29 Jun, 2025 - 09:45

Viaggio tra i filari dell’Umbria: le cantine imperdibili da visitare per scoprire il meglio della tradizione vinicola regionale

Viaggio tra i filari dell’Umbria: le cantine imperdibili da visitare per scoprire il meglio della tradizione vinicola regionale

Preparatevi a vivere un’esperienza che va ben oltre la semplice degustazione: un viaggio nel cuore più autentico dell’Umbria, dove il vino non è solo un prodotto, ma un racconto corale di passione, tradizione e legame profondo con la terra. Qui, tra dolci colline baciate dal sole, borghi medievali che profumano di storia e panorami che sembrano dipinti, la viticoltura è un’arte antica, tramandata con orgoglio di generazione in generazione.

In questa terra schietta e generosa, il vino parla il linguaggio dell’identità: ogni calice racchiude i profumi dei boschi vicini, il calore del sole estivo, la pazienza di chi lavora la vigna con mani esperte e cuore sincero. Le cantine umbre vi accoglieranno con il calore di un abbraccio familiare, pronte a raccontarvi le loro storie, le sfide affrontate e i traguardi raggiunti, tra innovazione, sostenibilità e profondo rispetto per la natura.

In questo itinerario del gusto e dell’anima vi porteremo alla scoperta di luoghi unici: dalle tenute storiche che custodiscono secoli di savoir-faire alle piccole realtà familiari che hanno saputo reinventare la tradizione con uno sguardo moderno. Percorrerete strade immerse nel verde, visiterete vigne rigogliose, scoprirete etichette premiate e sorseggiate vini che parlano di territorio, di stagioni, di persone

Che siate esperti sommelier, appassionati del buon bere o semplicemente curiosi di scoprire il volto più autentico dell’Umbria, troverete un mondo di emozioni ad attendervi tra i filari. Lasciatevi guidare dal profumo del mosto, dal suono del vino che scende lento nel bicchiere, e dall’incanto di storie che sanno ancora emozionare. Perché in Umbria, ogni sorso è un viaggio, e ogni cantina è una tappa del cuore.

Cantine Lungarotti (Torgiano & Montefalco)

Un nome che, da solo, racconta un pezzo importante della storia vitivinicola umbra. Fondata negli anni Sessanta dal visionario Giorgio Lungarotti, questa cantina è molto più di un’azienda agricola: è una vera e propria istituzione dell’enoturismo regionale, un punto di riferimento imprescindibile per chi desidera scoprire le radici autentiche della cultura del vino in Umbria. Oggi la realtà Lungarotti si estende su oltre 250 ettari di vigneti distribuiti tra Torgiano e Montefalco, territori simbolo dell’eccellenza enologica umbra. Qui la tradizione si intreccia armoniosamente con l’innovazione, grazie a una filosofia produttiva improntata alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione del territorio, con una spiccata attenzione per l’agricoltura biologica.

Visitare le Cantine Lungarotti significa intraprendere un vero e proprio viaggio tra i saperi della vigna e i sapori del calice. I visitatori possono esplorare i vigneti, partecipare a tour guidati della cantina, degustare i vini della casa — tra cui spicca l’iconico Torgiano Rosso Riserva “Rubesco”, fiore all’occhiello dell’azienda — e immergersi nell’affascinante universo dell’enogastronomia locale. Ma ciò che rende davvero speciale una visita da Lungarotti è la possibilità di vivere l’incontro tra vino e cultura. L’azienda ospita due splendidi musei: il MUVIT – Museo del Vino, uno dei più importanti del genere a livello europeo, e il MOO – Museo dell’Olio, entrambi voluti e curati da Maria Grazia Lungarotti, figura chiave nella promozione del patrimonio rurale umbro.

Lungarotti è anche una storia di famiglia, passione e visione: oggi sono le figlie di Giorgio, Chiara e Teresa, a guidare con competenza e sensibilità questa impresa, custodendo la memoria del passato e al contempo proiettandola nel futuro. Le passeggiate tra i filari, le lezioni sul processo di vinificazione e le degustazioni guidate permettono di cogliere tutta l’anima di questo luogo, dove il vino non è solo un prodotto, ma un racconto che prende vita tra colline, botti e sorrisi accoglienti.

Cantina Arnaldo Caprai (Montefalco)

Quando si parla di Sagrantino di Montefalco DOCG, è impossibile non pensare al nome Arnaldo Caprai. Un nome che, nel tempo, è divenuto simbolo della rinascita di questo vitigno autoctono e della sua affermazione a livello internazionale. Fondata nei primi anni ’70 da Arnaldo Caprai, imprenditore lungimirante e appassionato del suo territorio, l’azienda ha saputo costruire un ponte tra tradizione e innovazione, affermandosi come uno dei più autorevoli ambasciatori del vino umbro nel mondo.

Oggi è il figlio Marco a guidare l’azienda con la stessa visione pionieristica, portando avanti un lavoro rigoroso e costante volto alla valorizzazione del terroir e al rispetto delle radici culturali di Montefalco. Con oltre 150 ettari di vigneti, coltivati secondo pratiche sostenibili e attente alla biodiversità, la cantina rappresenta un perfetto equilibrio tra ricerca, sostenibilità e passione.

Visitare la Cantina Arnaldo Caprai significa immergersi in un mondo fatto di conoscenza, eleganza e profondo legame con il territorio. I percorsi proposti sono pensati per accompagnare il visitatore in un vero viaggio sensoriale: si parte dai filari, si entra nelle cantine, si ascolta la storia e si respirano i profumi del legno e del tempo, fino a giungere al momento della degustazione, cuore dell’esperienza. I tour sono condotti da wine educator esperti e appassionati, capaci di raccontare in modo coinvolgente ogni sfumatura del Sagrantino e degli altri vitigni autoctoni. Le esperienze possono variare da visite più tecniche e approfondite, dedicate agli intenditori, a percorsi più rilassati e conviviali, come il picnic tra i filari o le degustazioni abbinate a prodotti tipici del territorio.

Protagonista indiscusso è il Sagrantino, vino potente, profondo e dalla straordinaria struttura tannica. Tra le etichette da non perdere, spicca il celebre "25 Anni", simbolo dell’eccellenza Caprai: un rosso austero ed elegante, frutto di un lungo affinamento, che racchiude in sé tutta la forza e la raffinatezza del vitigno. Accanto ad esso, il Collepiano e il Valdimaggio offrono interpretazioni più immediate ma non meno intense, capaci di restituire al palato il carattere autentico della terra di Montefalco.

Tenuta di Castelbuono – “Il Carapace” (Bevagna)

Nel cuore pulsante della regione, dove le colline si susseguono in un’armonia di vigneti e luce dorata, sorge una delle cantine più affascinanti d’Italia: la Tenuta di Castelbuono, casa del celebre Carapace, l’unica cantina al mondo concepita come una vera e propria scultura abitabile, firmata dal maestro Arnaldo Pomodoro. Qui l’arte incontra la terra, il design si fonde con la tradizione, e il vino diventa il filo rosso di un racconto multisensoriale che coinvolge anima, occhi e palato. Il Carapace, con la sua inconfondibile cupola in rame solcata da incisioni profonde, emerge come un elemento organico del paesaggio: una creatura millenaria che affiora dal terreno, in dialogo silenzioso con le vigne di Sagrantino che la circondano. Ogni linea, ogni fessura della struttura racconta un’idea: quella di un tempo lento, ciclico, agricolo. Pomodoro non ha semplicemente progettato una cantina, ma ha dato forma a un simbolo, a un rifugio per il vino che è anche cattedrale di emozioni.

Visitare il Carapace significa molto più che partecipare a una degustazione: è un’immersione totale in un’esperienza artistica e sensoriale. Si viene accolti in uno spazio che trasuda poesia, dove le botti riposano sotto una cupola che sembra respirare con la terra. Le degustazioni guidate — disponibili su prenotazione — permettono di scoprire vini di straordinaria eleganza come il Montefalco Sagrantino DOCG e il Montefalco Rosso, raccontati con passione da un team esperto e appassionato. Il tutto accompagnato da panorami mozzafiato e da un contesto architettonico che lascia senza fiato.

La Tenuta di Castelbuono non è solo una tappa enoturistica: è una vera e propria destinazione culturale. Il Carapace ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti — tra cui il premio Unesco “La Fabbrica nel Paesaggio” — per la sua capacità di fondere arte contemporanea, sostenibilità e rispetto del territorio. È un luogo che invita alla contemplazione, al silenzio, alla scoperta di quel delicato equilibrio tra bellezza naturale e creatività umana.

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Francesco Mastrodicasa
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