L'accusa è di avere avuto rapporti sessuali con un minore che le era stato dato in affidamento. Ecco quanto contesta la Procura della Repubblica di Perugia ai danni di una donna di 51 anni, ritenuta responsabile di aver avuto "rapporti sessuali completi con un minore di 15 anni che era stato affidato alla stessa in affidamento provvisorio eterofamiliare amministrativo, su proposta dei servizi sociali".
L'accusa, quindi, nei confronti della donna 51enne nei confronti del 15enne, che le era stato affidato in modo "consensuale" è rilevante. L'affido, del minore all'indagata, era avvenuto dal tribunale di Perugia, per il tramite del servizio sociale del Comune interessato,
I rapporti sessuali, nonostante il riserbo sulla vicenda, dovrebbero essere avvenuti in provincia di Perugia tra giugno 2023 e settembre 2024, dato che i due "vivevano insieme da maggio 2023".
Secondo il pubblico ministero Franco Bettini l’indagata ha "abusato della sua qualità" ma il giovane avrebbe riferito di aver avuto rapporti sessuali nel tempo con l’affidataria, rapporti pienamente consenzienti e senza costrizioni. Vicenda, quindi, con dei contorni ancora poco chiari.
Ai fini dell'indagine, perciò, potrebbe risultare fondamentale la visione delle conversazioni tra l'indagata e il minore. Dai 18 screenshot relativi ali messaggi whatsapp tra i due non emerge una situazione da "abuso" ma si nota un rapporto di grande intimità.
Dopo i primi accertamenti dei carabinieri il giovane è stato affidato al padre. In tribunale la "vittima" è stata sentita in sede di incidente probatorio nel corso di un’udienza a porte chiuse davanti al giudice Margherita Amodeo.
Un altro caso di violenza sessuale, con le due età quasi coincidenti, aveva ricevuto il verdetto nelle scorse settimane, sempre nella provincia perugina. L'orco (un uomo 52enne nativo dell'Ecuador) è stato condannato a 8 anni di carcere dal Tribunale con l’accusa di aver violentato una quindicenne "affetta da importante ritardo psicomotorio, costretta con violenza a subire rapporti sessuali".
I fatti risalirebbero al febbraio del 2021. Il capo d'imputazione, anche in questo caso scritto dal pm Franco Bettini, descrive il reato: "L’imputato commetteva il reato abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona al momento del fatto".
L'ultimo caso recente e che vedrà a stretto giro l'udienza per le repliche e la sentenza (30 aprile) interessa un 47enne dell'Est Europa. La Procura di Perugia, infatti, poche settimane fa ha chiesto 10 anni di reclusione nei confronti di un 47enne dell'Est Europa. L'accusa è quella di una violenza sessuale, reiterata per anni, nei confronti della nipotina.
Il 47enne, originario della Romania, è accusato di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni della nipote minorenne (14 anni). La richiesta di condanna a 10 anni di reclusione, è stata formulata dalla Procura di Perugia, in questa circostanza dal pubblico ministero Patrizia Mattei. Per l’accusa, gli abusi sarebbero stati continuativi per almeno cinque anni, approfittando del fatto che la bambina gli era stata affidata. Il 47enne, secondo l'accusa, agiva mentre la piccola dormiva o si trovava da sola.
Le indagini sono partite quando la madre della bambina, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Delfo Berretti, si è presentata in caserma per denunciare quanto la minore le aveva raccontato. Nel corso delle indagini, inoltre, sono state rinvenute anche altre immagini di altri bambini ed è scattata l'accusa di detenzione materiale pedopornografico.
Gli episodi di violenza sessuale sono emersi, quindi, dal racconto della minore, che avrebbe trovato il coraggio di parlare, dopo anni di silenzi imposti da minacce e pressioni psicologiche.
Ciò che è emerso dalle indagini è che il 47enne avrebbe terrorizzato la vittima convincendola che, se avesse raccontato degli abusi, i suoi genitori si sarebbero ammalati gravemente.
L'uomo avrebbe, inoltre, provato a corrompere economicamente i familiari per insabbiare la vicenda, dato che per gli inquirenti avrebbe anche tentato di allontanarsi all’estero.
La Procura di Perugia ha registrato un preoccupante aumento dei casi di violenza sessuale nell'ultimo anno giudiziario. Sono 70 e non più 65 i fascicoli aperti dal 30 giugno 2023 al 1 luglio 2024 per tali reati.
Sebbene questo aumento possa sembrare numericamente modesto, il dato conferma una tendenza già osservata negli anni precedenti, alimentando preoccupazioni crescenti all'interno delle autorità giudiziarie.