La violenza sulle donne, fisica, psicologica ed economica continua a verificarsi tutti i giorni in un quadro complessivo preoccupante, che delinea un panorama nel quale i diritti delle donne mancano quasi in tutti i campi. Non solo in quello delle relazioni sentimentali ma anche in quello del lavoro, dove continuano a essere discriminate nonostante siano spesso titolate per ricoprire mansioni superiori.
Le donne in aree di conflitto armato
Infatti solo poche donne arrivano ai posti di comando. Per non parlare degli infortuni sul lavoro dove secondo l’Inail le donne coinvolte sono state più degli uomini. Nelle zone di guerra le più fortunate riescono a fuggire per salvarsi la vita.
Quelle che non riescono a fuggire sono spesso preda delle violenze sessuali. Per Chiara Cardoletti dell’UNHCR, una donna su cinque subisce violenza in aree di conflitto. Alcune di queste giunte in Italia denunciano a chiedono aiuto.
Queste donne vanno a sommarsi a tutte le altre che hanno bussato presso i centri antiviolenza della Regione Umbria. Nei primi 60 giorni del 2024 sono state addirittura 136 quelle accolte nei Centri antiviolenza dall’associazione Liberamente Donna che gestisce proprio queste strutture.
I dati dell’Umbria agli inizi del 2024 della violenza sulle donne
Vengono accolte dalle consulenti legali e dalle psicologhe che cercano di accompagnarle fuori da una spirale di violenza nella quale rischiano anche la vita.
In Umbria, il dato del 2024 rispetto al 2023 fa trasalire. Nel 2023 erano i Cav hanno accolto in tutto 374 donne ma questo inizio del 2024 sembra far registrare più del doppio. Sono infatti già 24 al Cav di Perugia, altre 16 quelle prese in carico da Telefono donna di Perugia, 8 a Terni e 21 dal Centro Mia di Foligno, 8 al Cav di città di Castello mentre 37 sono stati i colloqui fatti al Cav di Gubbio.
Il servizio Pronta Emergenza ha già preso in carico dall’inizio dell’anno 17 donne e 14 minori, mentre nel 2011 erano stati 11 donne e 10 minori.
Sarebbero di più se si riuscisse ad accogliere tutte quelle che ne fanno richiesta ma che non possono essere sostenute in maniera adeguata per mancanza di posti.
Oggi in Umbria esiste un sistema di sostegno e di ospitalità costituito da 13 centri Antiviolenza, case di emergenza-urgenza e case rifugio ad indirizzo segreto e strutture di semi-autonomia.
I dati nazionali delle violenza sulle donne nel 2023
Esaminiamo dati nazionali relativi al 2023 in Italia.
Sono state 109 le donne uccise e tra queste, 90 hanno perso la vita in ambito familiare/affettivo mentre 58 sono state assassinate da partner/ex partner mentre il reato di stalking ha subito una flessione.
La maggior parte delle donne offese ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (34% nel periodo 2022 e 33% in quello 2023). Seguono quelle di età compresa tra i 18 e 30 anni (22% in entrambi i periodi). La percentuale di vittime minorenni è stata del 9%, sia nei primi nove mesi del 2022 che del 2023.
In un decennio c’è stato un incremento del 105% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi, +48% per gli atti persecutori, e un aumento significativo (+40%) delle violenze sessuali (4.488 casi nel 2013 a fronte dei 6.291 nel 2022). La percentuale di donne vittime di violenze sessuali presenta un’incidenza elevata, vicina al 90%, in tutti i periodi in analisi. Nel 2022 il 91% delle vittime di violenza sessuale sono donne.
È emerso, inoltre, che quasi una donna su cinque è stata vittima di moleste, cioè il 18,9%.
Altro argomento dolente è quello della violenza di genere contro le donne con disabilità che riguarda il 73% dei casi di maltrattamenti in famiglia. Nel 17% si tratta di violenza sessuale e nel 10% di atti persecutori (in riferimento al periodo di ottobre 2022/settembre 2023).
Quello delle violenza di genere è di un fenomeno difficile da sconfiggere perché in massima parte radicato all’interno delle famiglie e nelle dinamiche di coppia, per il quale sarà necessario promuovere nuove norme educative.