Le due Province umbre vanno al voto. Si terranno domenica 29 settembre 2024 le operazioni di suffragio per il rinnovo dei consigli provinciali di Perugia e Terni. Il decreto per la convocazione dei comizi elettorali è stato firmato dalla presidente della Provincia di Terni, la sindaca di Amelia Laura Pernazza, lo scorso 7 agosto. Mentre il giorno successivo è arrivato l’analogo atto della presidente dell’ente di Perugia, la sindaca di Assisi Stefania Proietti.

Ed è qui che si apre una questione molto rilevante. Perché mentre a Terni tutto si giocherà sugli equilibri politici consiliari delle elezioni di metà mandato, a Perugia il voto incrocia quello delle Regionali. Dove Proietti sarà candidata del Patto Avanti alla presidenza. Un bel rebus per chi si recherà al voto. Perché se la sindaca della città del Poverello dovesse vincere contro Donatella Tesei, decadrebbe da entrambe le cariche che ricopre. Imponendo un ritorno al voto secondo quelli che sono i dettami della legge Delrio.

A Terni, invece, riflettori puntati sulla prima volta al voto per Palazzo Bazzani della maggioranza ternana. A Palazzo Spada, infatti, c’è l’unicum umbro di un Comune controllato da un monocolore di Alternativa Popolare. Che avrà un forte peso nella elezione del nuovo consiglio provinciale, in base al voto ponderato che assegna ai Comuni più grandi una rappresentatività direttamente propozionale.

Le assemblee provinciali umbre vengono rinnovate insieme ad altre quaranta in tutta Italia. A Perugia le operazioni di voto si svolgeranno dalle 8 alle 20, nel seggio elettorale costituito presso la Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione di Pila. A Terni, invece, il seggio sarà allestito nella sala consigliare di Palazzo Bazzani, in viale della Stazione.

Province al voto, qui Perugia: il centrosinistra già pensa al successore di Proietti, centrodestra in cerca di riscatto

In realtà alla Provincia di Perugia si sarebbe dovuto votare un anno fa. Ma la presidente Stefania Proietti, proprio lei, constatato che quest’anno si sarebbe votato per le amministrative e che gli aventi diritto al voto sarebbero stati interessati per oltre il 50%, ha deciso il rinvio. Dunque si rinnova il consiglio per restare in carica fino al 2025. Un solo anno.

Sono circa 800 i “grandi elettori”, sindaci e amministratori della circoscrizione elettorale. Secondo la legge Delrio, quella del “taglio delle Province” di Matteo Renzi, non votano più i cittadini. Ma i loro rappresentanti. I consiglieri potranno essere scelti da liste composte da un numero di candidati non superiore a 12, che è il numero dei consiglieri da eleggere, e non meno di 6. Le liste, che fotograferanno le coalizioni, dovranno essere presentate all’ufficio elettorale domenica 8 e lunedì 9 settembre.

Che succederà? Il voto riconfermerà la maggioranza uscente di centrosinistra. Ma sarà una maggioranza a scadenza. Appesa al futuro di Proietti e alla necessità di traghettare la Provincia al prossimo anno. In attesa del voto delle Regionali. E nel campo largo già si pensa al successore della sindaca di Assisi. Presciutti (Gualdo Tadino), Secondi (Città di Castello) e Pecci (Bastia Umbra) in corsa.

Qui Terni: per Laura Pernazza un destino da “anatra zoppa” a meno di alleanze finora impensabili

Più facile l’analisi di Terni, dove Laura Pernazza (Forza Italia) un anno fa ha resistito al pressing di Stefano Bandecchi e di Alternativa Popolare per rimettere in discussione la composizione del consiglio. Alla fine il sindaco di Terni ha ritirato il ricorso al Tar contro la delibera con cui la Provincia aveva sostituito i quattro consiglieri ternani decaduti dopo la mancata rielezione alle comunali. 

Ma adesso la musica è cambiata e il Comune di Terni, guidato da un monocolore di Alternativa Popolare, può scompaginare le carte a Palazzo Bazzani. Per Pernazza si profila un futuro da “anatra zoppa”. Non avrà più una maggioranza. Perché fatti i conti i dieci consiglieri saranno divisi tra le tre coalizioni: centrodestra, centrosinistra e AP. Che romperà le uova nel paniere degli equilibri politici. Male che gli vada avrà tre consiglieri, ma la previsione più accreditata – se le consegne di voto reggeranno nella lista gialloblù – è che il partito di Stefano Bandecchi se ne porti a casa quattro. Gli altri 3 andranno al centrodestra, che sostiene Pernazza, e al campo largo che fa opposizione. A meno, dunque, di alleanze oggi impensabili, sarà difficile farsi approvare il bilancio e le delibere più delicate.

Anche a Terni la presentazione delle liste è fissata per l’8 e il 9 settembre. Come a Perugia sono eleggibili a consiglieri provinciali i sindaci ed i consiglieri comunali in carica. Liste ridotte a Terni rispetto a Perugia: il numero di candidati non deve essere superiore a dieci e non inferiore a cinque