La candidata sindaco di Perugia del centrosinistra, Vittoria Ferdinandi, ha partecipato allo sciopero transfemminista organizzato in città. Il corteo ha avuto inizio in via XIV settembre nei pressi del consultorio. Tanti i temi rivendicati come il diritto all’aborto, la parità salariale e sociale e l’educazione affettiva e sessuale.

Vittoria Ferdinandi scende in strada per sciopero transfemminista

Nel panorama politico attuale, l’attivismo sociale e la partecipazione alle lotte per i diritti sono diventati sempre più centrali per molti leader politici. Un esempio eloquente di questo è stato l’atto di solidarietà della candidata sindaco di Perugia del centrosinistra Vittoria Ferdinandi, che oggi si è unita allo sciopero transfemminista per sostenere i diritti delle donne.

Il suo scopo è quello di portare il tema delle disuguaglianze di genere al centro del dibattito politico e amministrativo. La sua idea di città è quella di un’amministrazione che si fa portavoce ostinata dei diritti delle donne, della tutela e della sicurezza degli spazi, dell’emancipazione femminile sociale ed economica. 

Ha spiegato le ragioni della sua scelta tramite un post Facebook:

Siamo scese in strada non per festeggiare, ma per rivendicare cambiamenti strutturali nella nostra società. Quando avremo pari condizioni salariali, spazi sicuri per tutte, reali condizioni di emancipazione, festeggeremo. Oggi, invece, siamo qui per parlare, per accendere una luce su di noi”.

Il corteo sceso in strada a Perugia

Ad attraversare la città fino a piazza Italia sono state circa 200 persone. I temi rivendicati dai manifestanti sono stati:

  • il diritto all’aborto e alla salute femminile
  • parità salariale e sociale,
  • educazione affettiva e sessuale

La sfilata per i diritti delle donne è partita vicino al consultorio di via XIV Settembre, uno dei soli tre rimasti attivi in città. Il corteo si è fermato davanti il tribunale per un flash mob, dove delle donne bendate con il fazzoletto fucsia di ”Non una di meno hanno indicato il palazzo di giustizia rivolgendo queste frasi attraverso un megafono:

Denunciamo le sentenze sessiste in cui le donne che hanno subito violenza vengono messe sul banco degli imputati, mettendo in dubbio la loro parola. Cari magistrati, cari giudici, voi siete complici di queste violenze. Vogliamo ribadire davanti a questo tribunale che senza consenso è stupro”.

Indipendentemente dalle opinioni contrastanti, il gesto di Vittoria Ferdinandi ha fatto emergere una discussione importante sulla necessità di una politica più inclusiva e sensibile alle esigenze di tutte le comunità. In un momento in cui il mondo è diviso su molte questioni, la sua azione ha dimostrato che la solidarietà e il sostegno reciproco possono ancora unire le persone nella lotta per un futuro più equo e inclusivo per tutti.

Chi è Vittoria Ferdinandi

Laureata in Filosofia e Scienze Tecniche e Psicologiche. È la direttrice del ristorante (e centro polifunzionale) “Numero Zero”, aperto a Perugia nel novembre 2019, impiega un gruppo di ragazzi e ragazze (pari al 50% del personale) che soffrono di disturbi mentali di diversa entità e che si alternano tra cucina, sala e bancone.

Nel 2021 gli viene consegnata dal presidente Mattarella l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana come direttrice del “Numero zero”.

Grande tifosa del Perugia, racconta di quando da bambina andava a sostenere il Grifo al ”Curi”:

Da bambina, quando mio nonno mi portava allo stadio, volevo diventare la presidente del Grifo, del Perugia calcio. Adesso mi candido a sindaca per risollevare la mia città, per farla tornare un capoluogo di regione, la città di Capitini”.

La sua candidatura a sindaco di Perugia per il centrosinistra diventa ufficiale il 2 Febbraio 2024. L’annuncio è arrivato al termine della riunione che ha visto partecipare tutti i partiti della coalizione, PdM5sAvsPsiCivici umbriDemos e la costituenda Formazione civica per la sanità pubblica.