A Valsorda, nel comune di Gualdo Tadino, un’escursionista è stata salvata dai Vigili del Fuoco di Gaifana dopo aver accusato un malore durante un’escursione notturna. L’episodio si è verificato alla mezzanotte di ieri sera, quando la giovane, che si trovava in compagnia di un gruppo di escursionisti, ha iniziato a sentirsi male lungo uno dei sentieri di montagna della zona.
Valsorda, escursionista accusa malore: ecco cosa è successo
Il gruppo ha prontamente allertato i soccorsi, consapevole delle difficoltà legate al malore improvviso e alla posizione impervia in cui si trovavano. I Vigili del Fuoco di Gaifana sono stati i primi a intervenire, raggiungendo l’area con mezzi specializzati e attrezzature adatte per operare in zone montuose durante la notte. Il compito dei soccorritori non è stato semplice: il buio, il terreno sconnesso e la natura del percorso hanno complicato le operazioni di recupero.
Fortunatamente, al loro arrivo, i Vigili del Fuoco hanno trovato la giovane escursionista ancora cosciente, ma in evidente stato di malessere. Dopo averla stabilizzata e assicurato che non ci fossero lesioni ulteriori, i soccorritori hanno iniziato le operazioni di trasporto verso una zona più sicura. Durante tutto l’intervento, è stato fondamentale il supporto del SASU (Soccorso Alpino e Speleologico Umbria), i cui operatori, altamente qualificati, hanno collaborato nel recupero della ragazza.
Una volta raggiunto un punto sicuro, la giovane è stata consegnata al personale sanitario del 118, giunto sul posto per garantire la continuità delle cure mediche necessarie. La ragazza è stata trasportata in ospedale per ulteriori accertamenti e monitoraggio. Al momento, le sue condizioni non sembrano destare particolare preoccupazione, ma sarà sottoposta a una serie di controlli per escludere eventuali complicazioni.
La collaborazione tra i vari enti di soccorso si è rivelata fondamentale. Le autorità hanno espresso gratitudine per il lavoro svolto dai Vigili del Fuoco di Gaifana, dal personale sanitario del 118 e dal SASU, il cui intervento ha contribuito a evitare un possibile epilogo drammatico.
Che cos’è il SASU (Soccorso Alpino e Speleologico Umbria)
Il SASU, acronimo di Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, è una struttura di volontariato altamente specializzata. Fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), organizzazione attiva in tutta Italia. La missione del SASU è intervenire in emergenze che avvengono in ambiente montano, impervio o sotterraneo. Il gruppo è composto da volontari con una formazione avanzata in tecniche di soccorso, alpinismo e speleologia.
Il SASU ha l’obiettivo primario di soccorrere persone in difficoltà in luoghi di difficile accesso, come montagne o grotte. Operano spesso in condizioni estreme, come maltempo o terreno accidentato, che rendono complicati gli interventi. La capacità di intervenire con rapidità ed efficacia è garantita da un addestramento continuo e da tecnologie all’avanguardia. I volontari sono preparati per operazioni di recupero in alta quota e in spazi chiusi, come cavità sotterranee.
Oltre a operare nelle emergenze, il SASU svolge anche un’importante attività di prevenzione. Organizzano campagne di sensibilizzazione per promuovere la sicurezza in montagna e nelle grotte. Vengono offerti corsi per escursionisti, speleologi e alpinisti, con l’obiettivo di ridurre il rischio di incidenti. Collaborano con altre forze di soccorso, come Vigili del Fuoco, Protezione Civile e 118, per garantire un intervento coordinato ed efficace.
Il SASU è presente su tutto il territorio umbro e interviene regolarmente nelle aree più frequentate dagli escursionisti. La loro esperienza li rende indispensabili per la gestione delle emergenze in Umbria, una regione caratterizzata da un vasto patrimonio naturale montano. Grazie alla loro conoscenza del territorio e alla preparazione tecnica, riescono a salvare vite in situazioni che potrebbero facilmente degenerare. Il loro lavoro rappresenta un esempio di volontariato al servizio della comunità e della sicurezza in ambienti naturali.