In esclusiva, ai microfoni di Tag 24 Umbria, il presidente della Res Roma, Francesco Sortino, ci parla della sua esperienza nel calcio femminile e del match che il club capitolino giocherà domenica prossima contro la Ternana Women.
Verso Res Roma-Ternana Women, le parole di Francesco Sortino, presidente del club capitolino
Come è nata la sua avventura da numero uno del club capitolino?
”E’ nata tre anni fa a seguito di una serie di vicende che hanno riguardato la Res Roma. La Res è una delle prime squadre romane di calcio femminile, ha militato diversi anni in serie A, ha vinto in quel periodo per 3 anni il campionato primavera. A cavallo del covid la gestione di una squadra femminile, nata per passione, per lanciare un’idea nuova di calcio femminile, non derivata da squadre maschili, diventava complicata a livello gestionale ed economico. Il gruppo che allora guidava la società decise, con un atto d’amore vero e proprio, per far continuare il progetto, di cedere il titolo sportivo all’As Roma.
A quel punto, il gruppo che aveva portato la Res Roma fino a quel livello si trovò davanti ad un bivio. Chiudere quest’avventura o ricominciare da capo. Si scelse la seconda strada, si ripartì dalla Serie D, la squadra vinse il campionato, il covid creò ulteriori gravi problemi, campionati interrotti a metà, situazioni difficili che hanno colpito tutto il calcio dilettantistico sia maschile che femminile.
A quel punto la squadra aveva un’oggettiva difficolta a sopravvivere. Il gruppo che gestiva la Res decise di contattarmi, io sono direttore generale di Tiscali, ho una lunga esperienza alle spalle sia da imprenditore che manageriale e mi fu chiesto in amicizia di cercare un aiuto primariamente economico”.
La rinascita della Res Roma
”Da quel momento la storia si lega alla mia società, che all’epoca si chiamava Linkem. Mi rendo conto che dare una mano fattivamente, e orientare questo progetto richiedeva un investimento, innanzitutto di tempo e di impegno, superiore al dare semplicemente una mano. Decidemmo di costituire una società della quale decisi di diventare presidente con alle spalle il supporto di sponsorizzazione di Linkem (la nostra è un’azienda molto orientata a condividere valori sociali, con i territori svolge da anni progetti molto importanti da un punto di vista sociale).
Il taglio che fu dato a questa iniziativa fu di privilegiare, oltre alla partecipazione ai campionati e quindi alla vocazione sportiva, l’aspetto sociale a favore del territorio in cui ci alleniamo e in cui viviamo che è Tor Bella Monaca.
Questo è il doppio binario del progetto, un progetto sportivo a vocazione femminile, e un progetto sociale che include diverse iniziative su una periferia particolarmente problematica. Per noi, il calcio in cui ci impegniamo è un calcio femminile. La Res non ha una squadra maschile, è un progetto che nasce femminile che vuole testimoniare un modo diverso di fare sport”.
Francesco Sortino sul match tra Res Roma e Ternana Women
Domenica affronterete la Ternana prima della classe, cosa ne pensa della realtà rossoverde?
”La Ternana è una squadra importante, allenata da una persona che ritengo sia il migliore allenatore di calcio femminile inclusa la serie A. E’ una persona che conosco da tanti anni di cui mi onoro di essere molto amico. Conoscendo le qualità del mister, sono sicuro che sarà una partita molto difficile contro una squadra molto forte. La Ternana, come la nostra società, esprime e rappresenta la potenzialità di un territorio importante che ha voglia di rilancio sportivo e non solo”.
Il calcio femminile sta salendo sempre più alla ribalta, in cosa è migliorato e in cosa deve migliorare ancora?
”Questa domanda andrebbe posta non solo a chi come noi, opera nel settore del movimento, ma anche a strutture terze. Parlo delle amministrazioni pubbliche, del governo dello sport e ai territori. Il calcio femminile sta facendo degli sforzi per diventare un movimento assestante. Il passaggio al professionismo della serie A è un passaggio sicuramente importante.
La mia paura, non solo da presidente di calcio ma anche da manager, è quella di rimanere a metà del guado. Occorre un investimento sistemico. Negli Stati Uniti il calcio è lo sport più praticato nelle scuole dalle bambine. In Francia si è investito sulla nazionale come su un progetto a lungo termine, non è solo una selezione di giocatrici è un progetto tecnico sportivo e umano. Io come presidente faccio i salti mortali per poter garantire alle mie ragazze un posto dove allenarsi. Siamo costretti ad allenarci su un campo e a giocare in un altro”.
La situazione del calcio femminile in Italia
”Serve un’assunzione di responsabilità sistemica. Il movimento femminile ingaggia tanta passione, tanti territori e tante famiglie. E’ un movimento da scoprire, non solo sportivamente ma anche a livello sociale. Se si vuole incoraggiare questo c’è bisogno di una visione sistemica, che guardi alle infrastrutture agli investimenti, alla presenza del calcio femminile nelle scuole. Altrimenti il rischio che si corre è che il calcio femminile diventi sempre di più una parodia del calcio maschile. Diventerebbe una derivata di chi può permettersi strutture e campi, ovvero le squadre maschili. Quindi andremo a considerare le squadre femminili, come un riflesso della squadra maschile più famosa che ha lo stesso nome”.