01 Dec, 2025 - 13:35

Via Baldassini ritrova la sua anima: inaugurata l’edicola sacra restaurata con una grande sottoscrizione popolare

Via Baldassini ritrova la sua anima: inaugurata l’edicola sacra restaurata con una grande sottoscrizione popolare

A Gubbio riapre l’edicola sacra di Via Baldassini grazie a una straordinaria sottoscrizione popolare. Un’opera di fede, memoria e cittadinanza attiva che unisce residenti, istituzioni e comunità.

 

Un piccolo luogo, una grande storia collettiva

C’è un angolo di Gubbio, in Via Baldassini dove la pietra racconta più delle parole. È lì che, dopo mesi di lavoro, attese e partecipazione condivisa, è stata inaugurata l’edicola sacra recentemente restaurata grazie a una sottoscrizione popolare che ha coinvolto l’intera città. Un progetto nato dal basso, cresciuto nel tempo e diventato un esempio concreto di cittadinanza attiva, amore per il territorio e cura della memoria.

L’inaugurazione si è trasformata in una vera festa di comunità. Residenti, curiosi, amministratori, rappresentanti della Chiesa, tecnici e semplici cittadini si sono stretti attorno a quel piccolo manufatto che oggi torna a splendere, non solo nella sua bellezza estetica, ma soprattutto nel suo valore simbolico.

Il cuore del progetto: chi non ha mai smesso di crederci

Il progetto è stato portato avanti con determinazione da un gruppo di cittadini che non ha mai smesso di credere nella possibilità di restituire dignità a questo piccolo ma prezioso segno di devozione. In prima linea Beatrice Minelli, Orietta Migliarini Colaiacovo e Rossella Bei. 

Durante la cerimonia è stato ricordato come non si sia trattato solo di un restauro edilizio, ma di un vero progetto sociale, costruito grazie alla generosità di decine di eugubini: «Non è soltanto il frutto dei residenti della via – è stato sottolineato – ma di tutta Gubbio, perché sono arrivate offerte anche di cinque euro da persone che volevano semplicemente dire: io ci sono».

Un gesto semplice, ma carico di significato.

Il lavoro della ditta Ikuvium e la rinascita degli spazi

Fondamentale è stato l’intervento di Ikuvium restauri e e del realizzatore del restauro, Walter Menichetti chiamato affettuosamente tra i presenti al momento dei ringraziamenti. I lavori hanno riguardato non solo il recupero estetico dell’edicola, ma soprattutto il consolidamento strutturale, necessario dopo anni di degrado, infiltrazioni e stress dei materiali.

Le superfici interne sono state ripulite, risanate e imbiancate rispettando la struttura originaria. Il paramento murario laterale è stato consolidato, così come la parte in pendenza dei mattoni sovrastanti, un tempo invasa da muschio, muffe e distacchi pericolosi. È stata inoltre ripristinata la balaustra retrostante, mancante di un pilone da oltre cinquant’anni, grazie anche all’intervento di Gianpiero Minelli, noto come “Cagnara”.

Il risultato finale è stato accolto da un lungo applauso: un’edicola che ha ritrovato l’antica bellezza e una solidità destinata a durare nel tempo.

Il valore della cittadinanza attiva: le parole del Sindaco Fiorucci

Visibilmente soddisfatto il sindaco Vittorio Fiorucci, che ha sottolineato il valore civico dell’intervento:
«Questa non è solo un’opera di restauro. È il frutto dell’impegno di tutti noi, ognuno a suo modo. È un grande esempio di cittadinanza attiva, che dimostra quanto gli eugubini vogliano bene alla propria città».

Il primo cittadino ha ricordato anche il valore culturale e identitario di queste iniziative, nate dall’amore per Gubbio e dal desiderio di preservarne i segni più autentici:
«Questi presidi di fede e di memoria sono presidi di pace, soprattutto in un tempo segnato da conflitti e divisioni».

La memoria che diventa presente: il messaggio del Vescovo Luciano

Profondo e toccante anche l’intervento del Vescovo Luciano Paolucci Bedini, che ha sottolineato come il restauro non sia un’operazione nostalgica, ma un atto di responsabilità verso il presente e il futuro:
«Ciò che è di tutti non è di nessuno, è di ciascuno. Questa edicola non è solo un ricordo del passato, ma qualcosa che ci serve oggi per non smarrire le radici».

Il Vescovo ha evidenziato inoltre come il simbolo sacro, nato da una ferita profonda, continui a trasmettere un messaggio di pace universale, capace di parlare anche a chi non condivide la fede cristiana.

Le radici della devozione: la storia della famiglia Vispi

Uno dei momenti più suggestivi della cerimonia è stato quando un anziano sacerdote ha ricordato le origini dell’edicola, voluta all’epoca da una donna della famiglia Vispi, residente proprio nel portone accanto. La donna, dopo aver maturato la propria vocazione religiosa, entrò nell’ordine delle suore Cappuccine.

Fu la famiglia stessa a costruire l’edicola, come segno di devozione e testimonianza di fede.
«A Gubbio – ha detto il sacerdote – ci sono stati molti cittadini che hanno fatto tanto per la città, ma spesso ce ne siamo dimenticati. Recuperare questi segni significa anche recuperare la loro memoria».

Un progetto che guarda al futuro: nuove targhe e nuovi restauri

Durante l’inaugurazione è stato annunciato anche un altro importantissimo risultato: grazie al recupero fiscale ottenuto con il Comune, è stato creato un fondo cassa per nuovi interventi futuri.

Tra i primi progetti già autorizzati dalla Commissione toponomastica c’è la sostituzione delle targhe della via, che tornerà a chiamarsi Via Ubaldo Baldassini, vescovo e patrono di Gubbio. Il manufatto sarà realizzato da Luca Grilli con il supporto dei muratori dell’Università dei Muratori e Scalpellini.

Altro obiettivo allo studio, grazie anche alla collaborazione di Don Nicola, è il restauro del portone ligneo della Misericordia, un intervento che potrebbe diventare realtà già nei prossimi mesi se arriveranno ulteriori contributi.

Una luce che illumina la fede e la città

Tra le novità più apprezzate anche l’installazione di un nuovo punto luce, che permetterà all’edicola di essere visibile anche nelle ore serali e notturne, restituendole la funzione di riferimento urbano e spirituale.

Un segno semplice ma di grande valore, che ribadisce come piccoli interventi possano generare grandi ricadute simboliche e sociali.

Uniti per Gubbio

L’inaugurazione dell’edicola di Via Baldassini non è stata solo la conclusione di un restauro, ma la dimostrazione concreta di cosa significhi fare comunità, riscoprendo il valore del vicinato, della collaborazione e della responsabilità condivisa.

In un tempo segnato da individualismi e distrazioni, questa edicola restaurata racconta invece una storia diversa: quella di una città che, ancora una volta, ha saputo unirsi attorno a un piccolo segno capace di custodire fede, memoria e identità.

E oggi, tornando a splendere tra le pietre medievali, l’edicola di Via della Zecca non è solo un luogo di devozione, ma un manifesto silenzioso di ciò che una comunità può fare quando sceglie di sentirsi davvero tale.

AUTORE
foto autore
Mario Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE