"Ci sentiamo abbandonati. Non chiediamo miracoli, solo che qualcuno si ricordi che anche qui vive della gente". Le parole di una residente di Burano riassumono bene il clima che si respira in una delle frazioni più belle ma anche più trascurate del territorio comunale di Gubbio. Strade dissestate, cimiteri in condizioni critiche e manutenzioni promesse ma mai avviate: i cittadini si sentono sempre più lontani dalle istituzioni.
Burano, frazione collinare immersa nel verde e da sempre orgogliosa della propria identità, sta vivendo un momento difficile. La viabilità, in particolare, è diventata uno dei punti più critici. Strade strette, piene di buche, con margini franosi e segnaletica assente o deteriorata, rendono ogni spostamento un piccolo calvario. Le piogge dell’inverno hanno ulteriormente peggiorato il fondo stradale, e con l’arrivo della primavera i residenti si aspettavano un intervento risolutivo. Ma ad oggi, nulla si è mosso.
"Le auto devono zigzagare tra le buche e di notte è pericoloso. E se succede qualcosa? Chi arriva fin qui?" si chiede un anziano del posto, indicando un tratto visibilmente eroso della carreggiata.
Non va meglio al cimitero della frazione, divenuto simbolo di un disagio più ampio. Le infiltrazioni sul tetto della cinta muraria hanno provocato il crollo di parti in pietra, danneggiando loculi e colonne. Cadono calcinacci, si aprono crepe nei muri, e l’area si presenta insicura e poco decorosa. Una condizione che ferisce non solo per il rischio concreto per i visitatori, ma anche per il valore simbolico e affettivo del luogo.
"I nostri morti meritano rispetto. Qui invece sembra che tutto possa cadere da un momento all’altro," denuncia con amarezza una donna che si prende cura della tomba dei genitori.
Situazione analoga, se non peggiore, a Morena, altra frazione dove da mesi i cittadini sollecitano interventi urgenti per la manutenzione della strada principale. I residenti hanno più volte segnalato che il percorso è ormai impraticabile in alcuni punti, con profonde buche, cedimenti e mancanza di cunette per lo scolo delle acque piovane.
"È una strada di montagna, ma non per questo deve essere abbandonata. Soprattutto se da lì devono passare ambulanze e mezzi di soccorso," sottolinea un cittadino che ha scritto al Comune insieme ad altri abitanti, senza ottenere risposta.
In questo caso il problema è anche di sicurezza sanitaria: le difficoltà di transito possono mettere a rischio i tempi di intervento dei soccorsi in caso di emergenza. E in una frazione abitata prevalentemente da persone anziane, questo aspetto non è affatto secondario.
Burano e Morena non sono casi isolati. Anche altre aree del territorio eugubino presentano criticità simili, spesso da tempo note ma rimaste senza soluzione. Tra queste:
San Marco: problemi alla rete fognaria e dissesti nella strada d’accesso;
Colpalombo: segnaletica stradale assente e cunette ostruite;
Semonte alta: illuminazione pubblica carente e vegetazione incolta lungo i bordi stradali;
Monteluiano: l’area cimiteriale necessita di manutenzioni urgenti, soprattutto sui tetti delle cappelle;
Torre dei Calzolari: transito difficoltoso nei giorni di pioggia a causa dell’asfalto danneggiato e dell’assenza di tombini funzionanti.
In tutte queste realtà, i cittadini lamentano la mancanza di risposte tempestive e, soprattutto, di un piano organico di manutenzione. "Non si può intervenire solo dove ci sono le proteste più forti. Servirebbe una visione d’insieme," fa notare un consigliere di minoranza.
Il consigliere comunale Diego Guerrini ha più volte sollevato il problema in Consiglio, chiedendo interventi mirati e un maggiore ascolto delle istanze che provengono dalle frazioni. In particolare, già dallo scorso settembre ha incalzato gli assessori competenti, Spartaco Capannelli (lavori pubblici) e Francesco Gagliardi (manutenzioni), evidenziando la necessità di azioni immediate, soprattutto per il cimitero di Burano e la strada di Morena.
"Ci sono responsabilità precise e non è ammissibile che si continui a rimpallare le competenze", ha dichiarato Guerrini in un’interpellanza presentata lo scorso inverno. "I cittadini hanno diritto a risposte e a servizi, anche fuori dal centro urbano."
A oggi, le rassicurazioni fornite dalla Giunta non si sono ancora tradotte in interventi concreti sul campo. Tuttavia, nonostante il malcontento crescente, bisogna riconoscere che l’Amministrazione Fiorucci ha dovuto affrontare un numero elevato di cantieri aperti in città, dalla viabilità alla riqualificazione urbana.
È chiaro, però, che se da un lato il centro storico è stato al centro di importanti opere, le frazioni si sentono dimenticate. E il tempo delle promesse rischia di scadere.
La richiesta che viene da Burano, Morena e dalle altre località è semplice: equità. Non ci si aspetta la luna, ma interventi di manutenzione ordinaria, che restituiscano dignità e sicurezza a luoghi in cui la vita quotidiana è fatta di strade impervie, edifici pubblici in decadenza e servizi ridotti al minimo.
"Noi amiamo la nostra terra, ma servono le condizioni per viverci bene", dice una giovane residente tornata a Burano dopo anni di lavoro fuori regione. "Non possiamo rassegnarci all’idea che solo il centro conti."
La gestione delle frazioni è da sempre uno degli snodi più delicati per ogni amministrazione comunale. Ma se non si vuole alimentare la frattura tra centro e periferia, serve un cambio di passo, non fatto di slogan ma di azioni misurabili e calendarizzate.
Non basta più promettere sopralluoghi o aprire tavoli tecnici. Le strade devono essere sistemate, i cimiteri messi in sicurezza, le frazioni ascoltate.
"Una città è fatta anche delle sue campagne, dei suoi borghi, delle sue comunità disperse. Se non lo capiamo, perderemo l’anima del nostro territorio", ha affermato con lucidità un anziano ex amministratore della zona, ora in pensione.
Gubbio è grande, complessa, articolata. Ma è anche una città che può contare su energie diffuse, su comunità attive e attente. Sta all’Amministrazione saperle ascoltare, valorizzare e includere.