Il dibattito sulla transizione energetica entra nel vivo in Umbria. Il secondo organismo consiliare regionale, guidato da Letizia Michelini, ha dato il via libera al progetto di legge dell’esecutivo regionale che prende il nome di "Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro". La votazione ha registrato il sostegno dei cinque commissari della maggioranza e l’astensione dei tre rappresentanti di opposizione. Si tratta di un passaggio istituzionale che segna l’inizio di un percorso legislativo destinato a incidere sul futuro energetico della regione.
Alla riunione ha preso parte anche l’assessore Thomas De Luca, che ha seguito l’iter della legge fin dalle prime fasi. Tutti gli emendamenti discussi nella precedente seduta hanno ricevuto il via libera, confermando una linea di continuità nei lavori. In particolare, quello presentato dalla consigliera di Forza Italia Laura Pernazza è stato unificato con una proposta simile avanzata dalla presidente Michelini. L’obiettivo comune era quello di armonizzare i contenuti e arrivare a un testo condiviso. Pernazza ha inoltre dichiarato che porterà in Aula una nuova proposta per introdurre una clausola valutativa all’interno della legge, strumento che consentirebbe di verificare l’efficacia delle norme nel tempo.
I cambiamenti approvati toccano diversi punti, con conseguenze pratiche immediate. Sono stati chiariti i criteri di applicazione, limitando la validità della legge alle sole autorizzazioni in corso, evitando quindi effetti retroattivi. È stato stabilito che gli impianti domestici installati su tetti, pertinenze e parcheggi potranno essere considerati edilizia libera, riducendo gli oneri burocratici per le famiglie. Cade inoltre il limite di superficie per gli impianti legati ai fabbisogni dei membri di una Comunità energetica rinnovabile (Cer), favorendo la nascita di realtà cooperative anche di dimensioni medio-grandi.
Tra le altre novità figurano le deroghe urbanistiche per le Cer promosse dai Comuni, un passo che semplifica l’iter per gli enti locali che vogliono guidare la transizione nei territori. Per gli impianti in aree non idonee sono state introdotte restrizioni mirate, con la possibilità di funzionare solo per coprire i consumi dei membri della comunità. Infine, è stata semplificata la norma che regola l’installazione dei pannelli fotovoltaici avanzati, rendendo più immediato il loro utilizzo anche in contesti innovativi.
Il disegno di legge approderà a breve in Aula, dove relatori saranno la presidente Michelini per la maggioranza e la consigliera Pernazza per la minoranza. Durante il confronto in commissione è emersa una linea comune nel favorire la semplificazione delle procedure amministrative e nel creare un quadro autorizzativo più chiaro, ma non sono mancati momenti di dibattito. Le forze di opposizione, pur non esprimendo voto contrario, hanno scelto l’astensione come segnale di attenzione e di prudenza, lasciando intendere che in Aula potranno avanzare ulteriori proposte.
La volontà politica trasversale è stata quella di coniugare innovazione e tutela del paesaggio, temi che in Umbria assumono una valenza particolare. La regione è infatti caratterizzata da un patrimonio naturalistico e culturale che la rende una delle aree più delicate d’Italia sul fronte del bilanciamento tra sviluppo e conservazione.
I gruppi consiliari di maggioranza hanno espresso soddisfazione per l’avanzamento dell’iter. "Il provvedimento, approvato con i voti favorevoli della maggioranza e l'astensione dei commissari di opposizione, rappresenta un passo concreto verso una strategia energetica equilibrata che coniuga innovazione, sostenibilità e rispetto del paesaggio umbro", hanno dichiarato Pd, Avs, M5S e Umbria Domani. Secondo i consiglieri, la legge risponde alle attese di cittadini, imprese e istituzioni, garantendo regole certe e promuovendo lo sviluppo delle Cer.
Nelle dichiarazioni dei gruppi emerge anche l’intenzione di presentare il provvedimento come un modello replicabile, capace di offrire un quadro normativo aggiornato in grado di guidare la crescita del settore energetico regionale. L’attenzione è rivolta soprattutto alle famiglie e alle piccole imprese, considerate protagoniste della svolta verso un futuro più sostenibile. La possibilità di realizzare impianti domestici senza complesse autorizzazioni viene letta come un incentivo concreto per chi vuole investire nelle rinnovabili.
Il tema della tutela del territorio rimane centrale. La normativa punta ad accelerare la transizione energetica senza compromettere l’identità paesaggistica dell’Umbria. La Regione intende conciliare lo sviluppo delle energie rinnovabili con la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale, tracciando un percorso che guarda al futuro energetico con equilibrio. In questo quadro rientrano anche i vincoli imposti alle aree non idonee, strumenti che mirano a evitare un impatto eccessivo sul paesaggio e a garantire un’armonizzazione con i luoghi.
Il dibattito pubblico che accompagnerà la discussione in Aula sarà l’occasione per approfondire i dettagli della legge e verificarne la ricezione tra i vari attori sociali.