Perugia si è trasformata in un crocevia di talento e ingegno grazie al festival Wau – Weekend delle arti unite. Per due giorni, il capoluogo umbro è stato il palcoscenico di quasi 300 artisti e creativi che hanno occupato ogni angolo disponibile, tra mostre, performance ed esposizioni disseminate in più di 70 spazi del centro storico.
L’assessore comunale Fabrizio Croce ha definito il festival un laboratorio artistico a cielo aperto. Gallerie, botteghe e spazi inediti si sono aperti al pubblico, trasformando la città in un organismo pulsante di idee. Il riscontro della gente ha superato ogni aspettativa, dimostrando che la fame di cultura non conosce stagioni né calendari.
I numeri parlano chiaro: Saba ha registrato un aumento del 37% degli ingressi nei parcheggi cittadini rispetto all’anno scorso. Nei tre parcheggi convenzionati, l’affluenza è cresciuta del 18%, con un’impennata del 50% in viale Sant’Antonio. Anche rispetto ai fine settimana standard, l’incremento del 7% conferma il forte impatto dell’evento.
Organizzare Wau a febbraio è stata una mossa ben giocata. Nessuna concorrenza con festival più blasonati, solo una scarica di energia che ha risvegliato la città. L’intento è quello di farlo diventare un punto fermo nel panorama culturale locale, dando un nuovo ritmo alla stagione invernale.
La prima edizione di Wau è stata possibile grazie all’entusiasmo di artisti, associazioni e spazi culturali che hanno sposato il progetto. L’11 febbraio, nella sala Rossa di Palazzo dei Priori, l’assessore Croce ha presentato il festival insieme a collettivi e operatori del settore. L’obiettivo? Dare visibilità a realtà artistiche spesso sommerse, aprendo le porte di atelier, librerie, studi e laboratori per offrire una vetrina autentica alla creatività urbana.
Per agevolare la partecipazione, il Comune ha stretto un accordo con Saba Spa: nei giorni del festival, parcheggiare in Piazzale Europa, Viale Pellini e Viale Sant’Antonio è costato solo 4 euro dalle 15 alle 2. Una mossa intelligente per evitare il solito traffico impazzito e incentivare la scoperta della città senza stress.
Croce ha parlato di Wau come di una scintilla che ha acceso il fermento artistico locale. Il festival ha portato alla luce una rete di creativi che operano ai margini dei circuiti ufficiali, disegnando una mappa culturale inedita. Il programma è stato un mosaico di 42 mostre, 16 eventi musicali, 15 laboratori, 12 performance, 9 incontri con autori, 9 reading, 4 proiezioni e persino una sfilata di moda. Una vera invasione di talento che ha toccato anche le periferie, con iniziative a Fontivegge, San Sisto e Ponte San Giovanni.
Wau è partito con il botto e non sembra destinato a spegnersi. L’idea è quella di strutturarlo in modo ancora più ampio, consolidando il legame tra istituzioni, artisti e pubblico per renderlo un appuntamento fisso nel panorama culturale di Perugia.
Al momento, non ci sono informazioni ufficiali sulla programmazione di future edizioni del festival Wau a Perugia. Tuttavia, l'assessore Fabrizio Croce ha espresso l'intenzione di rendere l'evento un appuntamento fisso nel panorama culturale della città. Per restare aggiornato su eventuali annunci, ti consiglio di monitorare i canali ufficiali del Comune di Perugia e le principali testate locali.
Nel frattempo, gli appassionati di festival artistici in Umbria possono considerare il WAO Festival (We Are One), un evento dedicato alla musica elettronica, arte visionaria e benessere, che si svolge al Parco dei Sette Frati sul Monte Peglia. Questo festival, ispirato a principi di pace, unità e sostenibilità, offre una vasta gamma di attività e ha già celebrato diverse edizioni di successo. Per maggiori dettagli sulle prossime date e il programma, visita il sito ufficiale del WAO Festival