Un sabato notte di festa trasformato in tragedia. Una lite scoppiata per nulla, un colpo di coltello che ha strappato la vita a un ragazzo di 23 anni, e un’inchiesta complessa che, dopo due settimane di indagini serrate, ha portato a un arresto. La vicenda dell’omicidio di Hekuran Cumani, giovane di Fabriano, ucciso a Perugia nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2025, ha trovato una prima, dolorosa conclusione.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Perugia e dalla Squadra Mobile, l’autore del delitto sarebbe un giovane di 21 anni, incensurato, residente nel capoluogo umbro, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
Cumani è morto dopo essere stato colpito al petto da un’unica coltellata, rivelatasi fatale. Il giovane, insieme al fratello Samuele e ad alcuni amici, aveva raggiunto Perugia per trascorrere una serata al “110 Caffè”, locale molto frequentato nella zona universitaria.
All’interno del locale, secondo gli inquirenti, si sarebbero verificati i primi momenti di tensione tra il gruppo di Fabriano e alcuni giovani perugini, tra cui anche ragazzi di origine straniera. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso le fasi iniziali della discussione, che poi si sarebbe spostata all’esterno, nel grande parcheggio alle spalle del locale, dove la situazione è degenerata rapidamente.
La dinamica ricostruita dagli investigatori parla di un episodio nato apparentemente per futili motivi. Dopo la chiusura della discoteca, un gruppo di ragazzi perugini stava chiacchierando di calcio quando, secondo alcune testimonianze, uno degli amici di Cumani avrebbe urlato un “Forza Marocco!”. Un’esclamazione goliardica, interpretata come una provocazione. Da lì, uno scambio di insulti, poi spinte, calci, pugni, fino al colpo mortale. La rissa, secondo quanto accertato dalla Polizia, è durata pochi minuti ma è stata di una violenza tale da rendere vano ogni tentativo di soccorso.
A seguito dell’arresto, la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha espresso parole di riconoscenza e vicinanza.
“A nome dell’Amministrazione comunale, esprimo profonda gratitudine alla Procura della Repubblica e alla Questura di Perugia per il lavoro accurato e risolutivo che ha portato alla conclusione delle indagini sull’omicidio del giovane Hekuran Cumani.”
E ancora:
“Desidero ringraziare sinceramente la Procura e la Questura di Perugia per la professionalità, la costanza e la determinazione dimostrate in una vicenda tanto dolorosa per la nostra comunità. Il lavoro di indagine e controllo, svolto nelle ultime settimane e culminato con l’arresto del presunto assassino in tempi brevi, rappresenta un segnale forte di impegno nella tutela della sicurezza e della giustizia.”
Parole che sottolineano non solo la soddisfazione per l’efficacia investigativa, ma anche l’attenzione dell’amministrazione verso il clima di sicurezza cittadina, scosso da un episodio di violenza che ha toccato profondamente l’opinione pubblica umbra.
La sindaca ha poi aggiunto un pensiero per la famiglia del giovane:
“Alla famiglia del ragazzo, profondamente provata da questo lutto, voglio esprimere la nostra vicinanza. La conclusione dell’indagine non può cancellare il dolore, ma è un passo fondamentale verso la verità e la giustizia che tutti desideriamo. La città di Perugia continuerà a sostenere con determinazione ogni azione volta a promuovere la sicurezza, la legalità e il rispetto della vita, valori che costituiscono le fondamenta della nostra convivenza civile.”
L’omicidio di Hekuran Cumani ha profondamente scosso la comunità umbra e marchigiana. In molti, tra amici e cittadini, hanno espresso dolore e incredulità per una vita spezzata senza senso.
Perugia, città universitaria e vivace, si trova oggi a fare i conti con l’altra faccia della sua movida: quella che, talvolta, sfocia in episodi di aggressività e intolleranza. Un contesto in cui le istituzioni locali vogliono ora intensificare la collaborazione tra scuole, associazioni e forze dell’ordine, per trasformare questa tragedia in un punto di partenza per una maggiore consapevolezza collettiva.