Segnalazioni continue di cittadini imbufaliti al tempo della cantieropoli, che mira alle elezioni di giugno e che coinvolge vie, vicoli e strade tra centro storico e periferia.

In via Savelli della Porta e via Sperelli c’è una parte del centro storico abbandonato all’incuria: le transenne, dopo innumerevoli quanto inutili segnalazioni e promesse vane, sono lì ormai da tre anni e da almeno un anno si forma una palude perché l’acqua ristagna e il sistema fognante per convogliare la pioggia non funziona.

La cantieropoli che da qualche mese attanaglia Gubbio sta perciò producendo situazioni incredibili e dal discutibile impatto.

Vicoli e strade di Gubbio invasi dalle pozzanghere

Come nel caso di piazza Quaranta Martiri che a causa dei lavori a singhiozzo si è ridotta a una piscina naturale, per la pioggia che si accumula proprio davanti al complesso monumentale delle Logge dei Tiratori favorita dal dislivello creato dai lavori per la pavimentazione.

Dopo le buche, dunque, le piscine. Non vi meravigliate, è la logica conseguenza. D’altronde a Gubbio c’è penuria di piscine pubbliche e qualcuna in più non guasterebbe. Perciò ben vengano le buche se a riempirle sarà l’acqua piovana, visto che di questi tempi Giove Pluvio ha dimostrato grande generosità idrica per la nostra città.

La piscina che merita il primo premio è proprio quella formatasi davanti alla Logge dei Tiratori, dove l’acqua ricopre un’area così vasta da organizzarci un parco acquatico munito di gonfiabili almeno per i bambini. Ma non disperiamo, la profondità potrebbe essere aumentata, tanto da renderla utilizzabile anche agli adulti. In ogni caso, allo stato attuale, si potrebbe già utilizzare per gare di kayak.

A Via Savelli della Porta il problema si trascina da almeno tre anni senza soluzione

Rimane il tema della alimentazione idrica con un allaccio all’acquedotto comunale salvo non si ricorra a un conservone che raccolga e contenga l’acqua piovana, soluzione che metterebbe d’accordo anche gli ecologisti più accaniti. Non mettiamo limiti alla Provvidenza dal momento che, come abbiamo ricordato, le acque hanno invaso anche una zona di Via Savelli della Porta. Quella già da qualche anno, a causa delle fogne che non ricevono e creano ristagno e melma.

A quel problema avevano già pensato i Romani qualche millennio fa, ai tempi nientemeno che di Tarquinio Prisco, ideando e realizzando la Cloaca Massima che risolse il problema del ristagno idrico e della malaria che imperavano nell’area del Foro, del Velabro e del Foro Boario. Ma è evidente che i Maiores, cioè gli antenati, non hanno il potere di insegnare nulla agli eugubini del nostro tempo.

Che volete, quando ci si lancia a tutta velocità nel turbinio della campagna elettorale, qualcosa rimane indietro. Parliamo dei cosiddetti danni collaterali che sono inevitabili e organici al sistema e che coinvolgono vicoli e strade. Poi una volta sciolto l’enigma di chi salirà a Palazzo Pretorio, la città riprenderà a vivere (o a morire, dipende da chi vincerà il confronto…). Rimarranno sul selciato le spoglie di qualche sfortunato scorcio di Gubbio che non ha saputo reggere il confronto con l’impatto elettorale e che soccomberà per sempre.

Un lago per la Loggia dei Tiratori?

Ogni guerra ha le sue vittime e se una parte della città finisce sott’acqua, il prezzo si può pagare dal momento poi che nel nostro paese è quasi impossibile trovare i responsabili anche di grandi misfatti, immaginiamoci di qualche allagamento che alla fine è cosa di poco conto.

Però pensandoci bene, non sarebbe attrattiva dal punto di vista turistico una nuova campagna pubblicitaria incentrata sulla Loggia dei Tiratori fronte lago? Certo è che a Gubbio manca proprio il lago per completare un panorama che è già di per sé mozzafiato. E allora non disperiamo e guardiamo al futuro con serenità. Ricordate la campagna pubblicitaria di qualche tempo fa che proponeva “il mare dell’Umbria”?

Sulla scorta di questa esperienza, vi suonerebbe male “il lago di Gubbio”?