24 Jun, 2025 - 12:08

Il vino dell'Umbria alla riscoperta delle sue origini millenarie: la ricerca di Umbria Top Wines

Il vino dell'Umbria alla riscoperta delle sue origini millenarie: la ricerca di Umbria Top Wines

Non si tratta solo di vino, ma di memoria, cultura e paesaggio. Con queste premesse nasce “Radici: l’eco delle origini”, il nuovo progetto di ricerca promosso da Umbria Top Wines, la cooperativa che riunisce cantine e Consorzi di Tutela dei vini umbri. L’obiettivo è indagare, attraverso un approccio multidisciplinare, le radici della produzione vitivinicola della regione. A partire da un interrogativo suggestivo – dove e quando è comparsa in Italia la prima attestazione scritta della parola "vino"? – prende forma un tavolo scientifico che coinvolge università, musei, enti territoriali e realtà imprenditoriali locali.

La ricerca, battezzata simbolicamente da Gioia Bacoccoli, coordinatrice di Umbria Top Wines, come una "caccia al tesoro all'inverso", parte dal calice e risale alla radice, intrecciando archeologia, agronomia, linguistica, storia e testimonianze rurali per costruire un nuovo racconto condiviso del territorio.

Umbria Top Wines e la ricerca sul vino in Umbria: identità, cultura e patrimonio da valorizzare

La stessa Gioia Bacoccoli ha sottolineato come il progetto non si limiti a una pubblicazione, ma rappresenti "una dichiarazione di appartenenza e un atto di memoria collettiva". Ha ricordato, come riporta Askanews, che "il vino in Umbria si fa da tempi immemori" e che è giunto il momento di raccontare questa storia intrecciando passato e futuro. "Dal calice alla radice" - aggiunge - "in un percorso partecipato e in progress".

Secondo la coordinatrice di Umbria Top Wines, poi, "il lavoro avviato ha fin da subito mostrato un potenziale interessante di ricerca su settori quali ad esempio l’enoturismo e il marketing territoriale, per i quali si intende programmare a breve un tavolo di lavoro utile ad individuare nuovi strumenti per la promozione del comparto e del territorio regionale".

Dal paesaggio alla memoria: il vino come identità umbra

Luigi Mundula, presidente del corso Mico dell’Università per Stranieri di Perugia e coordinatore scientifico della ricerca, ha spiegato che l’indagine prende le mosse da un’approfondita analisi storica, linguistica e archeologica delle origini della vite e del vino in Umbria. Il percorso si estende poi allo studio del paesaggio agrario e delle trasformazioni architettoniche legate alla viticoltura. Mundula ha evidenziato come il vino sia da considerarsi un patrimonio culturale a tutti gli effetti: un elemento che conserva e tramanda tradizioni, feste, cicli stagionali e riti collettivi, contribuendo a definire l’identità stessa del territorio umbro.

Un progetto condiviso tra saperi e territori

Il progetto vede la partecipazione di numerosi studiosi dell'Università per Stranieri e dell'Università degli Studi di Perugia, tra cui Giovanni Capecchi, Valentina Gasbarra, Roberto Montagnoli, Alessio Patalocco, Manuel Vaquero Piñeiro, Alberto Palliotti e Paolo Braconi. Accanto a loro, ricercatori indipendenti come Stefano Cimicchi e Luisa Spagnoli e il supporto di enti come il 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, il Museo del Vino di Torgiano (MUVIT) e l’Associazione Italiana Sommelier Umbria.

L'opera che scaturirà da questo percorso sarà arricchita da un prezioso apparato iconografico e da contenuti scientifici inediti. Sarà un punto di partenza per studiosi, appassionati e operatori del settore, ma anche un tassello fondamentale per promuovere la cultura del vino umbro a livello nazionale e internazionale. Una storia antica che torna protagonista, con lo sguardo rivolto al futuro.

Sostegno istituzionale e strategie per l’internazionalizzazione

Nel solco di questa valorizzazione, si inserisce anche la recente iniziativa della Regione Umbria che ha approvato l'avvio delle procedure per la campagna 2025/2026 dell’OCM Vino, destinata alla promozione sui mercati dei Paesi terzi. Il piano, fortemente sostenuto dall’assessora regionale all’Agricoltura Simona Meloni, prevede oltre un milione di euro in finanziamenti per rafforzare la presenza dei vini umbri di qualità certificata all’estero.

Tra le attività previste: campagne informative, partecipazione a fiere internazionali e attività pubblicitarie, con l'obiettivo di promuovere il valore identitario, culturale e sostenibile della vitivinicoltura umbra nel mondo.

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Giorgia Sdei
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