02 May, 2025 - 20:00

Viabilità in crisi a San Geronzio: il semaforo della discordia blocca il traffico tra Gubbio e le Marche

Viabilità in crisi a San Geronzio: il semaforo della discordia blocca il traffico tra Gubbio e le Marche

Il ponte del 1° maggio ha confermato, ancora una volta, quanto l'asse viario tra Gubbio, l'’Umbria e le Marche sia fondamentale per il turismo e per l’economia dei territori interni. Ma ha anche mostrato i limiti infrastrutturali di un collegamento su cui pesa, da settimane, il semaforo installato presso la galleria San Geronzio di Cagli, dove sono in corso lavori di riqualificazione.

Le code di automobili, moto e camper hanno paralizzato il traffico nelle ore centrali del giovedì festivo, generando disagi in entrambe le direzioni: verso l’Umbria e verso la costa adriatica. Una situazione che ha generato numerose lamentele da parte di cittadini, turisti e soprattutto operatori economici.

Una galleria, un semaforo e il rischio paralisi

La galleria San Geronzio, lungo la statale Flaminia, è un nodo strategico per il traffico interregionale. Da mesi, è oggetto di interventi interni che ne hanno comportato la chiusura parziale e la circolazione a senso unico alternato, regolata da un semaforo temporaneo.

Giovedì 1 maggio, complici le buone condizioni meteo e il desiderio diffuso di gite fuori porta, il traffico ha subito un brusco rallentamento già dalle prime ore della mattina. Le code si sono estese per chilometri, con lunghi tempi di attesa soprattutto nella direzione Gubbio-Cagli.

"Abbiamo visto file di macchine ferme, clacson, tensioni. Alcuni motociclisti sono stati costretti a spegnere il motore per non surriscaldarlo. Non è così che si valorizza un territorio", racconta un albergatore della zona.

Non si tratta di un episodio isolato. Solo due mesi fa, si era verificato un ingorgo all’interno della galleria, causato da automobilisti che non avevano rispettato il rosso del semaforo. Il risultato fu il blocco completo del traffico in un tratto dove è possibile il solo senso unico alternato.

"Questa criticità si ripresenta ciclicamente, soprattutto nei mesi estivi e nei fine settimana. Non è accettabile continuare a gestire il flusso turistico con strumenti tanto inadeguati", afferma un operatore del turismo.

Le richieste degli operatori: serve un presidio umano

Dalle attività ricettive umbre e marchigiane, soprattutto lungo la SS 3 Flaminia e la SS 452 Contessa, è arrivata una proposta chiara:

inserire nei giorni festivi e ad alto flusso dei movieri ai due imbocchi della galleria.

"Un semaforo non può essere l’unica risposta a un problema così complesso. Serve qualcuno che sappia valutare in tempo reale l’andamento del traffico e intervenire se necessario. In questo modo, si evitano code, si migliorano i tempi di percorrenza e si salvaguarda la sicurezza", sottolinea un ristoratore di Scheggia.

Una questione interregionale, non locale

La galleria San Geronzio non è solo una questione marchigiana. Il collegamento coinvolge l’Umbria, in particolare Gubbio, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, e le aree interne tra Umbria e Marche.

Eppure, la gestione dei lavori sembra non tener conto delle ricadute sull’intero bacino turistico.

"Non possiamo accettare che in giornate di punta, con il pienone di visitatori, il traffico si blocchi per carenze organizzative. La viabilità va pianificata in sinergia con le amministrazioni umbre limitrofe", afferma il titolare di un agriturismo a Branca.

Un ripensamento complessivo dell’organizzazione dei lavori appare dunque necessario: non solo per concludere i cantieri in tempi certi, ma anche per gestire in modo intelligente la fase transitoria, specie nei periodi di maggior afflusso.

Un danno economico e di immagine

Le conseguenze non sono solo logistiche. Sono economiche e reputazionali.

"Tanti clienti mi hanno detto che al ritorno hanno evitato la Flaminia per non restare di nuovo bloccati. Hanno preso la Perugia-Ancona, passando altrove. Questo è un danno per tutti: bar, hotel, distributori, negozi, musei", racconta un barista di Gubbio.

La mobilità turistica, soprattutto nel contesto del turismo di prossimità, si basa su esperienze fluide e tempi contenuti. Se i visitatori impiegano ore per spostarsi di pochi chilometri, è facile che scelgano mete più comode.

Se quanto accaduto il 1° maggio è da considerare un campanello d’allarme, allora è fondamentale agire ora. L’estate porterà con sé un aumento del traffico, eventi, festival e un flusso ancora più sostenuto di turisti tra Marche e Umbria.

È indispensabile che ANAS, Regione Marche e Comuni interessati si coordinino non solo per terminare i lavori con efficacia, ma anche per predisporre soluzioni intelligenti a breve termine: presidio umano, pannelli informativi aggiornati, deviazioni suggerite, comunicazioni chiare sui tempi di attesa.

Conclusione: servono efficienza e visione mentre l'estate che incombe

Il semaforo di San Geronzio è diventato un simbolo delle difficoltà infrastrutturali dei territori interni. Ma non può essere accettato come un male necessario. Gubbio, le Marche, l’entroterra tutto meritano viabilità moderna, coordinata, rispettosa delle esigenze di chi vive e lavora in queste zone.

"Il turismo è una risorsa. Ma solo se sappiamo accoglierlo con intelligenza", conclude un operatore culturale.

E accogliere, significa anche far scorrere il traffico, senza che un semaforo decida il destino economico di un territorio intero.

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Mario Farneti
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