milionari.
Il progetto di “continuità territoriale”, promosso da Regione Umbria, Sviluppumbria e Camera di Commercio, punta a ottenere il sostegno economico dello Stato e dell’Unione europea per mantenere voli regolari e a tariffe accessibili tra Perugia e gli scali strategici come Milano, Roma o Monaco. È uno strumento già sperimentato in Sardegna, Sicilia e nelle regioni di confine, pensato per compensare lo svantaggio geografico e favorire la mobilità dei cittadini e delle imprese.
Il consiglio di amministrazione della Sase ha approvato la delibera che dà avvio all’iter formale, con l’obiettivo di arrivare a una prima attivazione entro il 2026. La misura permetterà di bandire rotte sovvenzionate, garantendo continuità nei collegamenti anche in assenza di un ritorno economico immediato per i vettori.
La presidente Stefania Proietti ha commentato: “Stiamo lavorando su più fronti per il bene della nostra comunità, nella convinzione che l’aeroporto San Francesco di Assisi rappresenti oggi l’infrastruttura più promettente per collegare l’Umbria con il mondo”.
“L’aeroporto è un patrimonio irrinunciabile per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione - ha aggiunto - non solo per il turismo, ma anche per le imprese e per i cittadini”.
Il fronte politico, però, si spacca. I consiglieri Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega) annunciano un atto urgente in Consiglio regionale per chiedere chiarimenti sulla presunta bocciatura dell’offerta di Ryanair, che avrebbe previsto cinque nuove rotte nel 2025 e altrettante nel 2026.
“Si tratta di una decisione che lascia sconcertati”, dichiarano i due consiglieri, “perché la proposta del principale vettore europeo prevedeva un aumento dei voli e ricadute significative in termini di occupazione e turismo”.
Secondo la Lega, il piano della compagnia irlandese prevedeva 100 milioni di investimenti in tre anni e un consistente incremento dell’indotto, con nuove destinazioni tra cui Dublino, Atene, Lamezia Terme e Baden-Baden.
“Abbiamo riportato lo scalo ai massimi livelli di sempre per passeggeri e rotte”, ricordano Melasecche e Tesei, “ma ora rischiamo di perdere il treno del rilancio per colpa di un immobilismo politico e di una mancanza di visione strategica”.
Oltre alla dimensione politica, pesano le difficoltà economiche. La Sase rischia di chiudere per il secondo anno consecutivo con un bilancio in perdita, segnale di un equilibrio fragile tra costi gestionali e fatturato. Un quadro che alimenta le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori, mentre la Regione rivendica un approccio improntato alla sostenibilità e alla prudenza finanziaria.
Per l’opposizione, tuttavia, la prudenza rischia di trasformarsi in paralisi. “Ogni esitazione significa perdere opportunità di sviluppo irrecuperabili”, avvertono Melasecche e Tesei, chiedendo alla presidente Proietti di riferire in Aula e di chiarire il futuro della collaborazione con Ryanair.
Nel frattempo, la procedura di continuità territoriale rappresenta una scommessa sul medio periodo: una via istituzionale per stabilizzare i collegamenti, rendere lo scalo più competitivo e attrarre nuovi flussi di passeggeri e investitori. L’aeroporto San Francesco d’Assisi rimane così un terreno di confronto simbolico tra due visioni opposte: quella della cautela amministrativa e quella dell’espansione commerciale. Sul risultato di questa sfida, si gioca una parte importante del futuro economico dell’Umbria.