Nei giovani di oggi si fa sempre più netto il distacco dalla politica, per parlare di questo fenomeno e non solo, è intervenuta ai microfoni di Tag 24 Umbria la vicesindaco di Monteleone di Spoleto, Federica Agabiti.
Federica Agabiti, vicesindaco di Monteleone di Spoleto: “Prima di pensare a come riavvicinare i ragazzi al voto, cerchiamo di capire come evitare che i giovani se ne vadano”
Stiamo assistendo ad un distacco sempre più netto tra i giovani e la politica. Cosa si può fare per attrarre e coinvolgere i ragazzi al voto?
“Istituti o strumenti, come i comitati partecipativi previsti per i giovani, oppure anche il cosidetto consiglio dei giovani che raccoglie i ragazzi nelle scuole, sono proposte molto valide. Anche l’attuale proposta di legge rispetto al voto degli studenti fuori sede per le elezioni europee è molto importante per poter riavvicinare i giovani al voto.
Io vengo da Monteleone di Spoleto, il comune più in quota dell’Umbria, prima di pensare a come riavvicinare i ragazzi al voto, cerchiamo di capire come evitare che i giovani se ne vadano. Quando se ne vanno è difficile farli tornare e pensare a come coinvolgerli nella politica”.
Quali sono i principali problemi che i giovani affrontano nella società di oggi?
“Essere avvezzi a vivere gli obbiettivi con estrema immediatezza, impedisce di avvicinarsi alla politica dove vi è una sapiente, paziente, costruzione. A monte c’è bisogno di uno studio, di una lettura della materia, è un processo molto lento l’avvicinamento al mondo della politica.
Bisogna essere molto tenaci soprattutto nei confronti di chi è seduto su determinate poltrone da anni, in Italia abbiamo questa gerontocrazia che probabilmente è uno dei massimi problemi. Come diceva Bauman è diventato tutto più liquido, quindi è più difficile immedesimarsi in una corrente politica”.
L’influenza che ha la tecnologia nei confronti dei giovani
In che modo l’uso e l’abuso di tecnologia influenzano la vita dei giovani?
“L’uso dei social ci allontana dal sentirci parte di una comunità, che è alla base della nostra società, non sentendoci parte di un gruppo è più difficile pensare di costruire qualcosa per quel gruppo. Tanti giovani vedono la politica come una cosa grande e lontana da loro. Quindi il timore di non essere all’altezza impedisce il loro avvicinamento. Uno stimolo potrebbe essere quello di avvicinarsi a qualcosa che non si conosce. Quando lo si fa per il posto dove sei nato, credendo nelle tue radici, è sicuramente più facile”.
Cosa significa vivere in un piccolo centro come quello di Monteleone di Spoleto?
“Ci stavo pensando proprio oggi, in giornata abbiamo fatto la festa degli alberi che solitamente si fa a novembre, noi la facciamo a marzo perchè le condizioni meteorologiche ce lo permettono. E’ emblematico il fatto che noi spostiamo questa festa, ci fa capire quanto sia differente vivere e adattarsi a condizioni, a volte anche estreme, meteorologiche. E’ peculiare vivere e lavorare a Monteleone di Spoleto, chi vive qui rinuncia a certe comodità che offre la città, ma d’altro canto riesce a connettersi con la semplicità della vita. Facendo politica a Monteleone di Spoleto, ho capito la differenza tra politica e amministrazione, ti occupi concretamente del territorio e delle esigenze della popolazione, senza proclami, facendo e basta”.
La bellezza di Monteleone di Spoleto e la biga esposta al Metropolitan Museum di New York
Fondato in epoca romana, Monteleone di Spoleto ha attraversato secoli di storia, mantenendo intatte le sue antiche mura e molti dei suoi edifici storici. Uno dei suoi gioielli architettonici è il Castello di Monteleone, che domina la città dall’alto di una collina e offre una vista mozzafiato sulla valle sottostante. Costruito nel XII secolo come fortezza difensiva, il castello è stato restaurato nel corso dei secoli e oggi ospita eventi culturali e mostre che celebrano la ricca eredità della regione.
Le stradine strette e tortuose di Monteleone di Spoleto sono punteggiate da case in pietra che conservano ancora il loro fascino medievale. Passeggiare per il centro storico è come fare un viaggio nel tempo, con ogni vicolo che rivela una nuova sorpresa, come antichi portali scolpiti o chiese romaniche.
Il gioiello di Monteleone è la c.d.” Biga etrusca”, un antico carro da parata in legno di noce completamente rivestito da lamine di bronzo dorato decorate a sbalzo con applicazione di placche in avorio.
Consta di tre parapetti di cui quello mediano, frontale è più alto degli altri due laterali elegantemente decorato con raffigurazioni mitologiche raffiguranti scene della vita di Achille:
Teti consegna le armi al figlio; Achille e Memnone che combattono sul cadavere di Antilochos; apoteosi di Achille.
La datazione del carro intorno alla metà del VI secolo a.C. è possibile, oltre che dallo stile, grazie al numeroso corredo tombale che la stessa conteneva, composto fra l’altro, da due kỳlikes attiche con figurazioni miniaturistiche a figure nere, databili intorno agli anni 560-550 circa.