Ci sarà la clausola di salvaguardia nell’appalto Global Service per la gestione integrata del verde pubblico a Terni, salvando i lavoratori svantaggiati delle coop sociali di tipo B. Per gli appalti-ponte, invece, vincoli giuridici e la mancata partecipazione delle società uscenti alle gare hanno precluso la possibilità di una stabilizzazione immediata dei circa 20 lavoratori impegnati finora nel taglio dell’erba. Stabilizzazione che arriverà col nuovo maxi-appalto.
È questa, in estrema sintesi, la risposta del Comune di Terni alle polemiche sollevate dopo la chiusura del vecchio contratto per la gestione del verde pubblico. E l’attivazione di una soluzione ponte fino all’aggiudicazione del nuovo Global Service.
La vicenda ha portato a un botta e risposta tra CGIL, CISL e UIL e il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore. “La sospensione del servizio – dicono le segreterie ternane dei sindacati confederali – porterebbe con sé conseguenze negative. L’azzeramento dei livelli salariali nell’immediato per 20 lavoratori. Che non hanno riconosciuto alcun ammortizzatore sociale a sostegno del reddito. Ma anche la sospensione della continuità dei progetti di reinserimento, con evidenti ricadute occupazionali e sociali“.
“Come amministrazione comunale – risponde immediatamente il vicesindaco Corridore – siamo disponibili a trovare soluzioni con i sindacati nel rispetto della legalità. Ma stupisce il contenuto del comunicato. Perché ci stiamo muovendo, come ben sanno CGIL, CISL e UIL, nel rispetto delle norme. La sospensione per un servizio a misura non rappresenta una mera discrezionalità esercitabile dalla stazione appaltante. Negli appalti ponte, purtroppo, non poteva essere inserita alcuna clausola di salvaguardia. Perché avrebbe prodotto effetti nefasti sul meccanismo di tutela per i lavoratori. Per ovvie ragioni di stabilità, invece, la clausola è stata inserita nel nuovo appalto di global service“.
Appalti del verde, poche risorse in passato a causa del dissesto ma ora si cambia e c’è la clausola di salvaguardia per i lavoratori
L’appalto per la gestione del verde pubblico in corso era stato affidato per cinque anni a un’associazione di imprese con gara comunitaria. La precedente amministrazione, che aveva messo a bando il servizio, aveva stanziato la cifra di 420 mila euro all’anno per la gestione del verde. Risorse rimaste invariate anche a causa del dissesto finanziario dell’ente.
“Questo rapporto contrattuale vincolante – spiega Corridore – non era sufficiente a rispondere al fabbisogno della nostra città. La carenza d’interventi manutentivi del passato e il crescente stato di degrado e decadimento dei contesti urbani erano sotto gli occhi di tutti. Le proteste dei cittadini erano quotidiane. L’amministrazione Bandecchi ha preso la questione di petto. Abbiamo garantito la continuità alle obbligazioni contrattuali. Ma nel contempo abbiamo affrontato l’emergenza, mappando tutte le criticità e definendo un piano operativo. I risultati conseguiti sono evidenti risultati su tutto il territorio“.
Per poter migliorare gli standard di gestione del verde, nell’esercizio 2023 il Comune ha raddoppiato gli stanziamenti di bilancio. Arrivando ad impegnare nel 2024 ben euro 1,3 milioni di euro. Un incremento reso possibile solo attraverso il rispetto dei meccanismi consentiti dalle leggi di settore.
“Per salvaguardare i lavoratori impiegati dagli attuali imprenditori e migliorare la loro stabilità salariale – continua il viecesindaco -, abbiamo individuato alcune soluzioni. È stato autorizzato l’utilizzo del ribasso quale operazione opzionale. Ed è stato previsto l’incremento delle lavorazioni e dei finanziamenti del 20% rispetto alla somma da contratto. Utilizzando il meccanismo del quinto d’obbligo, come una delle possibilità eccezionali dettate dal Codice degli Appalti“.
Contemporaneamente è stato avviato l’ambizioso progetto di censimento del verde pubblico e del nuovo Global Service. Che conterrà la clausola di salvaguardia per i lavoratori delle coop sociali di tipo B, impegnati nello sfalcio del verde. Che potranno essere riassunti da chi si aggiudicherà il servizio.
Global Service del verde e appalti-ponte, la risposta del Comune ai sindacati confederali
Il nuovo Global Service permetterà dal 2025 una gestione integrata del verde pubblico. Infatti riguarderà il taglio dell’erba, la cura degli alberi, gli arredi, le attrezzature ludiche, la gestione dei rifiuti, il decoro e l’igiene urbana. E lo stanziamento sarà di 1,3 milioni annui per i prossimi cinque anni. Secondo i programmi di Palazzo Spada, l’appalto di rilevanza comunitaria che si concluderà nelle prossime settimane, introdurrà meccanismi qualitativi e migliorativi. Che faranno assumere un nuovo volto alla città.
“Il bando – spiega Corridore – per legge poteva essere svolto in piena discrezionalità. Ma l’amministrazione comunale ha ritenuto di indire un appalto riservato per valorizzare e sostenere i soggetti svantaggiati. Prevedendo l’impiego nella percentuale superiore ai limiti di legge ed inserendo una forte clausola sociale. Che obbliga in via prioritaria il reimpiego dei lavoratori nell’organico degli operatori economici esterni. Questo tenendo conto del Contratto Collettivo Nazionale di riferimento, evitando di mettere a ribasso gli oneri della manodopera. Abbiamo scelto di dare continuità ai progetti sociali di sostegno ed impegno dei soggetti svantaggiati. Valorizzandone le capacità operative acquisite nel corso del precedente quinquennio“.
Un problema temporaneo, che sarà superato con il nuovo appalto comunitario quinquennale
Insomma, il problema è temporaneo. E si pone solo per gli appalti-ponte, fino all’aggiudicazione della gara. Ma cosa ha generato la sospensione dei circa 20 lavoratori delle coop B impegnati sul verde? Secondo il Comune si tratta di problemi organizzativi delle ditte appaltatrici.
“Gli operatori economici – conclude il vicesindaco Corridore – erano ben a conoscenza dei limiti economici dei loro appalti. Anche attraverso una attenta programmazione delle attività e degli stati di avanzamento. Ed essendo pratici delle modalità esecutive ben sapevano già da inizio anno che non era possibile superare il budget complessivo assegnato. Per quanto riguarda l’affidamento degli appalti ponte per arrivare al nuovo anno, sono state scelte procedure negoziate aperte e indagini di mercato che consentivano anche agli operatori economici uscenti di partecipare e presentare le loro offerte. Cosa che invece non hanno fatto. Negli appalti ponte, non poteva essere inserita alcuna clausola di salvaguardia perché avrebbe prodotto effetti nefasti su meccanismo di tutela per i lavoratori che per ovvie ragioni di stabilità è stato inserito nel nuovo appalto di Global Service“.