Cosa c’è di più appagante di un pranzo all’aria aperta, immersi nella quiete del cuore verde dell’Umbria? Renderlo ancora più speciale abbinando un buon calice di vino, capace di esaltare ogni sfumatura delle vostre pietanze. E quale luogo migliore dell’Umbria, una terra che vanta alcune delle eccellenze vinicole più rinomate d’Italia, per questa esperienza? Ma quali sono i vini dell’Umbria che non dovreste perdervi? Quali etichette non dovreste assolutamente lasciarvi sfuggire per una cena a base di tartufo nero nel cuore di Norcia o per accompagnare un filetto al vino rosso nel vostro prossimo soggiorno a Montefalco?
Scoprite con noi i vini più caratteristici dell’Umbria, le loro peculiarità e tutto ciò che c’è da sapere per una serata davvero indimenticabile.
Il Campoleone IGT della Tenuta Lamborghini
Questo raffinato vino umbro, composto al 50% da Sangiovese e al 50% da Merlot, è espressione autentica del terroir intorno al Lago Trasimeno. I vigneti, parzialmente risalenti agli anni Settanta e integrati da impianti più recenti ad alta densità (5.500 viti per ettaro), producono uve selezionate con una resa limitata a meno di un chilogrammo per pianta, a garanzia di qualità e concentrazione aromatica. La macerazione delle uve dura diciotto giorni a contatto con le bucce, intensificando la struttura e la ricchezza dei sapori. Dopo una fermentazione malolattica completata in barrique, Sangiovese e Merlot maturano separatamente per dodici mesi in barriques di rovere francese, per poi essere uniti e affinati in bottiglia per almeno sei mesi.
Visivamente si presenta con un rosso rubino profondo, mentre il bouquet è ampio e avvolgente, con note di cassis, prugne e violetta, intrecciate a sentori di tabacco, cuoio e una lieve nota balsamica e speziata. I tannini, maturi e vellutati, sostengono un finale lungo e persistente, regalando al palato un’esperienza intensa e raffinata. Ideale in abbinamento a carni rosse arrosto, selvaggina, formaggi stagionati e cioccolato fondente.
Il Grechetto
Sebbene possa sembrare una scelta prevedibile, il Grechetto merita di essere citato tra i grandi vini umbri, portavoce di una tradizione vinicola antica che affonda le sue radici nelle terre greche e che oggi è diventato un simbolo enologico della regione. Questo vino incarna l’eleganza e la versatilità tipiche degli abbinamenti della cucina umbra, confermandosi un elemento essenziale per valorizzare piatti con profili morbidi e ricercati.
Le uve di Grechetto si distinguono per grappoli medio-corti dalla forma piramidale compatta, spesso con due piccole ali laterali. Gli acini, di dimensioni contenute e forma ovoidale, sono ricoperti da una buccia spessa di un vivace giallo-verde e maturano generalmente verso la seconda metà di settembre, offrendo una raccolta perfetta per la vinificazione.
Il Grechetto si presenta con un luminoso giallo paglierino dai riflessi verdognoli, anticipando al naso una struttura aromatica ben definita e complessa. Vinificato in purezza, sprigiona note di mela, pera, nocciola e frutta tropicale, armonizzate da sentori floreali di biancospino, ginestra, camomilla e acacia.
È il compagno ideale per esaltare piatti a base di pesce, ma si abbina con eleganza anche a carni bianche e formaggi di media stagionatura e pasta morbida.
Il Trebbiano Spoletino
Il Trebbiano Spoletino è un vitigno autoctono dell’Umbria, unico nel suo genere e distinto dalle altre varietà di Trebbiano del centro Italia. Mentre il nome “Trebbiano” solitamente rimanda al latino “Trebula,” ovvero fattoria, qui si fa riferimento alla città di Trevi, nelle vicinanze di Spoleto, in provincia di Perugia. Questo vitigno, iscritto nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite dal 1970, rappresenta una delle eccellenze vinicole umbre a bacca bianca, radicata nel territorio e apprezzata per il suo profilo aromatico unico.
Dal Trebbiano Spoletino si ottiene un vino di colore giallo paglierino, arricchito da riflessi dorati. Al naso, si rivela un bouquet intenso, con note di albicocca e pesca che si fondono a sfumature minerali, creando una decisa complessità aromatica. Al palato, è fresco e sapido, con una persistenza equilibrata e una struttura che valorizza sia la componente fruttata che quella floreale.
Prima della commercializzazione, il vino affina per sei mesi in bottiglia, sviluppando ulteriormente il suo carattere. Grazie alla sua freschezza e mineralità, è ideale per accompagnare piatti di pesce alla griglia e primi piatti tipici umbri.
Il Sagrantino di Montefalco
Il Sagrantino di Montefalco, vitigno da cui prende nome l’omonimo vino rosso, è uno dei simboli enologici più celebri e apprezzati dell’Umbria, che si è guadagnato nel tempo meritatamente un posto d’onore nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale.
Il primo documento ufficiale che menziona il Sagrantino risale al XVI secolo, conservato nell’archivio notarile di Assisi. Secondo alcune fonti, questo vitigno era coltivato dai frati francescani, che ne ricavavano un passito destinato ai riti religiosi, da cui il nome “Sagrantino”. Tuttavia, è possibile che il vitigno derivi da una selezione locale di cloni. Fin dal Trecento, gli statuti comunali di Montefalco includevano norme a tutela della vite e del vino, e dal 1540 una specifica ordinanza comunale stabiliva la data ufficiale di inizio della vendemmia. Questa tradizione è ancora oggi celebrata dalla Confraternita del Sagrantino, che ogni settembre riunisce cittadini e visitatori nella cerimonia di inaugurazione della vendemmia e nella lettura della storica ordinanza.
Negli anni Duemila, la manifestazione “Enologica Montefalco” ha permesso a un vasto pubblico di degustare le annate di Montefalco Sagrantino DOCG e di Montefalco Rosso DOC, grazie alla partecipazione dei principali produttori locali. Oggi, il Sagrantino è uno dei vini italiani di maggior pregio, paragonabile per importanza e qualità a icone come Brunello di Montalcino, Barolo, Amarone della Valpolicella e Taurasi. La sua struttura potente, la straordinaria capacità di invecchiamento e la varietà di aromi e sentori distintivi del vitigno ne fanno un protagonista assoluto nel panorama enologico.
Perfetto in abbinamento ai grandi piatti della tradizione umbra, il Sagrantino esalta al meglio le carni arrosto e le selvaggine in umido, accompagnando con eleganza e carattere alcuni grandi piatti della cucina regionale umbra.