Un primo round da gladiatori, più che da artisti del pallone. Il pareggio a reti bianche tra Vicenza e Ternana nella semifinale d’andata dei playoff di Serie C è lo specchio di una sfida tesa, bloccata, tattica. Novanta minuti di equilibrio, di studio, di corpo a corpo, ma anche di segnali incoraggianti in casa rossoverde. Uscire indenni dal “Romeo Menti” era l’obiettivo minimo per le Fere e la missione è stata compiuta con una prestazione da squadra vera, solida e con la testa sulle spalle. Adesso, però, mercoledì 28 maggio, al “Libero Liberati” servirà un altro passo: quello del gol.
La Ternana di Fabio Liverani si è presentata a Vicenza con un piano chiaro: compattezza, attenzione e massima applicazione nei duelli. Il 3-4-2-1 ha funzionato alla perfezione nella fase di non possesso, neutralizzando le offensive dell'attacco biancorosso. Martella, Capuano e Donati sono stati impeccabili nella linea a tre, con Casasola monumentale sull’esterno: la sua chiusura in extremis su Costa, al minuto 85, è la fotografia dell’anima con cui le Fere hanno affrontato la battaglia del “Menti”. Lì, in quel diagonale deviato in scivolata, c’era tutto il senso di una semifinale playoff, giocata col cuore prima ancora che con la tecnica.
Il Vicenza ci ha provato, soprattutto nella ripresa, ma senza mai arrivare davvero a pungere. Le occasioni più insidiose sono arrivate solo da fuori, con tiri di Ronaldo e Della Morte che Vannucchi ha controllato senza affanni. Solido, sicuro, concentrato: il portiere della Ternana è stato un altro dei protagonisti silenziosi del match. Una diga.
Nel primo tempo, in un finale di frazione più vivo, la Ternana ha avuto l’occasione più nitida dell’intero incontro. Minuto 38: Cianci si libera con un gran numero di Leverbe e si presenta a tu per tu con Confente. Il suo mancino a giro, però, è respinto dallo stesso portiere biancorosso con un’uscita bassa perfetta. Una sliding door che avrebbe potuto cambiare il destino del match.
Un episodio singolo, ma rivelatore: in gare così bloccate e intense, le chance sono rare e vanno sfruttate. È questa la lezione principale da portare a casa in vista del ritorno. Lì dove non si potrà più sbagliare.
Se si potesse assegnare un voto alla prestazione di squadra, la Ternana meriterebbe un 8 pieno. Dalla solidità dei centrali alla dedizione degli esterni, passando per il lavoro oscuro dei mediani Aloi e Vallocchia, il sacrificio è stato totale. Anche i subentrati si sono fatti trovare pronti: Fazzi, entrato nella ripresa, ha garantito copertura e corsa; Damiani ha dato ordine e geometrie. In avanti, Ferrante, entrato al posto di Cianci, ha lottato su ogni pallone sporco pur senza occasioni nitide. Da segnalare anche la partita di Cicerelli, capocannoniere del girone B, che ha dovuto fare i conti con una marcatura asfissiante. Sempre raddoppiato, spesso triplicato, ha trovato pochi spazi, ma ha comunque contribuito con generosità in fase di non possesso.
Mercoledì sera, al “Libero Liberati”, ci sarà l’atto decisivo. La Ternana partirà con un piccolo vantaggio: giocherà tra le mura amiche e con il pubblico dalla sua parte. Ma sarà anche chiamata a fare qualcosa in più, soprattutto in fase offensiva. Non si potrà attendere, bisognerà aggredire la partita con determinazione e cercare il gol che sblocchi il match.
Il tabellino del match:
VICENZA (3-5-2): Confente; Cuomo, Leverbe, Sandon; Talarico (36’ st Rossi), Della Latta (22’ st Rauti), Ronaldo (22’ st Carraro), Zonta (45’ st Beghetto), Costa (cap.); Della Morte (36’ st De Col), Morra. Allenatore: Stefano Vecchi
TERNANA (3-4-2-1): Vannucchi; Donati, Capuano (cap.), Martella; Casasola, Aloi (28’ st Fazzi), Vallocchia, Tito; Curcio (16’ st Damiani), Cicerelli (45’ st Romeo); Cianci (16’ st Ferrante). Allenatore: Fabio Liverani
Arbitro: Ancora (Roma 1)
VAR: Maggioni (Lecco)