Un inferno cominciato almeno nel 2018. A farne le spese è stata una donna che per anni ha subito irruzioni in casa, maltrattamenti e aggressioni di ogni tipo da parte dell’ex compagno. L’uomo, un 36enne cittadino italiano, è ritenuto responsabile di una serie di reati. Dai maltrattamenti in famiglia, alla violazione di domicilio, fino alla violenza sessuale nei confronti della ex compagna: è accaduto a Perugia.

Accusato di violenza sessuale a Perugia, per lui divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico

Per anni e anni, l’ex compagna era diventata per lui il bersaglio di ogni malefatta. Il quadro che è emerso dalle investigazioni è agghiacciante. Come riportato in una nota della Procura di Perugia, la povera donna per anni ha subito molestie di ogni sorta e non di rado, l’ex avrebbe anche percossa violentemente.

Le aggressioni da parte dell’uomo, reiterate in un lungo periodo, hanno condotto il Gip del Tribunale di Perugia a emettere nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione con l’obbligo del braccialetto elettronico. L’ultima aggressione, lo scorso novembre, quando lui l’aveva raggiunta sotto la sua abitazione per poi afferrarla al collo e minacciarla pesantemente.

Lei, dopo essere riuscita a divincolarsi, si è allontanata ma è stata subito raggiunta dall’uomo che – stando a quanto si apprende dalla Procura – dopo aver danneggiato un arredo con un martello e averla minacciata, ha ingaggiato con la stessa una violenta colluttazione per poi aggredirla sessualmente.

Lei aveva rinunciato a denunciarlo ma poi ha trovato la forza

Come purtroppo accade, la donna in un primo momento aveva rinunciato a sporgere denuncia contro l’ex compagno violento. Ma, proprio dopo l’ultima aggressione, ha finalmente avuto il coraggio di rivolgersi alla Polizia. È partito così l’iter investigativo che ha trovato riscontro a quanto da lei raccontato.

Il Gip ha così emesso a carico dell’indagato un’ordinanza cautelare applicativa della misura del divieto di avvicinamento all’abitazione e a tutti gli altri luoghi abitualmente frequentati dalla donna. Ora dovrà rispettare l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri.

L’indagato dovrà astenersi da qualsiasi forma di comunicazione con la persona offesa e, al fine di assicurare il rispetto del provvedimento, è stata disposta anche l’applicazione di un dispositivo di controllo elettronico.

Dall’inizio dell’anno in Umbria c’è stata un’impennata di violenza contro le donne

In questo 2025 iniziato da pochissimo, in Umbria il fenomeno della violenza di genere sta assumendo contorni preoccupanti. Il terribile fatto di Gaifana in cui ha perso la vita Eliza Stefania Feru, uccisa nel sonno dal marito, ha rappresentato il primo femminicidio dell’anno in Italia. In questi giorni, da queste stesse pagine, ci siamo occupati di numerosi fatti di cronaca che hanno visto tante donne subire maltrattamenti di ogni tipo.

C’è stato il caso della professoressa in pensione, aggredita da uno sconosciuto che si è intrufolato in casa sua e l’ha sfregiata al volto. La donna è ancora ricoverata in ospedale mentre si cerca a tappeto il responsabile. E poi, qualche giorno dopo, l’uomo che dopo averle fatto stalking, ha minacciato con l’acido la sua ex datrice di lavoro. E ancora, la giovane dottoressa molestata sessualmente nell’ascensore nell’ospedale di Perugia, mentre smontava dal turno e il caso del 32enne che ha violato il divieto di avvicinamento all’ex moglie. Purtroppo la lista non è esaustiva ma lo spaccato che emerge è molto preoccupante.

Il problema della violenza contro le donne è un’urgenza inderogabile che deve unire ogni fronte della società. A partire dall’educazione, dalla cultura e dalla consapevolezza. Una donna su tre nel corso della propria vita ha subito molestie, così i dati dell’OMS. Numeri che ancora non accennano a diminuire perché questa società non è ancora diventata sufficientemente sicura per tutte le donne.