Dichiarazione contro corrente oggi sulle zone a traffico limitato da parte di Stefano Bandecchi (AP), sindaco di Terni: “La ZTL è una misura anacronistica ed elitaria. È necessaria una svolta per i cittadini”.

“La ZTL è una misura anacronistica, classista, che privilegia una cerchia di cittadini per complicare la vita a tutto il resto: siccome fare politica significa amministrare la vita di tutti, fosse per me eliminerei le zone a traffico limitato che, tra l’altro, penalizzano anche il commercio”.

Alcune zone a traffico limitato di Roma e Milano riservate a una ristretta élite

Così, sulla questione delle ZTL, Stefano Bandecchi, che prosegue “Soprattutto in città come Roma e Milano, alcune zone sono riservate a una ristretta élite che può permettersi di circolare in auto elettrica: una follia ecologista che va contro la gente comune e le imprese. Queste auto elettriche, infatti, se le possono permettere in pochi, costano un patrimonio e favoriscono il mercato cinese, mentre la nostra industria viene gradualmente smantellata“. Conclude infine, il Sindaco di Terni: “Il codice della strada dev’essere a vantaggio dell’intera popolazione: chiudere qualche strada è più che sufficiente, è inaccettabile precludere intere aree urbane ai cittadini”.

In un’epoca nella quale i centri storici appaiono sempre più inaccessibili e si predica la decrescita felice, le parole del Segretario Politico di Alternativa Popolare nonché Sindaco di Terni appaiono completamente controcorrente.

Le misure di certi sindaci limitano la mobilità dei cittadini

Non sappiamo come reagirà il sindaco di Firenze, fautore dei “trenta all’ora” e il sindaco di Milano che sta impedendo la circolazione alle auto in tutto il centro della città.

Ci sono poi i fautori delle città di quindici minuti che tentano con tutte le proprie forze, con questo espediente, di impedire la mobilità dei cittadini.

Per i cittadini più danarosi, ci permettiamo di aggiungere, non è mai stato un problema, perché possiedono servi e servitori e non hanno problemi di sopravvivenza né perciò di muoversi e se lo fanno, usano l’elicottero o l’aereo.

Le prime isole pedonali in Italia risalgono ai primi anni 70 e fecero molto scalpore all’epoca, più di cinquanta anni fa, tanto che in un primo momento la popolazione ebbe a criticarle ma col passare del tempo divennero una parte integrante della realtà urbana e furono sempre di più i centri storici che le adottarono. In questo lungo lasso di tempo sono nate tre generazioni che hanno ritenuto le zone pedonali come una cosa normale e acquisita non avendo nozione del “prima”.

Oggi si è giunti all’eccesso, tanto che presto, per paradosso, si rischierà di non permettere più neanche l’accesso ai singoli pedoni.

Zone a traffico limitato violano la costituzione

Certo è che l’articolo 16 della costituzione sembra diventato lettera morta davanti all’intraprendenza al limite del fanatismo di certi sindaci che intendono la mobilità urbana come immobilità.

Basti pensare al bluff delle auto elettriche, già un fallimento sul piano della mobilità, per i problemi che accompagnano l’uso di questi peraltro costosissimi veicoli. Primi fra tutti l’autonomia e i tempi di ricarica e poi le fonti di approvvigionamento che rimangono sempre le stesse: i combustibili fossili.

Ci siamo imbattuti qualche giorno fa in un camion elettrico con motrice. Una bella macchina ma solo dal punto di vista estetico. In sé si dimostra infatti un fragile pachiderma, inutilizzabile sia per il peso mastodontico delle batterie, sia per l’autonomia di appena 240 chilometri, sia per il tempo di ricarica: un giorno. Sappiamo che un TIR può percorrere in un giorno anche più di mille chilometri e fare rifornimento in pochi minuti…

L’elettrico favorisce l’industria automobilistica cinese a svantaggio della nostra

Giustamente osserva Bandecchi, l’espediente dell’elettrico nei trasporti serve solo a smantellare la nostra industria automobilistica. Qualche milione di lavoratori finirà sul lastrico a favore dell’industria cinese.

È evidente poi che il codice della strada debba essere a favore dei cittadini che fanno uso dell’autovettura per i propri spostamenti e non contro i cittadini e le loro necessità. La legge dev’essere per l’uomo o l’uomo per la legge? Ritorna ancora una volta l’antico quesito biblico…