06 Jun, 2025 - 18:00

Via XX Settembre tra attese e timori: al via il nuovo cantiere nella città alta. Commercianti e residenti chiedono garanzie in vista dei lavori

Via XX Settembre tra attese e timori: al via il nuovo cantiere nella città alta. Commercianti e residenti chiedono garanzie in vista dei lavori

Un altro cantiere sta per aprirsi nel cuore di Gubbio, e la sensazione, per molti residenti e commercianti del centro storico, è quella di vivere in una città prigioniera dei lavori. Dopo la lunga odissea di piazza Quaranta Martiri e le polemiche sulla nuova pavimentazione di Piazza Grande, ora tocca a via XX Settembre, l’asse che collega una delle aree più nobili della città alta, a due passi dal Palazzo dei Consoli, alla viabilità moderna.

Un intervento necessario, da tempo previsto e condiviso, che mira a riqualificare una delle strade più significative del centro. Ma che, inevitabilmente, riaccende preoccupazioni e tensioni tra chi lì vive, lavora e accoglie i turisti ogni giorno.

Una riqualificazione necessaria, ma dai risvolti complessi

Non c’è dubbio sulla necessità di intervenire in via XX Settembre. Il fondo stradale, logorato dal tempo e dall’uso, è diventato irregolare e inadeguato a rappresentare la dignità storica e architettonica della zona. L’obiettivo è quello di lastricare la via, rendendola più armonica rispetto al contesto urbanistico circostante, con un impatto positivo sull’estetica, la sicurezza e la fruibilità pedonale.

"Ridare lustro a questo tratto di città è un dovere morale prima ancora che amministrativo", sottolineano alcuni residenti, "ma deve essere fatto con criterio, evitando che diventi l’ennesimo calvario per chi qui ci vive e lavora."

Le premesse non aiutano a rasserenare gli animi: dopo le difficoltà causate dalla ripavimentazione di Piazza Grande — segnata da chiazze, salnitro ed efflorescenze — e i disagi cronici di piazza Quaranta Martiri, l’arrivo di un nuovo cantiere riapre vecchie ferite.

Due incontri tesi con l’amministrazione

Nelle scorse settimane, la Giunta comunale ha organizzato due incontri pubblici con i cittadini interessati. A condurre i lavori, l’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Spartaco Capannelli, figura centrale della squadra guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci.

Durante gli incontri, sono emerse preoccupazioni concrete e ben argomentate. Sotto accusa la gestione della viabilità alternativa, la mancanza di parcheggi durante il periodo dei lavori, l’assenza di un piano operativo per ridurre al minimo l’impatto sulle attività commerciali.

"Nessuno mette in discussione l’importanza del progetto", ha detto un commerciante, "ma non si può pensare che un intervento del genere venga affrontato senza una strategia chiara. Lavorare qui sarà difficile, vendere ancora di più."

La tensione è salita quando l’assessore Capannelli ha attribuito le responsabilità della situazione alla precedente Giunta Stirati, che aveva inserito l’opera nel piano triennale delle opere pubbliche. Una replica che non ha convinto molti dei presenti e che ha trovato la pronta risposta dell’ex assessore Rita Cecchetti.

"Non si può continuare a guardare al passato per giustificare l’inerzia del presente", avrebbe risposto la Cecchetti, con tono fermo ma pacato, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti. "Il progetto era pronto, toccava a voi metterlo in campo con intelligenza."

Un cantiere figlio del passato, ma anche del presente

È indubbio che la progettazione dell’intervento risalga alla precedente amministrazione Stirati, che aveva avviato un ampio pacchetto di opere pubbliche negli ultimi anni del mandato. Ma è altrettanto evidente che oggi la responsabilità politica e operativa spetta alla Giunta Fiorucci, legittimata da un mandato popolare che ha segnato uno storico cambio di rotta nella guida della città.

"A un anno dalle elezioni è comprensibile voler marcare le differenze", osserva un residente, "ma ora ci aspettiamo scelte, non solo dichiarazioni."

In un centro storico già gravemente provato da cantieri lunghi, frammentati e spesso mal gestiti, anche un’opera giusta può diventare impopolare se manca un disegno organico, una comunicazione chiara e un piano d’azione condiviso.

Sosta e traffico: le due spine nel fianco

Tra i nodi più sentiti, quello della sosta resta il più spinoso. Via XX Settembre è uno degli ultimi tratti centrali dove è possibile fermarsi — anche temporaneamente — per consegne, carico e scarico, o semplicemente per raggiungere una bottega. La sua chiusura, inevitabile durante il cantiere, rischia di creare ripercussioni a catena su tutta la viabilità del centro storico.

"Qui non si tratta solo di bellezza urbana", denuncia una residente, "ma di sopravvivenza quotidiana: dove mettiamo le auto? Come portiamo le buste della spesa? Dove si fermano le navette o i mezzi di soccorso?"

A peggiorare la situazione, la mancata presentazione di un piano dettagliato per affrontare questi mesi complicati. Molti lamentano confusione, scarsa informazione, tempi incerti.

Fiorucci e Capannelli: serve un cambio di passo

Nonostante le tensioni, l’amministrazione Fiorucci ha ribadito l’impegno a portare a termine l’intervento nel miglior modo possibile. L’assessore Capannelli, figura determinata e centrale nella macchina tecnico-politica, non ha ancora comunicato ufficialmente le tempistiche e le misure compensative, ma lavora a stretto contatto con gli uffici per trovare una sintesi efficace.

Fonti ben informate parlano anche di un coinvolgimento informale dell’ex dirigente Luigi Casagrande, in attesa della nomina ufficiale dell’ingegnera Francesca Rogari a dirigente dei lavori pubblici. Una scelta che, secondo alcuni, sarebbe stata preparata da mesi con manovre poco trasparenti, ma che l’amministrazione difende nel quadro della continuità tecnico-amministrativa.

Una sfida di credibilità per la nuova amministrazione

La riqualificazione di via XX Settembre rappresenta una sfida simbolica e concreta per la Giunta Fiorucci. Se gestita bene, può diventare il primo tassello di una rinascita del centro storico, capace di attrarre turisti, valorizzare le attività commerciali e dare finalmente decoro a una delle zone più iconiche della città. Se affrontata con improvvisazione, rischia di alimentare la narrativa di una Gubbio paralizzata dai cantieri, delusa dai risultati, divisa tra promesse e malcontento.

"Non si può sempre parlare di rilancio turistico se poi i visitatori devono aggirare transenne e buche", commenta amaramente un artigiano del posto.

Guardare avanti, ma con i piedi ben piantati sulle pietre

Via XX Settembre merita di essere lastricata, restituita alla sua bellezza originaria, inserita in un piano organico che renda la città alta un gioiello coerente con la sua storia. Ma tutto ciò richiede ascolto, coordinamento, visione.

La politica non deve temere i cantieri, ma deve saperli governare, rispettando i tempi, proteggendo le vite quotidiane e mantenendo una comunicazione costante con cittadini e operatori. Gubbio, come ogni città che si rispetti, non ha bisogno solo di strade nuove, ma di fiducia ritrovata.

"Se sarà l’ennesimo cantiere senza guida, lo ricorderemo come un’occasione persa", conclude una commerciante storica. "Se invece sapranno ascoltarci, potrà essere l’inizio di qualcosa di nuovo. Ma bisogna dimostrarlo adesso, non domani."

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Mario Farneti
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