La settimana appena passata ha segnato un appuntamento significativo per la Chiesa umbra, grazie alla “Visita ad limina apostolorum” dei vescovi della regione Umbria da Papa Francesco in Vaticano. Un evento che rafforza il legame tra le diocesi locali e il cuore della cristianità e che è stata l’occasione per la Conferenza Episcopale umbra di evidenziare i punti di forza e le criticità delle chiese locali. L’incontro è iniziato con una messa solenne sulla tomba dell’apostolo Pietro, presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza Episcopale Umbra, Monsignor Renato Boccardo.
Durante la celebrazione Boccardo ha invitato i presenti a riflettere sulla domanda fondamentale posta da Gesù a Pietro: “Per te chi sono io?“. Questa interrogazione, secondo il presule, risuona con forza nella vita e nel ministero di ogni vescovo e richiama la centralità di Cristo come salvatore. La preghiera e la riflessione su questa domanda aiutano i pastori della Chiesa a modellare le proprie azioni e parole al servizio del Vangelo. Nonostante le distrazioni e le sfide quotidiane. “Vorremmo anche noi come Pietro balbettare tu sei la vita, il Salvatore” – dice Boccardo – “Sappiamo come questa espressione modelli le nostre azioni e le nostre parole a servizio del Vangelo. Spesso, però, nelle nostre giornate siamo presi anche da altre incombenze che poco hanno a che vedere con ciò. Abbiamo quindi la necessità di ripetere sovente ‘tu sei Cristo, il figlio di Dio’. Questa è la forma del nostro essere Pastori in mezzo alla gente“.
Le raccomandazioni del Papa ai vescovi dell’Umbria
Nelle quasi due ore di incontro, Papa Francesco avrebbe messo i vescovi dell’Umbria completamente a loro agio, invitandoli a parlare liberamente e condividere le loro idee. Un incontro “spontaneo, familiare e fraterno” secondo Mons. Boccardo. Così, ogni presule ha condiviso le dinamiche e le sfide specifiche della propria diocesi, sollecitando dal Pontefice orientamenti pratici per promuovere efficacemente la diffusione del messaggio evangelico. In dono al Papa i vescovi hanno portato una ceramica di Deruta raffigurante un crocifisso umbro.
Nelle sue raccomandazioni ai vescovi, il Papa ha sottolineato l’importanza delle “quattro vicinanze” fondamentali che ogni presule dovrebbe praticare. Principi che Papa Francesco enfatizza in tutti gli incontri con i leader ecclesiastici. La prima: la vicinanza a Dio attraverso la preghiera. La seconda: la vicinanza di ogni vescovo ai suoi confratelli nel ministero, e su questa ha aggiunto di “fare comunione, di lavorare insieme e di volerci bene“, afferma Boccardo. La terza: la vicinanza ai preti con paternità e fraternità. Infine, la quarta: la vicinanza al popolo di Dio, da cui si riceve la fede.
“Noi abbiamo ricevuto la fede dal popolo cristiano, dalle nostre famiglie e allora dobbiamo garantire loro la vicinanza“, queste le parole di Francesco. Sempre Boccardo, sulla conclusione dell’incontro: “Ci ha lasciato un messaggio particolare. Ci ha chiesto di portare ai sacerdoti, specialmente in occasione della prossima Messa crismale che celebreremo nella Settimana Santa, il suo ringraziamento per tutto quello che fanno. Il papa apprezza la loro dedizione e il loro sacrificio e li incoraggia ad andare avanti nel servizio del Vangelo“.
Le sfide della Chiesa in Umbria e il messaggio di pace
La recente “Visita ad limina” dei vescovi dell’Umbria a Roma ha rappresentato, quindi, un momento di profondo scambio e riflessione con Papa Francesco. L’incontro ha toccato temi cruciali quali la secolarizzazione che avanza sempre di più, ma anche il calo dei praticanti e delle vocazioni e la difficoltà di comunicare il Vangelo in un contesto sempre più individualista e scristianizzato. I vescovi hanno condiviso con Francesco le loro preoccupazioni riguardo alla crescente distanza dei giovani dalla fede e alle sfide sociali ed economiche che affliggono la regione, comprese le conseguenze ancora palpabili del terremoto che ha colpito l’area di Spoleto-Norcia.
Il Papa ha esortato i vescovi a dedicare particolare attenzione proprio ai giovani, aiutandoli a discernere la chiamata di Dio tra le molteplici voci del mondo contemporaneo. La crisi vocazionale è stata riconosciuta come una sfida significativa: l’invito è quello di creare opportunità di incontro e riflessione per le nuove generazioni. Non è mancato il tema della pace, in particolare tra russi e ucraini, che ha trovato spazio nelle conversazioni. Papa Francesco ha sottolineato l’impegno costante nel promuovere il dialogo come unica via per risolvere i conflitti.
Questo incontro tra i vescovi dell’Umbria e Papa Francesco, in definitiva, non solo rafforza il legame tra Chiesa locale e Chiesa universale, ma offre anche un momento di riflessione profonda sul ruolo del pastore nel mondo contemporaneo. A essere messa in evidenza è l’importanza della preghiera, della comunione e della vicinanza al popolo di Dio.