Sono state avviate questa mattina le indagini per accertare le cause che hanno portato al tragico incidente del velivolo avvenuto ieri a Terni, un evento che ha provocato la morte di due persone. Il velivolo, un aeromobile monomotore quadriposto, si è schiantato a pochi istanti dal decollo, vicino alla superstrada E45, generando un’immediata risposta da parte delle autorità competenti, determinate a far luce su una vicenda dalle molteplici sfaccettature.
Tragico incidente del velivolo caduto a Terni: avviate le indagini
Attraverso una nota ufficiale, la Procura di Terni, guidata dal procuratore facente funzioni Andrea Claudiani, ha comunicato di aver preso immediatamente in mano le redini delle indagini. Il sostituto Procuratore di turno, Raffaele Pesiri, si è recato personalmente sul luogo dell’incidente subito dopo l’accaduto, conducendo un sopralluogo preliminare insieme alla squadra mobile e alla polizia scientifica della questura di Terni.
Durante questa fase iniziale, la Procura ha disposto il sequestro probatorio dei resti dell’aereo e di tutti gli elementi ritenuti rilevanti, al fine di procedere con gli accertamenti tecnici necessari a ricostruire la dinamica dei fatti. Le salme delle due vittime, Massimo Sciannimanico e Claudio Di Giacomo, sono state poste a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti medico-legali che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla causa della tragedia.
Le prime ipotesi sulle cause dell’incidente, che ha visto il velivolo schiantarsi subito dopo il decollo dall’aviosuperficie di Terni, escludono che le condizioni meteorologiche, che erano ottimali al momento del decollo, possano aver giocato un ruolo determinante. Rimangono aperte altre piste: il guasto tecnico, l’errore umano, o un malore del pilota sono tutte possibilità al vaglio degli inquirenti.
Fonti investigative hanno rivelato che l’aereo era stato recentemente sottoposto a controllo e revisione presso l’aeroporto dell’Umbria, elemento che complica ulteriormente il quadro e che richiede una verifica approfondita della manutenzione effettuata sul velivolo. Proveniente da Foligno, il monomotore aveva effettuato una breve sosta a Terni prima di ripartire per l’Aquila, tragitto che purtroppo non è mai riuscito a completare.
Testimonianze e accertamenti: cosa aspettarsi
Le indagini, che si concentrano su accertamenti tecnici, medico-legali e documentali, sono affiancate dalla raccolta di testimonianze da parte degli organi di polizia giudiziaria. Gli investigatori stanno esaminando con attenzione tutte le prove disponibili, compresi eventuali dati tecnici raccolti dal sistema di controllo del traffico aereo e le comunicazioni intercorse tra il pilota e la torre di controllo poco prima dell’incidente.
Uno dei punti fondamentali delle indagini sarà determinare se il velivolo abbia subito un guasto improvviso, come un possibile spegnimento dei motori non attribuibile alla scarsità di carburante, dato che l’aereo era appena ripartito con i serbatoi pieni. Altrettanto importante sarà stabilire se un eventuale errore umano possa aver innescato la tragica sequenza di eventi, sebbene questa ipotesi, al momento, sembri meno probabile.
Cristiano D’Ortenzio, presidente dell’Aeroclub di Pescara, ha commentato con tristezza la scomparsa dei due soci, definendoli piloti esperti e assidui frequentatori dell’associazione. D’Ortenzio ha sottolineato come entrambi avessero conseguito il brevetto da pilota dopo aver superato il corso necessario e come fossero profondi conoscitori del tipo di velivolo su cui volavano. In attesa dell’esito delle indagini, il presidente dell’Aeroclub ha preferito non sbilanciarsi su eventuali responsabilità, limitandosi a ricordare la passione per il volo che univa i due piloti.
Claudio Di Giacomo, 63 anni, imprenditore e ex vicepresidente del Pescara Calcio, era un personaggio di spicco nella sua comunità. La Delfino Pescara ha voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia con un messaggio di cordoglio, ricordando il contributo significativo che Di Giacomo aveva dato al club nel corso degli anni. Anche il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, ha voluto omaggiare la memoria di Di Giacomo, descrivendolo come “un grande concittadino” e manifestando il proprio dolore per la perdita subita dalla comunità.