Il comune di Terni, guidato dal sindaco Stefano Bandecchi, annuncia una modifica sulla gestione del tutor, del sistema di controllo della velocità lungo la Statale Valnerina, un tratto da tempo nel mirino delle polemiche locali. Il vicesindaco Riccardo Corridore ha comunicato che, a breve, il tutor verrà spento durante le ore diurne, con l’attivazione di autovelox per controllare la velocità solo durante il giorno. Questa nuova configurazione, che vedrà il tutor attivo esclusivamente di notte, è stata presentata come una risposta alle richieste della comunità, che da tempo si lamentava per l’impatto del tutor sulla vita quotidiana e sulla mobilità.

Il vicesindaco Corridore sulla questione tutor: “È una scelta che condivido” 

“Il tutor verrà spento di giorno e funzionerà solo di notte – ha spiegato Corridore – mentre gli autovelox si occuperanno di monitorare la velocità nelle ore diurne. È una scelta giusta che condivido, perché risponde alle esigenze di chi vive in questi territori”. Un messaggio chiaro e diretto, diffuso tramite video sui canali social del vicesindaco, mentre Bandecchi era impegnato in un incontro a Montefranco per la campagna elettorale. Il cambio di rotta, pur motivato dalla volontà di ascoltare le istanze locali, ha immediatamente acceso il dibattito politico.

Il movimento 5 Stelle accusa: “Bandecchi come lo sceriffo di Nottingham”

Se da una parte l’amministrazione comunale sottolinea la volontà di venire incontro alle richieste della comunità della Valnerina, dall’altra il Movimento 5 Stelle non risparmia critiche e lancia accuse pesanti. I candidati regionali Luca Simonetti e Valentina Pococacio, in una nota, non esitano a definire il sindaco Bandecchi “un novello sceriffo di Nottingham” che avrebbe, a detta loro, prima “svuotato le tasche” dei cittadini con le sanzioni e ora, con una mossa strategica, sospende temporaneamente il tutor diurno in vista delle elezioni.

Secondo il M5S, questa decisione prova che Bandecchi ha il pieno controllo sulla regolamentazione del tutor e avrebbe potuto disattivarlo da tempo se davvero avesse voluto. “Il tutor in Valnerina verrà disattivato nelle ore diurne e funzionerà solo come autovelox. Esattamente come aveva proposto il Movimento 5 Stelle in un atto di indirizzo che era stato bocciato dalla maggioranza e dallo stesso partito del sindaco”, accusano i pentastellati, ricordando come il provvedimento di gestione alternata tra tutor e autovelox fosse già stato avanzato tempo prima dal consigliere Claudio Fiorelli e respinto con fermezza dalla maggioranza. Ora, la decisione di cambiare rotta, secondo il M5S, rappresenterebbe un calcolo puramente elettorale.

Un sistema di controllo contestato fin dall’inizio

La presenza del tutor sulla Statale Valnerina ha generato scontento fin dalla sua installazione, nell’agosto 2024, con il numero dei verbali che ha sfiorato i 300 solo nel primo mese di funzionamento. Da subito, gli abitanti e i sindaci dei comuni limitrofi hanno espresso perplessità, temendo che l’iniziativa potesse trasformarsi in uno strumento punitivo per i residenti, più che in un dispositivo di sicurezza.

Non sono mancate le voci critiche da parte dei sindaci di Arrone e Ferentillo, Fabio Di Gioia ed Elisabetta Cascelli, che accusano apertamente il Comune di Terni di voler fare cassa a scapito dei cittadini. Di Gioia e Cascelli, infatti, avevano annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al TAR, basando l’impugnazione su presunti “abuso di potere, illogicità del provvedimento e violazione di legge”, dichiarando di voler contrastare una politica che ritengono lesiva per i loro cittadini.

Solidarietà alle vittime e il sostegno dei familiari

Nonostante il fronte delle critiche, il Comune di Terni incassa il supporto dei familiari delle vittime di incidenti stradali avvenuti lungo la Statale Valnerina. La strada è, infatti, tristemente nota per la frequenza di sinistri, tanto da essere costellata di altarini, lapidi e foto in ricordo di giovani e anziani che vi hanno perso la vita. Su social e canali di comunicazione di Alternativa Popolare, appaiono testimonianze di chi ha visto familiari o amici restare vittime di incidenti su quel tratto, conferendo ulteriore legittimità alla scelta di regolamentare la velocità tramite autovelox e tutor. Una scelta, quella dell’amministrazione comunale, che, tra dubbi e tensioni politiche, continua comunque a trovare un consenso trasversale tra chi vive ogni giorno il rischio della strada.

In passato, per cercare un punto di equilibrio tra sicurezza e vivibilità, il Comune di Terni aveva già avanzato una proposta mirata a innalzare il limite di velocità da 50 a 70 km/h lungo la Valnerina, coinvolgendo ANAS, il Prefetto di Terni e la Polizia Locale in una valutazione tecnica. Richiesta che è stata poi non accolta.